David di Donatello: Paola Cortellesi trionfa, miglior regista Garrone 

Miglior attrice e riconoscimenti per “C’è ancora domani”  Miglior attore è Michele Riondino per “Palazzina Laf” 

A dimostrare che questa 69a edizione dei David di Donatello fosse di segno femminile, basterebbe il fatto che a correre con ben diciannove candidature ci fosse il film C'è ancora domani diretto da una donna, l’esordiente Paola Cortellesi, con protagonista una donna e i diritti delle donne.
Anche in questo segno ieri mattina al Quirinale si è tenuto il tradizionale incontro con i candidati ai premi, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. «Grande attenzione va rivolta all'espressione dei giovani artisti, che devono poter provare, sperimentare, dunque formarsi e crescere. L'ingresso di nuove generazioni produce nuova ricchezza. Esprime libertà, quella libertà da assicurare anche a chi non condivide i nostri gusti, a chi la pensa diversamente», ha detto Mattarella. E la stessa Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell'Accademia del Cinema Italiano, ha sottolineato «un'edizione al femminile», citando anche il David al miglior film internazionale andato alla regista Justine Triet per Anatomia di una caduta, anche se, ha aggiunto, «per noi donne comunque la strada è ancora lunga».
Centoventidue i film in corsa, in questa grande festa andata in scena dal mitico Studio 5 di Cinecittà, che come sempre ha celebrato il meglio del cinema, in una serata condotta da Carlo Conti e Alessia Marcuzzi e impreziosita dai balletti e dalle coreografie create da Luca Tommassoni. Una festa ricca di emozioni, sottolineata dal grande trionfo annunciato di Paola Cortellesi e di Matteo Garrone, passando con l’intenso momento di commozione e la standing ovation per il David speciale andato a Vincenzo Mollica. «Sono accompagnato dal signor Parkinson e dalla signora cecità, due figli della…», ha commentato il giornalista, e quando Carlo Conti gli chiede cosa vorrebbe vedere ancora, risponde «Il volto di mia moglie e mia figlia».
Grande momento di spettacolo anche con la consegna a Giorgio Moroder del David alla carriera, con il suo I feel love, cantato splendidamente da Giorgia. «L’arrangiamento più bello che ho sentito di questo brano», apprezza il maestro. David alla carriera e standing ovation anche a Milena Vukotic.
Splendido esordio, dunque, per Paola Cortellesi e C’è ancora domani, che dopo il David dello spettatore si aggiudica anche il premio come miglior esordio alla regia, miglior attrice protagonista, miglior attrice non protagonista (Emanuela Fanelli), migliore sceneggiatura originale e premio David giovani assegnato dalle scuole.
Ma lo stesso numero di statuette, comprese quelle più importanti, miglior film e migliore regia, se le aggiudica Matteo Garrone, presentatosi in gara con quindici nomination per Io capitano, che si aggiudica anche miglior fotografia, miglior montaggio, migliore produzione, migliori effetti speciali e miglior suono. Nel ritirare il premio, Garrone ha ringraziato in particolar modo i suoi giovani attori, Seydou e Mustafa, non in gara perché non avevano recitato in italiano, e l'attivista ivoriano alla cui storia si è ispirato per il film, Mamadou Kouassi, che dice «la mia storia è quella di tanti che cercano una vita migliore» e ringrazia le Ong «che tutti i giorni salvano vite umane». Poi la parola ai giovani Seydou e Mustafa: «Premi dedicati a chi è morto nel deserto e in mare».
Grande risultato per Michele Riondino, attore ed esordiente regista con Palazzina Laf. Delle cinque candidature, ne porta a casa tre: lui stesso è miglior attore, Elio Germano è miglior attore non protagonista e, per lo stesso film, Diodato è David per la miglior canzone originale con il brano La mia terra.
Ottima performance anche per Rapito di Marco Bellocchio: le 11 candidature si concretizzano nei premi per la migliore scenografia, miglior sceneggiatura non originale, miglior trucco, migliore acconciatura e migliori costumi, con una piccola polemica innescata da Sergio Ballo, irritato per essere stato premiato in una location diversa, lo studio 18 di Cinecittà. «Purtroppo il nostro lavoro di costumisti e scenografi viene visto come le vetriniste e le domestiche». Rientrando nel Teatro 5, Conti ha replicato: «Aver portato alcune categorie in spazi speciali ci sembrava una ricchezza non una deminutio».
Migliori compositori sono i Subsonica per la colonna sonora di Adagio, di Stefano Sollima. Il David al miglior documentario a Martone per il film Laggiù qualcuno mi ama, su Massimo Troisi.
Grandi delusi di questa 69a edizione La Chimera di Alice Rohrwacher, che aveva 13 candidature, e Comandante di Edoardo De Angelis, che ne aveva dieci, rimasti praticamente a bocca asciutta.
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