Gli studenti del Masci riprogettano la biblioteca De Meis
CHIETI. Una proposta per la città. Raccolta e analizzata dai ragazzi della 4ª A del liceo scientifico Masci nell’ambito del progetto “A Scuola di OpenCoesione” curato dalla professoressa Stefania...
CHIETI. Una proposta per la città. Raccolta e analizzata dai ragazzi della 4ª A del liceo scientifico Masci nell’ambito del progetto “A Scuola di OpenCoesione” curato dalla professoressa Stefania Ricciotti in collaborazione con la collega Lucia Di Domenico. E, nella sala consiliare della Provincia, in occasione della Settimana dell’amministrazione aperta, gli alunni del Masci hanno scoperto le loro carte. Quelle legate alla riallocazione della biblioteca De Meis all’interno di quella che sarà, alla Villa comunale, una vera e propria “cittadella della cultura” con il coinvolgimento della stessa università d’Annunzio. Presenti il prefetto Giacomo Barbato, il quale ha sottolineato «l’importanza di uno stretto rapporto tra giovani ed istituzioni», il sindaco Umberto Di Primio, pronto a definire la biblioteca come «luogo simbolo di una collettività», ed il segretario generale del Comune Celestina Labbadia, che ha posto l’accento sulla trasparenza amministrativa.
Dall’assessore ai lavori pubblici Raffaele Di Felice l’invito ai giovani a «credere in un rilancio della propria città», la soddisfazione per l’iniziativa della dirigente del Masci Sara Solipaca, quindi gli interventi dell’architetto Francesco Faraone, della dirigente regionale Antonella Azzariti e di Annalisa Michetti di Europe Direct.
«Anche negli anni scorsi», spiega la professoressa Ricciotti, «i ragazzi sono stati chiamati ad un esercizio di cittadinanza attiva con l’analisi di interventi legati alla rivitalizzazione del centro storico come l’arredo di piazza Valignani e la riqualificazione di via Toppi. Ora», conclude, «l’ambizioso progetto, sostenuto dalle associazioni cittadine in sinergia con le istituzioni, per creare un polo culturale all’interno dello stabile, ora dismesso, dell’ex caserma Bucciante, già ospedale militare». (g.ren.)