il disegno di legge in senato
Registro tumori, Manzoli: 7 nuovi casi ogni mille abitanti
PESCARA. C’è anche il professor Lamberto Manzoli, responsabile scientifico del registro tumori regionale dell’Abruzzo, tra i pochissimi esperti convocati dalla Commissione igiene e sanità del Senato...
PESCARA. C’è anche il professor Lamberto Manzoli, responsabile scientifico del registro tumori regionale dell’Abruzzo, tra i pochissimi esperti convocati dalla Commissione igiene e sanità del Senato per discutere i dettagli tecnici del disegno di legge per l’istituzione di una rete nazionale dei registri tumori. «Ad oggi», spiega il professore, «nonostante sia previsto un registro tumori in ogni regione, manca un ente centrale nel quale far confluire i dati. Inoltre, la grande maggioranza dei registri italiani è in forte difficoltà, nonostante l’importante attività di supporto dell'Associazione italiana registri tumori (Airtum), a causa dell’enorme mole di lavoro richiesto per il controllo di tutti i casi sospetti di neoplasia».
Per capire di cosa si sta parlando, Manzoli spiega che ogni anno, in Italia, ci sono 7 nuovi casi di tumore ogni 1.000 abitanti, e i casi sospetti sono circa 10 ogni 1000 abitanti. «Annualmente, in Italia, ci sono 600mila casi sospetti di tumore da controllare con operatori dedicati, caso per caso». Solo per il controllo dei 600mila casi sospetti che si osservano ogni anno occorrerebbero 15 milioni di ore di lavoro. «Anche se grazie al software sviluppato da Airtum si riescono a classificare automaticamente la metà dei casi», continua Manzoli, «rimane una mole di lavoro enorme. Anche registri di grande qualità e tradizione, come quelli del Veneto o della Toscana, hanno appena pubblicato le analisi relative agli anni 2013-14. Sono pochissimi i registri italiani, tra i quali quello abruzzese, che hanno prodotto report sui dati dell’anno 2016». Una risposta indiretta al consigliere regionale del M5S, Pietro Smargiassi, secondo il quale «la raccolta e l’aggiornamento dei dati», in Abruzzo, «sono fermi».
«Non può che farci piacere», ha commentato il direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Alfonso Mascitelli, «che il responsabile scientifico del registro tumori abruzzese sia stato tra gli esperti convocati al Senato. Questo ci rassicura sulla validità scientifica e sulla complessità del lavoro che stiamo svolgendo, rispetto a chi pensa semplicisticamente che un registro tumori sia una sorta di periodico semestrale».
Per capire di cosa si sta parlando, Manzoli spiega che ogni anno, in Italia, ci sono 7 nuovi casi di tumore ogni 1.000 abitanti, e i casi sospetti sono circa 10 ogni 1000 abitanti. «Annualmente, in Italia, ci sono 600mila casi sospetti di tumore da controllare con operatori dedicati, caso per caso». Solo per il controllo dei 600mila casi sospetti che si osservano ogni anno occorrerebbero 15 milioni di ore di lavoro. «Anche se grazie al software sviluppato da Airtum si riescono a classificare automaticamente la metà dei casi», continua Manzoli, «rimane una mole di lavoro enorme. Anche registri di grande qualità e tradizione, come quelli del Veneto o della Toscana, hanno appena pubblicato le analisi relative agli anni 2013-14. Sono pochissimi i registri italiani, tra i quali quello abruzzese, che hanno prodotto report sui dati dell’anno 2016». Una risposta indiretta al consigliere regionale del M5S, Pietro Smargiassi, secondo il quale «la raccolta e l’aggiornamento dei dati», in Abruzzo, «sono fermi».
«Non può che farci piacere», ha commentato il direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Alfonso Mascitelli, «che il responsabile scientifico del registro tumori abruzzese sia stato tra gli esperti convocati al Senato. Questo ci rassicura sulla validità scientifica e sulla complessità del lavoro che stiamo svolgendo, rispetto a chi pensa semplicisticamente che un registro tumori sia una sorta di periodico semestrale».