“Da Balla a Dalla” Ballantini: il mio atto d’amore per Lucio
ORTONA. Dario Ballantini porta il suo Lucio Dalla sul palco del teatro Tosti di Ortona. Stasera alle 18 l’imitatore-attore, noto al pubblico televisivo per la collaborazione con “Striscia la notizia”,...
ORTONA. Dario Ballantini porta il suo Lucio Dalla sul palco del teatro Tosti di Ortona. Stasera alle 18 l’imitatore-attore, noto al pubblico televisivo per la collaborazione con “Striscia la notizia”, si esibisce in “Da Balla a Dalla - Storia di un’imitazione”: una performance che è un omaggio al grande artista bolognese da parte di un ammiratore che ha avuto modo di imitare e di conoscere Dalla.
Singolare è il modo in cui nasce il rapporto tra il cantautore emiliano e Ballantini, nato a Livorno nel 1964 e ultimamente dedito soprattutto alle imitazione di personaggi celebri del mondo politico. Ballantini è infatti un artista poliedrico, poiché è anche pittore, e uno dei momenti topici della sua carriera è stata l’esposizione alla Triennale di Milano: «In quell’occasione Dalla, che era anche un grande appassionato di pittura, mi fece il grande regalo di venire a cantare mentre dipingevo», racconta, «fu una cosa bellissima, sia perché io era da tempo un suo fan, sia perché la sua imitazione è stato uno dei miei primi cavalli di battaglia».
Sul palco quindi Ballantini porta il racconto della sua vita intrecciata a quella di Dalla, ripercorrendone l’esperienza artistica attraverso una serie di brani che non saranno solo i più conosciuti. Sarà un omaggio tra l’imitazione e la reinterpretazione, nel quale l’attore livornese si veste da cantante: «È più che altro un atto d’amore per riscoprire Dalla e raccontarlo attraverso le sue canzoni e una serie di strane coincidenze». Il tributo che viene presentato stasera a Ortona ha ricevuto tra l’altro la gratificazione dell’apprezzamento particolare di Ron, lui stesso autore di uno spettacolo su Dalla, che ha definito questo il miglior omaggio fatto al cantante bolognese.
«La passione per Dalla nasce quando ho iniziato a seguire i cantautori», ricorda Ballantini, «e percepivo che in lui c’era qualcosa di diverso: era un grosso “animale da palcoscenico”; però non era solo grande nei concerti, aveva anche una forte vena poetica; ha reinventato il modo di scrivere testi; proponeva immagini un po’ felliniane e sapeva spaziare verso il buffo e il comico. Aveva qualcosa più degli altri, insomma». Lo spettacolo ha debuttato quattro anni fa negli studi di via Asiago a Roma, e in teatro nella Livorno di Ballantini. Ad accompagnare sul palco del Tosti la storia degli incontri artistici di Dalla e del suo imitatore-ammiratore c’è l’orchestra di musicisti diretta da Francesco Benotti, che fa da cornice all’attore che dal vivo si trasforma in cantante.
La scenografia stessa accompagna la metamorfosi di Ballantini, in particolare con la proiezione delle foto immagini delle decine di ritratti che proprio l’attore livornese negli anni ha dedicato al cantautore. Il regista di “Da Balla a Dalla” è Massimo Licinio, che tra l’altro fu proprio il primo a suggerire a Ballantini, una volta conosciuta la storia, di tirare fuori dal cassetto il suo primo cavallo di battaglia per farne uno spettacolo teatrale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Singolare è il modo in cui nasce il rapporto tra il cantautore emiliano e Ballantini, nato a Livorno nel 1964 e ultimamente dedito soprattutto alle imitazione di personaggi celebri del mondo politico. Ballantini è infatti un artista poliedrico, poiché è anche pittore, e uno dei momenti topici della sua carriera è stata l’esposizione alla Triennale di Milano: «In quell’occasione Dalla, che era anche un grande appassionato di pittura, mi fece il grande regalo di venire a cantare mentre dipingevo», racconta, «fu una cosa bellissima, sia perché io era da tempo un suo fan, sia perché la sua imitazione è stato uno dei miei primi cavalli di battaglia».
Sul palco quindi Ballantini porta il racconto della sua vita intrecciata a quella di Dalla, ripercorrendone l’esperienza artistica attraverso una serie di brani che non saranno solo i più conosciuti. Sarà un omaggio tra l’imitazione e la reinterpretazione, nel quale l’attore livornese si veste da cantante: «È più che altro un atto d’amore per riscoprire Dalla e raccontarlo attraverso le sue canzoni e una serie di strane coincidenze». Il tributo che viene presentato stasera a Ortona ha ricevuto tra l’altro la gratificazione dell’apprezzamento particolare di Ron, lui stesso autore di uno spettacolo su Dalla, che ha definito questo il miglior omaggio fatto al cantante bolognese.
«La passione per Dalla nasce quando ho iniziato a seguire i cantautori», ricorda Ballantini, «e percepivo che in lui c’era qualcosa di diverso: era un grosso “animale da palcoscenico”; però non era solo grande nei concerti, aveva anche una forte vena poetica; ha reinventato il modo di scrivere testi; proponeva immagini un po’ felliniane e sapeva spaziare verso il buffo e il comico. Aveva qualcosa più degli altri, insomma». Lo spettacolo ha debuttato quattro anni fa negli studi di via Asiago a Roma, e in teatro nella Livorno di Ballantini. Ad accompagnare sul palco del Tosti la storia degli incontri artistici di Dalla e del suo imitatore-ammiratore c’è l’orchestra di musicisti diretta da Francesco Benotti, che fa da cornice all’attore che dal vivo si trasforma in cantante.
La scenografia stessa accompagna la metamorfosi di Ballantini, in particolare con la proiezione delle foto immagini delle decine di ritratti che proprio l’attore livornese negli anni ha dedicato al cantautore. Il regista di “Da Balla a Dalla” è Massimo Licinio, che tra l’altro fu proprio il primo a suggerire a Ballantini, una volta conosciuta la storia, di tirare fuori dal cassetto il suo primo cavallo di battaglia per farne uno spettacolo teatrale.
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