domani sera l’incontro dei residenti 

Senza chiesa da 8 anni, assemblea a Brecciarola

CHIETI. Otto anni senza una chiesa. Monta la protesta a Brecciarola, popolosa contrada ai confini della città, dove la chiesa parrocchiale è chiusa dal 2017. Da allora le funzioni domenicali si...

CHIETI. Otto anni senza una chiesa. Monta la protesta a Brecciarola, popolosa contrada ai confini della città, dove la chiesa parrocchiale è chiusa dal 2017. Da allora le funzioni domenicali si tengono all'interno del Villaggio della speranza di suor Vera D’Agostino, in un locale messo generosamente a disposizione dalle suore della fondazione delle Figlie dell’amore di Gesù e Maria. Matrimoni, comunioni e funerali vengono invece generalmente spostati in altre parrocchie. Il comitato che organizza la festa di San Bartolomeo, già in azione per l’organizzazione della festa patronale del 24 agosto, ha organizzato una riunione per domani sera alle 21, nei locali del ristorante Amadeus, per parlare con i residenti delle problematiche inerenti l’organizzazione della festa, dovute principalmente al fatto che non c’è più una chiesa.
L’invitato più atteso è il parroco, don Graziano Gagliano, che aveva un progetto per la ricostruzione della chiesa, «progetto che però non si sa più dove sia andato a finire. Soprattutto pare che non ci siano più i fondi Cei», dicono tre componenti del comitato, l’ex consigliere comunale Marcello Scurci, l’ex assessore comunale Gianni Di Labio e Davide Iansante. «La mancanza di una chiesa non si avverte solo a livello religioso, ma anche a livello sociale. Manca un punto di riferimento e d’incontro. Molti fedeli si allontanano. Sappiano che nel 2017 la chiesa fu chiusa per problemi di infiltrazioni ed è evidente che il progetto del parroco si è arenato. A questo punto sarebbe meglio incaricare un tecnico per vedere se, con interventi di ristrutturazione, si può riaprire la vecchia chiesa a cui tutti i brecciarolesi sono molto affezionati. Auspichiamo dunque fortemente la presenza del parroco al nostro incontro», concludono Scurci, Di Labio e Iansante, «per parlare di possibili soluzioni per riaprire la chiesa, elemento identitario per il nostro territorio». (a.i.)
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