La scrittrice Annalisa De Simone guiderà il Tsa
Aquilana, 34 anni, succede alla presidenza a Nathalie Dompé: «Voglio che il teatro torni prestigioso»
L’AQUILA. Una scrittrice ai vertici del Teatro Stabile Abruzzese. Annalisa De Simone è stata nominata presidente dalla Regione, cui spetta per statuto l'indicazione di concerto con il Comune dell'Aquila. Succede a Nathalie Dompé, che ha presentato le dimissioni a 26 mesi dall’insediamento con una lettera in cui spiega che nuovi incarichi in seno al gruppo farmaceutico Dompè le rendono impossibile continuare a seguire l’attività del teatro. Aquilana, 34 anni, Annalisa De Simone, laurea in Scienze umanistiche e in Filosofia, ha pubblicato in settembre il suo terzo romanzo, “Le mie ragioni te le ho dette”, edito da Marsilio come il precedente, “Non adesso, per favore” (2016) candidato allo Strega. L’esordio nel 2013 con “Solo Andata” per Baldini e Castoldi. Fidanzata con Jacopo Gassman, figlio del grande Vittorio e fratello di Alessandro, tra l’altro ex direttore del Tsa, il suo nome pare fosse tra i favoriti per la direzione artistica dello stabile, andata a Simone Cristicchi.
Come è arrivata e come ha accolto la nomina?
«Non sapevo di essere nella rosa dei candidati, ne sono stata sorpresa e felice. La carica non prevede compenso, ma è un onore per me partecipare al progetto di rinascita di un ente pubblico che certamente non si posiziona oggi come un teatro di prestigio all’interno del panorama nazionale».
Come intende incidere per migliorare la situazione economica del Tsa?
«La gestione Dompé doveva essere improntata alla managerialità e trovare fondi privati da aggiungere ai finanziamenti pubblici. Trovo che questa impostazione sia corretta. L’ultima riforma del teatro prevede questo strumento e sarà mio compito trovare una rete di relazioni che tutelino l’ente. Il Tsa è stato declassato a Tric, Teatro di rilevante interesse culturale, ciò significa che non rientra nei finanziamenti concessi ai teatri nazionali. Quindi l’obiettivo, ambizioso ma percorribile, è quello di aggiudicarsi, nell’arco dei 3 anni che mi aspettano, i parametri necessari per ambire a una fascia di finanziamenti maggiore. Siamo stati tutelati dal ministro Franceschini, che ci ha concesso una deroga sui parametri Tric, ma questo non può significare sedersi senza pensare a quello che accadrebbe dal 2020, quando questa tutela scadrà. È necessario agire per permettere al Tsa di crescere anche dopo.
Una scrittrice nel ruolo di manager. Come si sente?
Non è inusuale che personaggi della cultura vengano chiamati a questo ruolo nei luoghi della cultura. Ovvio non ho esperienza, ma mi impegno con Cristicchi per far sì che il l Tsa faccia rete e faccia sistema, l’obiettivo comune è di far risalire la china a un Teatro stabile che oggi non è visto come prestigioso. Non solo per problemi logistici causati da terremoto, ma anche perché la gestione precedente non ha comportato scelte editoriali sempre nel segno della qualità. E qualità è uguale a credibilità. (lad’i)
Come è arrivata e come ha accolto la nomina?
«Non sapevo di essere nella rosa dei candidati, ne sono stata sorpresa e felice. La carica non prevede compenso, ma è un onore per me partecipare al progetto di rinascita di un ente pubblico che certamente non si posiziona oggi come un teatro di prestigio all’interno del panorama nazionale».
Come intende incidere per migliorare la situazione economica del Tsa?
«La gestione Dompé doveva essere improntata alla managerialità e trovare fondi privati da aggiungere ai finanziamenti pubblici. Trovo che questa impostazione sia corretta. L’ultima riforma del teatro prevede questo strumento e sarà mio compito trovare una rete di relazioni che tutelino l’ente. Il Tsa è stato declassato a Tric, Teatro di rilevante interesse culturale, ciò significa che non rientra nei finanziamenti concessi ai teatri nazionali. Quindi l’obiettivo, ambizioso ma percorribile, è quello di aggiudicarsi, nell’arco dei 3 anni che mi aspettano, i parametri necessari per ambire a una fascia di finanziamenti maggiore. Siamo stati tutelati dal ministro Franceschini, che ci ha concesso una deroga sui parametri Tric, ma questo non può significare sedersi senza pensare a quello che accadrebbe dal 2020, quando questa tutela scadrà. È necessario agire per permettere al Tsa di crescere anche dopo.
Una scrittrice nel ruolo di manager. Come si sente?
Non è inusuale che personaggi della cultura vengano chiamati a questo ruolo nei luoghi della cultura. Ovvio non ho esperienza, ma mi impegno con Cristicchi per far sì che il l Tsa faccia rete e faccia sistema, l’obiettivo comune è di far risalire la china a un Teatro stabile che oggi non è visto come prestigioso. Non solo per problemi logistici causati da terremoto, ma anche perché la gestione precedente non ha comportato scelte editoriali sempre nel segno della qualità. E qualità è uguale a credibilità. (lad’i)