Eroi Ottobrini allagata per un tubo scoppiato: la scuola riapre giovedì 

La scoperta ieri alle 7: in ognuno dei tre piani 5-6 centimetri di acqua Rinviate le prove Invalsi. La preside: va garantita la sicurezza di tutti

LANCIANO. Allagata per lo scoppio di una tubatura la scuola primaria Eroi Ottobrini che resta chiusa fino a mercoledì. L'allarme è scattato alle 7 del mattino, quando nella scuola elementare di viale Marconi si è recato il personale non docente trovando l'intero istituto completamente allagato e cinque, sei centimetri d'acqua su ogni piano della scuola fino alle mense e al seminterrato. La causa del danno, che da subito è sembrato molto ingente, con fiumi d'acqua visibili anche dall'esterno che si sono riversati addirittura dalle scale antincendio dell'istituto, è stata rinvenuta nello scoppio di un fusibile della tubatura di un lavandino dei bagni del terzo piano. La perdita si sarebbe verificata molto probabilmente sabato, quando la scuola è chiusa, determinando la copiosa fuoriuscita dell'acqua per tutto il weekend e impregnando ogni cosa, compresi solai, muri, pavimenti, aule, bagni e seminterrato. Immediatamente sono scattate le operazioni di rimozione dell'acqua, inizialmente interessando i vigili del fuoco la cui idrovora tuttavia non è riuscita ad attivarsi (il macchinario si avvia sopra i 10 centimetri d'acqua) ed è quindi intervenuta la ditta per la pulizia delle strutture comunali su interessamento dell'assessore alla transizione ecologica, Tonia Paolucci.
Sospese le lezioni tramite un tam tam su whatsapp che ha interessato le famiglie dai primissimi minuti dalla scoperta della perdita. Una situazione difficile in giorni particolarmente febbrili dal punto di vista delle attività didattiche e a poche settimane dalla fine delle lezioni. Proprio ieri, inoltre, le classi quinte sarebbero state impegnate con le prove Invalsi ministeriali che non si sono potute svolgere.
Nella mattinata di ieri si è tenuta una riunione tecnica con la dirigente del comprensivo Mario Bosco, Mirella Spinelli, gli assessori all'istruzione, Angelo Palmieri, e alla transizione ecologica, Tonia Paolucci, il dirigente del settore istruzione del Comune, Davide Di Pilato, tecnici comunali e il responsabile della sicurezza dell'istituto.
«La priorità per me è la sicurezza dei bambini e del personale scolastico», ha ribadito la dirigente Spinelli, «anche nell'ipotesi di spostare le classi coinvolte dal disagio in un'altra ala dell'istituto bisogna essere assolutamente certi che in caso di emergenza ci siano le condizioni di sicurezza per tutti». Il problema risiede nell'agibilità degli ambienti, bagni e mensa in particolare, e nella verifica della tenuta dei solai e della struttura che, a parte l'allagamento dei locali, non sembra aver subito danni strutturali. Il Comune ha emesso un'ordinanza di sospensione delle attività fino a mercoledì compreso, giorno in cui ci sarà una nuova riunione tecnica per verificare la situazione ed eventualmente prorogare la chiusura dell'istituto. La scuola ospita oltre 400 alunni, ma le classi che sicuramente necessiterebbero di un'altra collocazione sono al massimo sei. Ma spostare banchi e attrezzature è un' operazione che richiederebbe del tempo e gli ambienti devono comunque asciugarsi. Una soluzione tampone è stata trovata su suggerimento dell'assessore Paolucci con l'accensione del riscaldamento al massimo in modo da accelerare l'asciugatura degli ambienti. «Faremo quanto è nelle nostre possibilità», ha concluso l'assessore Palmieri, «per ripristinare la situazione nel più breve tempo possibile e arrecare il minor disagio alle famiglie».
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