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2 maggio

Oggi, ma nel 1948, a Ginevra, in Svizzera, Giuseppe “Nino” Farina, di 42 anni, su Maserati 4 CLT, come privato, con una vettura della scuderia del Tridente, vinceva la seconda edizione del Gran premio delle nazioni, di Formula A-Grand Prix, prevista come gara extra campionato del mondo. L’asso torinese, che sarà il primo campione iridato di Formula 1, il 3 settembre 1950, copriva i 235,6 chilometri del tracciato, pari a 80 giri, del circuito da 2,94 chilometri, in 2 ore 23 minuti 58 secondi.

Alle sue spalle, in seconda posizione, chiudeva l’elvetico Emmanuel De Graffenried, a bordo di Maserati 4 CL, del team Platè. In terza piazza c’era il francese Raymond Sommer, al volante di Ferrari 166, della squadra Ecurie Inter. Sia Luigi Fagioli, con Maserati 4 CL, della Scuderia Milano, che Luigi Villoresi, su analoga vettura, ma della Scuderia Ambrosiana, che Nello Pagani, ancora con lo stesso modello di auto, anche lui della Scuderia Milano, che erano gli altri piloti italiani in competizione, erano costretti al ritiro.

Farina (nella foto, particolare, impegnato in doppio rifornimento, al box, il 17 ottobre di quel 1948, nel Gp di Monza, nel quale si ritirerà dopo 53 giri su 80, per noie alla trasmissione della “sua” Ferrari 125 ufficiale) che si aggiudicava anche il giro più veloce, in 1 minuto 44 secondi, aveva già primeggiato nella prima edizione della sfida motoristica ginevrina, nel 1946, sempre in Formula A, su Alfa Romeo 158, della Alfa corse. Quel 21 luglio, aveva coperto 44 giri in 1 ora 15 minuti e 49 secondi. Il compagno di squadra Carlo Felice Trossi, su vettura simile, aveva guadagnato il secondo piazzamento con +1 minuto 11 secondi.