Lavori in tribunale, gli avvocati: «Milioni per un edificio obsoleto» 

Il Consiglio dell’Ordine accusa: «Dovrebbero partire il 15 maggio, nessuno ci ha ancora informati Previsti la sostituzione d’infissi e il rifacimento dei bagni, ma l’edificio resterà del tutto inadeguato»

TERAMO. La data di inizio, quella del 15 maggio, non è ancora certa. Ma è certo che i lavori in programma al tribunale teramano sono già un caso e rischiano di trasformarsi in un boomerang per il futuro del palazzo di giustizia. Sicuramente partiranno nel segno delle proteste a cominciare da quella dell’Ordine degli avvocati che non ha ancora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale al riguardo e si interroga sull’utilità di spendere fondi del Pnrr per una struttura «obsoleta» paventando il rischio che possa diventare «il tribunale minore d’Abruzzo».
«Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati», dichiara il presidente Antonio Lessiani, «esprime tutta la propria insoddisfazione, considerato che i lavori dovrebbero riguardare solo il cosiddetto efficientamento energetico (sostituzione infissi, sistema aerazione) più l’innalzamento di qualche balaustra e il rifacimento di qualche servizio igienico. Si spenderanno decine e decine di milioni di euro, non ci è dato ancora sapere quanti, su una struttura il cui progetto risale agli anni cinquanta del secolo scorso, che è e che resterà del tutto inadeguata rispetto alle esigenze di un’efficiente amministrazione della giustizia. A L’Aquila ci sono un tribunale e una Corte di Appello da poco riedificati, a Pescara c’è un tribunale grande e moderno, a Chieti si prevede la realizzazione di una moderna cittadella giudiziaria. A Teramo, invece, si impiegano ingenti fondi su una struttura del tutto obsoleta e inadeguata. Se, come previsto, i tribunali di Lanciano e Vasto verranno accorpati a quello di Chieti e se quelli di Sulmona e Avezzano verranno accorpati a quello di L’Aquila, il tribunale di Teramo diventerà il tribunale minore d’Abruzzo. Se a ciò si aggiunge il fatto che, ancora una volta, il tribunale di Teramo si segnala ancora in termini di arretrato, è facile prevedere, da qui a qualche anno, che anche il nostro tribunale diventerà un ramo secco da accorpare a qualche altro ufficio». Durante l’esecuzione dei lavori gli uffici dell’Ordine saranno trasferiti e non si sa dove. «Questo», precisa Lessiani, «quando per legge il Coa deve avere sede presso il tribunale stesso. Anche il bar del tribunale, per il cui mantenimento il Consiglio dell'Ordine degli avvocati si è battuto, pare dovrà rimanere chiuso durante i lavori, all’esito dei quali difficilmente potrà riaprire, posto che i relativi locali verranno probabilmente adibiti ad uffici». Lessiani, che si chiede che fine abbia fatto il progetto della cittadella giudiziaria discussa durante una visita del capo dipartimento dell’edilizia giudiziaria, annuncia per il 9 maggio una riunione del consiglio per valutare iniziative da portare avanti.
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