Il Comune a corto di dipendenti: si corre ai ripari con 21 assunzioni 

Ferrara e Cassarino: «Il personale è sottodimensionato da anni, ma i servizi vengono garantiti» Opposizione all’attacco, Pompilio (Azione politica): «Ritardi dovuti alla cattiva gestione dell’ente»

CHIETI. Ventuno nuove assunzioni al Comune di Chieti. Lo fa sapere il sindaco Diego Ferrara replicando alla segnalazione arrivata da un dipendente comunale sulla carenza di personale in municipio. Ferrara non nega l’enorme carenza di personale, che ha più volte sottolineato sin da quando si è insediato, e annuncia l’arrivo di almeno 21 dipendenti. Troppo pochi per sanare il fabbisogno comunale, ma per un ente in dissesto è comunque un inizio. Dall’altra parte della barricata, però, l’opposizione lo accusa di incapacità amministrativa.
le ASSUNZIONI
«Siamo perfettamente consci del fatto che il personale del Comune è sottodimensionato da anni», dicono il sindaco e l’assessore al personale Massimo Cassarino, «per questo nel nuovo piano del fabbisogno dell’ente abbiamo previsto assunzioni di almeno 21 unità. Così come siamo certi siano consci anche gli estensori della lettera interna sulle reperibilità, che finché non potremo assumere, dovremo fare un passo per volta, cercando, con tutte le nostre forze, di assicurare servizi che fino a oggi non sono mai stati messi a rischio, né sono rimasti scoperti». Gli amministratori riferiscono inoltre che «la situazione lamentata è dovuta anche alla concomitanza dei ponti, non è generalizzata e riguarda prettamente settori tecnici».
il COMUNE SENZA DIPENDENTI
Sindaco e assessore ricordano che l’ente non può muoversi prima dell’approvazione del bilancio, ad oggi ancora sotto osservazione al ministero dell’Interno. «Un bilancio che confidiamo possa essere approvato al più presto», continuano Ferrara e Cassarino, «in modo da poter attingere alle risorse predisposte per le assunzioni». Il Comune ha anche intenzione di reclutare personale dalle richieste di mobilità fra enti e attingendo dagli elenchi unici provinciali che mettono a disposizione tecnici, geometri, polizia locale e funzionari. Sindaco e assessore ricordano che il Comune negli ultimi dieci anni ha perso oltre 160 dipendenti e che l’ultimo concorso per assumere risale al 2009. E ora c’è il dissesto, che si traduce amministrativamente in “mani legate”. Ma «la volontà forte di arginare la situazione c’è ed è concreta», assicurano, «un merito alla reperibilità, sicuramente sentiremo i settori interessati, consapevoli che è un istituto previsto dalla contrattazione nazionale e che ci preme al punto che è stata inserita anche nel contratto integrativo aziendale, ma finché non avremo altre risorse dovremo gestire la situazione, concordando al meglio la copertura di funzioni che l’ente non può non assicurare e che fino ad oggi, nonostante lo stallo di cui sopra, non sono mai mancate».
l’OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO
«Quando a segnalare le inefficienze dell’amministrazione sono i consiglieri sembra una mera polemica, oggi invece addirittura le segnalazioni alla prefettura arrivano da impiegati dell’ente», attacca la capogruppo di Azione politica Serena Pompilio, «ritardi su ritardi dovuti a una mala gestio cronica. Dapprima la dichiarazione di predissesto, poi la sonora bocciatura del Piano di riequilibrio, poi la dichiarazione di dissesto e ancora le osservazioni richieste a un piano di riequilibrio evidentemente non lineare. Questi sono tutti gli elementi che hanno comportato e comportano ritardi nelle assunzioni e nelle esigenze di mobilità». Per Pompilio il sindaco dovrebbe fare un «mea culpa di tutti questi richiami e bocciature che hanno ritardato e ritardano quello che è ormai non un semplice malfunzionamento della macchina amministrativa bensì una omessa organizzazione cronica dei servizi. Bravo, però, con assunzioni nello staff onerose e non funzionali».
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