Morta Mariù Hassid Riconobbe il padre internato a Casoli

4 Novembre 2017

CASOLI. È morta a Trieste Mariù (nella foto), figlia di Giuseppe Hassid, internato nel campo di concentramento di Casoli dal 1940 al 1941. E da lì finito, attraverso varie detenzioni, nella risiera...

CASOLI. È morta a Trieste Mariù (nella foto), figlia di Giuseppe Hassid, internato nel campo di concentramento di Casoli dal 1940 al 1941. E da lì finito, attraverso varie detenzioni, nella risiera di San Sabba dove venne ucciso, insieme al padre Behor Samuele e ad altri, nel 1944 per aver buttato via cinque monete d’oro invece di consegnarle agli aguzzini nazisti. Mariù era nata proprio a Trieste nel 1938 ed ha avuto una vita molto travagliata. Pochi mesi fa Mariù ha riconosciuto il suo papà in una foto di gruppo degli ebrei presenti nel campo di Casoli e pubblicata sul sito info@campocasoli.org, curato dal giovane ricercatore casolano Giuseppe Lorentini dell’università di Bielefeld in Germania. La sua emozione fu grande, ma era già malata del male che se l’è portata via dopo mesi di sofferenze. Le è stata vicina la comunità ebraica triestina e il marito Cilo, “goy”, cioè non ebreo. Non aveva figli. Mariù seppe della morte del padre solo nel 1956 leggendo il libro di Bruno Piazza, “Perchè gli altri dimenticano”. Dopo il riconoscimento della foto del padre internato a Palazzo Tilli, l’amministrazione comunale casolana aveva deciso di conferirle la cittadinanza onoraria. Le sarà conferita ugualmente, alla memoria, il prossimo 27 gennaio in occasione della giornata dedicata alla Shoà. (g.m.)