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5 MAGGIO

 

 

Oggi, ma nel 1985, a Imola, in provincia di Bologna, nell’autodromo “Dino Ferrari”, Elio De Angelis, su Lotus 97T motorizzata Renault, conquistava il Gran premio di San Marino, gara numero tre di sedici, del campionato mondiale di quell’anno, dopo la squalifica del transalpino Alain Prost su McLaren Tag Porsche.

Il francese aveva l’auto che pesava 4 chilogrammi in meno rispetto a quanto previsto dal regolamento: 536 contro 540. Quella di Imola era la seconda ed ultima vittoria per il pilota romano. Il talentuoso De Angelis (nella foto, particolare, durante una sosta ai box), infatti, morirà, il 15 maggio 1986, a Marsiglia, a 28 anni, per le conseguenze dell’incidente che avrà il giorno prima, 14 maggio, a Le Castellet, sul tracciato “Paul Ricard”, con la Brahbam, nella sessione di prove private. Tecnicamente si staccherà l’alettone posteriore della BT55, facendo perdere aderenza al retrotreno della vettura che procederà alla massima velocità. Dopo una serie di cappottamenti, la macchina prenderà fuoco urtando la barriera di protezione. Sarà inutile il disperato tentativo del francese Alain Prost, della McLaren, di estrarre il malcapitato dall’abitacolo, a causa delle fiamme troppo alte.

Il problema principale sarà dato dai sette minuti di asfissia causata dal fumo dell’incendio, dal ritardo nei soccorsi di 30 minuti, poiché la sicurezza non sarà prevista per i test liberi, per i traumi alla testa e soprattutto per il distacco della colonna vertebrale. La prematura scomparsa di De Angelis desterà enorme scalpore, non solo tra gli appassionati di automobilismo, a livello internazionale. E scatenerà polemiche sulla legislazione inerente la sicurezza sulle piste. Precedentemente De Angelis aveva fatto suo il Gran premio d’Austria, il 15 agosto 1982, sull’Osterreichring, sempre al volante del bolide nero ed oro sponsorizzato John Player Special.

Figlio del costruttore romano Giulio De Angelis, ben considerato nell’ambiente della massima divisione motoristica sia per la bravura che per l’ingente patrimonio di famiglia, era anche appassionato di musica classica e di notevole capacità al pianoforte. Aveva esordito in F1, nel 1979, con la Shadow, a sue spese, versando 25mila dollari a tappa del circus mondiale. Dopo aver vinto il titolo nazionale F3, nel 1977, e l’anno successivo aveva rifiutato l’ingaggio in di Enzo Ferrari per la Minardi in F2.