Chorus inside a Budapest con 120 cantori abruzzesi
Il Festival internazionale teatino di scena in Ungheria Fasce d’argento e medaglia a Zenni, il più giovane corista
CHIETI. La coralità abruzzese ha stregato la capitale ungherese. Si è conclusa a Budapest da pochi giorni l’ottava edizione del festival internazionale di origine teatina Chorus inside, edizione natalizia.
Con ben 120 coristi abruzzesi, appartenenti ai gruppi Terra d’Abruzzo (Canosa Sannita), Musici Marrucini (Chieti) e Polhymnos (Lanciano), la nostra regione ha rappresentato l’Italia sfidando migliaia di artisti provenienti da tutto il mondo e torna a casa dopo aver conseguito importanti riconoscimenti nella seconda fascia argento: Musici Marrucini 19,34/30 categoria C (musica polifonica); Terra d'Abruzzo 17,87/30 categoria A (musica tradizionale); Polhymnos 12,39/30 categoria C (musica polifonica).
Al coro di Canosa Sannita la giuria, formata dai maestri Fabio D'Orazio (Italia), Kalman Strausz (Ungheria) e Vitaly Rauso (Bielorussia), ha attribuito il premio Simpatia per l'esilarante esibizione coreografica secondo l'autentico folclore abruzzese.
Rinaldo Di Carlo, tenore del gruppo, ha ritirato la medaglia conquistando il pubblico con la rappresentazione del canto Un brindisi in allegria.
Attestato di prestigio anche per il più giovane musicista in gara, Pier Paolo Zenni, di Chieti, al quale la giuria ha consegnato una medaglia «per l'alto valore artistico espresso nelle esibizioni».
Vincitore assoluto dell’VIII edizione il coro giovanile di Vitebsk (Bielorussia) diretto dal maestro Aleksandr Rauso. Il concorso si è svolto nell'auditorium della città di Torokbalint, mentre la cerimonia di premiazione nel castello di Re Mattia Corvino, a Visegrad, alla presenza delle autorità ungheresi ai quali i sindaci di Chieti e Lanciano hanno inviato i saluti di rito.
«Un importante successo di pubblico che sancisce il riuscito scambio culturale tra l’ Abruzzo e l'Europa», commenta il presidente ed organizzatore del festival, Davide Recchia, di Chieti, «un evento capace di unire migliaia di coristi nello spirito dell'amicizia, della musica e della solidarietà».
Giacomo Ioannisc i
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