Piazza Duomo resta chiusa Commercianti in ginocchio 

Per i titolari di bar e ristoranti la situazione è peggiore di quella post-sisma E Il Pd attacca: è il fallimento di una destra che continua a dire no al confronto

L’AQUILA. Commercianti di piazza Duomo già in ginocchio da mesi per via dei cantieri e ora sul punto di andare al tappeto. Dopo un inverno tra i più neri dal punto di vista degli incassi e con i lavori per la nuova pavimentazione che vanno avanti senza però accennare a levare le tende, le ultime proroghe sulle modifiche alla circolazione intorno alla piazza – destinate a perdurare, causa lavori, fino al 30 settembre prossimo, Perdonanza inclusa – minacciano infatti di assestare il colpo di grazia definitivo a chi, invece, aspettava una mano per risollevarsi, magari due. Così, tra chi propone la gratuità delle concessioni per l’occupazione di suolo pubblico, chi denuncia la mancanza di programmazione preliminare, chi invece ammette senza troppi giri di parole che di questo passo chiuderà tutto, il rischio all’orizzonte è quello di ritrovarsi un centro storico da rifarsi gli occhi, ma vuoto.
I COMMERCIANTI
«È peggio del post-terremoto» secondo Monia Giusti, titolare del ristorante “Mandolò in centro” in via Dragonetti, che punta il dito anche contro la mancanza di parcheggi, oltre che sul caos viabilità nelle vie limitrofe. «Da quando sono cominciati i lavori vado avanti con due-tre clienti a sera, anche perché non si trova parcheggio e ormai è difficile raggiungerci anche a piedi. Siamo arrivati al punto che non ti viene neanche più voglia di aprire nei giorni di festa, tanto i turisti comunque non ci arrivano da queste parti», dice Giusti, che individua nella «concessione gratuita dell’autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico» un’equa agevolazione «per tutti i disagi arrecati dai cantieri e dalle relative modifiche alla circolazione. Se però hanno deciso che questa deve diventare una città-museo», aggiunge, «che facciano pure, ma senza noi commercianti perché non ci si può ridurre a lavorare soltanto di sabato sera».
«La situazione è molto pesante», conferma il titolare del bar “Les Folies”, Marco Chiaranzelli, tornato in piazza Duomo nella speranza di poter riavviare la vecchia gelateria e che proprio oggi spegne le prime trenta candeline di attività, dovendo però rimandare i festeggiamenti a fine lavori. «Il problema», a suo parere, «è la totale mancanza di programmazione a monte», tale per cui «adesso si possono solo mettere toppe su toppe, ma un vestito lineare non ce l’avrai più». Così come anche «la mancanza di dialogo con l’amministrazione, cui ho provato più volte a rivolgermi insieme ad altri commercianti della zona senza ottenere alcuna risposta. Volevamo un confronto con il sindaco», spiega Chiaranzelli, «per capire quali fossero le reali politiche perseguite, perché nel momento in cui ho chiara la volontà di quest’amministrazione, a quel punto sono anche disposto a fare uno sforzo in più. Ma se non so quale sia la direzione in cui si sta andando, allora conviene mollare subito».
«Io mi auguro di no, ma secondo me qua chiuderanno tutti», è invece il parere di Francesco Nurzia, titolare dell’omonimo nonché storico bar in piazza Duomo. «Da quando hanno cominciato a montare il cantiere in piazza abbiamo subito registrato un crollo della clientela. Ora, con i lavori nella parte alta siamo praticamente tornati ai livelli della pandemia», osserva, stimando intorno al 70% la perdita di lavoro attualmente patita. «Era già da un paio d’anni che lavoravamo solo il sabato e la domenica. Adesso invece game over».
LA NOTA DEL PD
Sulle attuali condizioni del centro storico e sul rischio che diventi «una quinta scenografica per pochi eventi estivi», sono intervenuti ieri anche gli esponenti del Partito democratico, che in una nota sottolineano come i «nodi siano ormai venuti al pettine», a riprova di ciò che considerano «il fallimento amministrativo della destra».
«Da mesi», affermano, «chiediamo, inascoltati, che si apra un confronto con residenti, professionisti e commercianti per stabilire le modalità di lavorazione nei cantieri e indicare un cronoprogramma certo delle lavorazioni». E rimproverano all’amministrazione la «mortificazione di chi ha scommesso sul centro», comprovata dalla «dilatazione dei tempi per la riqualificazione di piazza Duomo» e degli annessi «problemi di viabilità», cosa che «impatterà sulla vita di residenti e attività commerciali anche nel periodo estivo, a più alta vocazione turistica. Una mannaia per gli imprenditori», secondo i Dem, che chiedono quindi «immediati ristori per le attività penalizzate e l’istituzione di un tavolo di concertazione permanente con residenti, professionisti e commercianti, alla presenza di delegati dei gruppi consiliari di maggioranza e opposizione».
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