“Nel segno di Dioniso”: conferenza - spettacolo sul mistero dei miti greci 

CHIETI. Una mostra di dipinti di Mario Di Paolo (San Martino sulla Marrucina, 1947) al museo Barbella dal 30 aprile al 7 maggio; la presentazione della Rivista di letteratura e didattica greca e...

CHIETI. Una mostra di dipinti di Mario Di Paolo (San Martino sulla Marrucina, 1947) al museo Barbella dal 30 aprile al 7 maggio; la presentazione della Rivista di letteratura e didattica greca e latina Scholi e una conferenza-spettacolo sul ruolo delle menadi e dei misteri dionisiaci nel teatro greco antico e sull’iconografia del dio nella pittura vascolare e nell’arte, domenica 5 maggio (inizio ore 10 , ingresso libero) nella sede del museo in via De Lollis per il terzo appuntamento “Nel segno di Dioniso” di Omnia Artis organizzato da ArteMind , organizzazione non profit di Chieti. L'appuntamento è inserito nel cartellone del Maggio teatino e patrocinato dal Comune.
Passi delle “Baccanti” di Euripide e delle “Rane” di Aristofane verranno interpretati dagli allievi della scuola di recitazione del Teatro Marrucino con la regia di Giuliana Antenucci e i costumi di Mariella Artizzu, introduce Giustino Angeloni presidente del cda del Marrucino. Come racconta Angela Rossi direttore scientifico del progetto, “Nel segno di Dioniso” vuole aprire uno spazio di riflessione sui riti dedicati al dio Dioniso (Bacco), divinità del vino e dell'ebbrezza mistica. In suo onore si svolgevano i riti misterici.
Elemento tipico del culto era la partecipazione essenzialmente femminile alle cerimonie, che si celebravano in diverse zone della Grecia. Le Baccanti dette anche Menadi, le Tiadi, le Lene, le Bassaridi si identificavano con il dio e ne acquisivano il furore, inteso come stato d’invasamento divino, invocando la sua presenza soprannaturale anche per mezzo delle maschere e attraverso la riproduzione del corteo di sileni, satiri, e ninfe. Scopo del rito era di ricordare le vicende mitologiche di Dioniso, per poi acquisire una katharsi purificatrice, dopo aver raggiunto con l’estasi dionisiaca il superamento della condizione umana inaccessibile ai mortali. Le Menadi erano incoronate da frasche di alloro, tralci di vite e pampini. Cinte da pelli di animali selvatici, reggevano il tirso, una verga appesantita a un'estremità da una pigna che ne rendeva instabili i movimenti. Ebbro di vino, il corteo festoso e disordinato, chiamato tiaso o komos, si abbandonava alla vorticosa suggestione musicale del ditirambo, lirica corale e danza ritmica ossessiva ed estatica, da cui trae origine la prima forma di rappresentazione teatrale. Il mito di Dioniso, sottolinea la Rossi, ha ispirato innumerevoli artisti tra cui Tiziano, Diego Velaquez, Cima da Conigliano, Rosso Fiorentino, Caravaggio, i quali attraverso le arti visive hanno fatto rivivere il mondo greco-romano, già esplicato dal ritrovamento di preziosi vasi antichi nell’area mediterranea. Il mare, il cielo, i paesaggi naturali sono i luoghi della memoria rappresentati dal pittore teatino Mario Di Paolo in esposizione al Barbella da sabato 30 presentato da Massimo Pasqualone, curatore della sezione artistica dell'associazione Omnia Artis. L’artista abruzzese, spiegherà il critico, mescola elementi reali con altri di fantasia, giocando con i colori e con la materia per dare forma ai propri sentimenti e guidare lo spettatore in un viaggio allegorico nella natura. «Per l’artista non esistono confini e ciò si raffigura nella profondità dei paesaggi, che egli dipinge con enfasi. Si è rapiti dalle tonalità calde dei colori. Gli elementi da cui Di Paolo trae ispirazione sono gli stessi della natura riportati nel quadro con grande abilità». Agli studenti presenti verrà rilasciato un attestato di partecipazione.