Snam, la Procura va sul cantiere dopo il sit-in degli ambientalisti 

D’Angelo e il vicequestore Bortone nell’area dove si sta costruendo la centrale di compressione del gas La multinazionale chiarisce: «Le attività proseguono regolarmente in base alle autorizzazioni»

SULMONA. Sopralluogo congiunto dei vertici della Procura e del commissariato di Sulmona sul cantiere di Case Pente della Snam.
Nella mattinata di ieri il procuratore capo, Luciano D’Angelo e il vicequestore aggiunto, Stefano Bortone, si sono recati nell’area dove la multinazionale si appresta ad avviare i lavori veri e propri per la costruzione della centrale di spinta, al termine dei sondaggi e degli scavi preliminari. Il sopralluogo, protrattosi per più di un’ora, è consistito in un’attenta esplorazione dell’area destinata alla realizzazione della centrale di compressione del gas naturale e del passaggio del metanodotto Sulmona-Foligno.
Un’ispezione informale, per usare le parole degli inquirenti, ma che è servita alla magistratura per rendersi conto di persona della situazione, di com’è strutturato il sito e di come è organizzato il cantiere tanto è che il procuratore e il dirigente del commissariato si sono intrattenuti con il responsabile della sicurezza. Il sopralluogo fa seguito alla protesta dei comitati cittadini per l’ambiente che lo scorso 28 aprile erano entrati all’interno del cantiere con striscioni e cartelli per un sit-in pacifico. Gli attivisti No Snam, che avevano chiamato in causa proprio la procura, lamentano il fatto che il cantiere non sarebbe in regola perché la società non aveva ottemperato alle 22 prescrizioni stabilite dalla legge. Inoltre i comitati avevano denunciato il ritrovamento di una necropoli con cento tombe, proprio nell’area dove la Snam sta realizzando la centrale di spinta, tanto è che avevano chiesto alla soprintendenza di mettere il vincolo per impedire alla multinazionale di portare avanti gli interventi. Gli scavi preliminari erano partiti il primo marzo 2023 e il cronoprogramma della Snam prevede proprio in questo mese l’avvio effettivo dei lavori. Un momento cruciale per i comitati che stanno alzando il livello di protesta. Il blitz della scorsa domenica a Case Pente ha spinto intanto la polizia, che si era recata sul posto per controllare la situazione, ad identificare e denunciare undici persone per l’accesso nel cantiere Snam. Inoltre il portavoce del comitato è stato denunciato anche per non aver comunicato alla questura la manifestazione di protesta. Snam fa sapere che «le attività proseguono regolarmente in base alle autorizzazioni ottenute».