Telecamere in altri 12 comuni contro i furti e gli atti vandalici 

Approvato il potenziamento della videosorveglianza da parte dell’Ufficio speciale per la ricostruzione Finanziamento di 500mila euro, monitorati gli accessi in entrata e in uscita da centri abitati e scuole

L’AQUILA. Un argine ai furti nelle abitazioni e agli atti vandalici per garantire la sicurezza in piccoli e grandi borghi dove la microcriminalità è in aumento. È uno degli obiettivi del potenziamento della videosorveglianza in numerosi Comuni del cratere 2009. L’Ufficio speciale per la ricostruzione diretto dall’ingegner Raffaello Fico ha di recente affidato la fornitura e posa in opera di impianti di videosorveglianza nei comuni di Ocre, Fossa, Villa Sant’Angelo, Sant’Eusanio Forconese, San Demetrio ne’ Vestini, Poggio Picenze, Barisciano, Fagnano Alto, Fontecchio, Acciano, Tione degli Abruzzi, Prata d’Ansidonia. I soldi per i lavori (circa 500mila euro) sono quelli del Fondo complementare al Pnrr. A dicembre erano stati affidati i lavori nei Comuni di Brittoli, Bussi sul Tirino, Cagnano Amiterno, Caporciano, Castel di Ieri, Castelli, Castelvecchio Subequo, Civitella Casanova, Collarmele, Colledara, Cugnoli, Gagliano Aterno, Montebello di Bertona, Montereale, Montorio, Navelli, Ovindoli, Penna Sant’Andrea, Pizzoli, Popoli, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Tornimparte, Torre de’ Passeri. In questo secondo caso la spesa si aggirava sui 700mila. In base alla convenzione Consip l’appalto se l’è aggiudicato la “Sicuritalia Ivri spa” di Como.
Nella relazione che illustrava l’idea progettuale si leggeva che “si intende realizzare un sistema di videosorveglianza intercomunale per consentire la registrazione di scenari atti a supportare le forze di polizia nell'attività di prevenzione e contrasto delle illegalità e per soddisfare l'esigenza dei cittadini di una più diffusa ed efficace salvaguardia dei beni pubblici e privati e migliorare le condizioni di sicurezza. L'idea alla base del progetto di videosorveglianza territoriale è quella di un sistema integrato inteso in una duplice accezione: in primo luogo quella geografica, che si riferisce al livello territoriale preso di riferimento. In secondo luogo l’aggettivo integrato è inteso a mettere in evidenza il fatto che la videosorveglianza si colloca in un quadro di un sistema di governance territoriale incentrato sulla concertazione e la messa in rete tra gli attori del territorio”.
“Da un confronto con referenti politici e i responsabili degli uffici competenti dei Comuni interessati”, si leggeva ancora nella relazione, “è emerso che le aree del territorio ritenute prioritarie da monitorare attraverso apparati di videosorveglianza in un'ottica di sistema sono: accessi viari, vie di ingresso e uscita dai centri abitati, assi viari principali, aree di interesse comunale, aree specifiche all'interno dei centri abitati, aree di interesse storico e culturale, aree di interesse ambientale, scuole ed edifici comunali. La soluzione individuata nel progetto di fattibilità prevede un controllo dei flussi video di ingresso costante e permanente 24 ore su 24 in modo automatico con l'istituzione di varchi elettronici di lettura delle targhe dei veicoli nei punti di accesso principali ai centri abitati installando telecamere di lettura targhe e, dove richiesto, telecamere fisse che dovranno permettere una visione quanto più ampia dell’area di ripresa”.