Tesoretto di 5 milioni Opposizione critica: «Bilancio stagnante» 

Accuse in aula all’amministrazione: «Nessun investimento» La maggioranza: «Quei soldi serviranno per ulteriori opere»

TERAMO . L’approvazione del rendiconto 2023 doveva essere il punto centrale del consiglio comunale di ieri ma l’attenzione e il tempo, nella prima parte della seduta, sono stati catalizzati dalle modifiche ai regolamenti sulle entrate tributarie, sulla Tari e sull’Imu. Dovevano essere argomenti, tenuto conto del loro tecnicismo, da snocciolare in pochi minuti ma dall’opposizione si è levata la richiesta di approfondire i testi delle modifiche spingendo l’assessora al ramo Stefania Di Padova a leggere il contenuto degli atti. Dalla maggioranza sono piovute accuse di «ostruzionismo» all’opposizione che, invece, ha rivendicato il diritto a conoscere anche in aula oltre che nelle commissioni l’oggetto dei punti trattati. I tre regolamenti, alla fine, sono stati approvati con l’astensione della minoranza.
Si è poi passati al tema principe del consiglio: il rendiconto, approvato a sera con i soli voti della maggioranza. L’assessora Di Padova ha presentato i conti, a partire dai 5 milioni di euro di avanzo libero che potrà essere destinato a investimenti e spese future. Ed è stato proprio questo tesoretto a essere l’aspetto più contestato e divenuto oggetto di scontro, a tratti molto acceso, tra maggioranza e opposizione. L’esercizio 2023 «conferma un bilancio sano» e «si chiude con un risultato finanziario d'amministrazione pari a 58.355.035,56 e con un avanzo di amministrazione pari a 51.029.139,05», ha spiegato l'assessora al bilancio, sottolineando come tra i dati più significativi vi siano quelli che riguardano lo stato del patrimonio netto, pari a 96.241.866,57 euro, le entrate tributarie, pari a 39.277.579,81 1, e le extratributarie, pari a 6.158.752,74 euro. Il rendiconto riporta investimenti per 16 milioni di euro e un avanzo di 5 milioni che potrà essere impiegato per spese o investimenti di vario genere a partire «dalle necessità di questa città: penso ad esempio alla riqualificazione delle case di via Longo e alla manutenzione straordinaria delle strade comunali da portare avanti», ha spiegato Di Padova, ricordando come i conti permettano ora al Comune di tornare a contrarre mutui laddove fosse necessario. L'assessora ha parlato di un rendiconto che rappresenta una fase di «rinascita e crescita del Comune, come dimostra anche l’aumento del reddito pro capite emerso dai recenti dati del ministero» figlio di una «gestione attenta che ha lasciato intatti i servizi e non ha aumentato le tasse». Critica invece l’opposizione, anche sui tempi di discussione del rendiconto (ieri era l’ultimo giorno utile previsto dalla legge ndc). Per la consigliera Maria Cristina Marroni (Teramo è meglio) si tratta di un «rendiconto statico, con casse piene, continue variazioni di bilancio per i contenziosi e dove non emerge la parola investimenti». Laura Angeloni (Futuro In) ha parlato di rendiconto «stagnante», perché «un Comune non deve avere tesoretti ma investire». Caterina Provvisiero (Forza Italia) restando sul punto e facendo riferimento al teatro comunale ha detto «che appare incredibile un avanzato simile se si tiene conto che non c’è stata la capacità di programmare uno spazio per fare cultura». Dalla maggioranza Miram Tulli (Bella Teramo) e Luca Malavolta (Insieme possiamo) hanno invece difeso il tesoretto di 5 milioni che «sarà utile a mettere in campo ulteriori investimenti oltre ai 16 milioni già investiti», ha detto Malavolta sottolineando che «nel 2023, diversamente dai due anni precedenti, i pagamenti sono stati superiori agli incassi, cioè le uscite di cassa hanno superato le entrate».
©RIPRODUZIONE RISERVATA