Gli eletti al congresso nazionale di pescara
Arci, 5 abruzzesi nel nazionale
Tiberio, Fasoli, Giannella, Leombroni e Salvatorelli nel consiglio
PESCARA. Dei 163 componenti del consiglio nazionale dell’Arci, sono cinque gli abruzzesi che sono stati eletti al termine del 17esimo congresso nazionale che si è tenuto all’Aurum di Pescara da giovedì scorso a domenica. Si tratta di Valerio Antonio Tiberio (già presidente del comitato provinciale di Pescara e dell’Arci Abruzzo), Giulia De Donato Fasoli, Giorgio Giannella, Marcella Leombruni e Lino Salvatorelli. L’ultima giornata di congresso si è conclusa con l’elezione del consiglio nazionale, rappresentativo dell’associazione, formato da 163 componenti, di cui 67 donne (il 41,1%) e 96 uomini (il 58,9%). Il consiglio ha quindi riconfermato come presidente nazionale Francesca Chiavacci, fiorentina, classe 1961, al suo secondo mandato e prima donna nella storia dell’Arci a dirigere l’associazione. Tra gli ordini del giorno votati spiccano quelli sui temi del mutualismo, dell’antifascismo, dell’omotransfobia, sulle questioni ambientali e legate ai beni comuni, sulla salute mentale, la cultura e la scuola, sull’immigrazione e l’antirazzismo, sul Kurdistan, sul sostegno ai Gay Pride che si stanno svolgendo in tutta Italia e ai popoli palestinese e saharawi. Vicinanza, inoltre, è stata espressa a Ilaria Cucchi e Rudra Bianzino. «Condividiamo la preoccupazione», ha detto Chiavacci, «sulla grande difficoltà determinata dalla nomina di Matteo Salvini a ministro dell’Interno per raggiungere finalmente la verità sulla morte di Stefano e dei tanti, troppi, che come lui sono morti nelle carceri del nostro Paese in circostanze e con modalità decisamente poco chiare». Rudra Bianzino ha lanciato dal palco del congresso Arci la propria petizione affinché la magistratura indaghi sulle vere cause del decesso del padre Aldo, morto dopo 48 ore di detenzione «senza una spiegazione credibile». (c.s.)