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Coltellate all’autista del bus, condannato
Pena di due anni al 58enne di Sant’Omero arrestato: i giudici hanno riqualificato l’accusa da tentato omicidio a lesioni gravi
TERAMO. La Procura ha chiesto una condanna a 5 anni per tentato omicidio. I giudici hanno riqualificato l’accusa in lesioni gravi e hanno emesso una sentenza di condanna a due anni per Giuseppe Di Gregorio, il 58enne all’epoca residente a Sant’Omero accusato di aver sferrato due coltellate a un autista di un bus urbano. La sentenza di primo grado è stata emessa dal collegio presieduto dalla giudice Claudia Di Valerio (a latere i giudici Emanuele Ursini e Martina Pollera).
I fatti ricostruiti nel corso del processo sono quelli avvenuti nell’agosto del 2022 in piazza Garibaldi e per cui un mese dopo l’uomo venne arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm Davide Rosati e disposta dal gip Marco Procaccini. Secondo la versione dell’accusa quel giorno su bus urbano che da Colleatterrato si dirigeva in centro uno dei passeggeri era stato infastidito verbalmente e tra i due era nata una lite molto accesa. Alla fermata di piazza Garibaldi l’autista, per tutelare gli altri passeggeri, aveva fatto scendere i due litiganti che a terra avevano cominciato ad azzuffarsi. L’autista era intervenuto per separarli ed era stato ferito dal 58enne, che secondo gli inquirenti «aveva inferto con un oggetto acuminato due fendenti al fianco sinistro della vittima, potenzialmente idonei a causarne la morte in quanto inferti all’altezza del cuore e dei polmoni non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla propria volontà». Dopo l’aggressione l’uomo era scappato, ma grazie alle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza e alle indagini dei carabinieri era stato identificato. Al termine delle indagini la Procura aveva formulato la richiesta della custodia cautelare per tentato omicidio aggravato, resistenza nei confronti di incaricato di pubblico servizio, interruzione di pubblico servizio e porto abusivo di armi.(d.p.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .
I fatti ricostruiti nel corso del processo sono quelli avvenuti nell’agosto del 2022 in piazza Garibaldi e per cui un mese dopo l’uomo venne arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm Davide Rosati e disposta dal gip Marco Procaccini. Secondo la versione dell’accusa quel giorno su bus urbano che da Colleatterrato si dirigeva in centro uno dei passeggeri era stato infastidito verbalmente e tra i due era nata una lite molto accesa. Alla fermata di piazza Garibaldi l’autista, per tutelare gli altri passeggeri, aveva fatto scendere i due litiganti che a terra avevano cominciato ad azzuffarsi. L’autista era intervenuto per separarli ed era stato ferito dal 58enne, che secondo gli inquirenti «aveva inferto con un oggetto acuminato due fendenti al fianco sinistro della vittima, potenzialmente idonei a causarne la morte in quanto inferti all’altezza del cuore e dei polmoni non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla propria volontà». Dopo l’aggressione l’uomo era scappato, ma grazie alle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza e alle indagini dei carabinieri era stato identificato. Al termine delle indagini la Procura aveva formulato la richiesta della custodia cautelare per tentato omicidio aggravato, resistenza nei confronti di incaricato di pubblico servizio, interruzione di pubblico servizio e porto abusivo di armi.(d.p.)
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