Pellegrino: un anno di musica da protagonisti in Abruzzo
Il direttore dell’Istituzione sinfonica racconta i progetti della nuova stagione «Saremo presenti nelle quattro province rispettando le loro peculiarità storiche»
L’AQUILA. Conto alla rovescia per l'avvio della 45esima stagione musicale dell'Istituzione sinfonica abruzzese che sabato prossimo vedrà all'Aquila per protagonisti il direttore principale dell’Osa (Orchestra sinfonica abruzzese), Nicola Paszkowski e il violinista Stefan Milenkovich che si esibì all'Aquila per la prima volta con i Solisti Aquilani, grazie a una intuizione del compianto maestro Vittorio Antonellini.
«Una stagione il cui obiettivo è quello di rafforzare il ruolo dell’Osa come protagonista della scena culturale e musicale all’interno del territorio regionale e come rappresentante di questa terra all’esterno dei nostri confini». L'auspicio è quello di Ettore Pellegrini, direttore artistico dell'Isa e violinista. Al rientro da una tournée in Giappone, ha presentato le novità di quest'anno.
Tante le stelle del violino si alterneranno in concerto: Marco Rizzi (25 ottobre Terni - 26 ottobre all'Aquila - 27 a Tortoreto), Francesco Manara (16 novembre all'Aquila e 17 a Città Sant'Angelo), Gabriele Pieranunzi (11 gennaio) e Ilya Grubert il 7 marzo con l’Orchestra sinfonica abruzzese nel concerto op. 35 di Tchaikovsky in una serata dedicata a Piero Farulli, inserita nel cartellone di iniziative nazionali per i cento anni della sua nascita.
E poi un appuntamento di teatro musicale di e con lo psicologo e divulgatore Paolo Crepet (primo febbraio), insieme a Michele Campanella. Oltre a quest'ultimo, sono attesi altri pianisti di fama internazionale, come Rafael Lipstein (14 marzo), Alessandro Deljavan (21 marzo) e Giuseppe Albanese (4 aprile).
Tra gli altri appuntamenti, il concerto con il flautista e compositore Roberto Fabbriciani (8 febbraio), la serata dedicata alla musica di Ennio Morricone (15 febbraio) e il ciclo dedicato a Ludwig van Beethoven, nel 250° anniversario della nascita: otto programmi dal repertorio sinfonico del genio di Bonn. Ma al centro di tutto, la visione del direttore artistico, per un programma in grado di abbracciare le quattro province.
«Per il 2018», sottolinea Pellegrino, «il ministero ci ha premiato con punteggi Fus più alti degli anni precedenti, speriamo che il trend si mantenga per il futuro. Intanto non abbassiamo la guardia: siamo presenti nelle quattro province con produzioni originali e di qualità, il nostro impegno è teso a coinvolgere un pubblico sempre maggiore, ad aprire nuovi scenari culturali, a mantenere alta la qualità della nostra offerta musicale e a costruire una rete di relazioni con altri soggetti abruzzesi. Del resto, parliamo di una regione relativamente piccola che va servita in maniera integrale».
Direttore Pellegrino, per quanto relativamente piccolo, l'Abruzzo reca al suo interno varie identità, dalla costa all'entroterra. Come elaborare un programma in grado di abbracciare tutta la regione?
«Lo si fa proprio nel rispetto di queste identità. Ad esempio, Pescara ha una forte tradizione jazz, Chieti è conosciuta per la lirica e il Teramano dà spazio alla prosa e alla concertistica, non solo nel capoluogo, ma anche nei comuni a ridosso delle aree industriali, da sempre in grado di fornire grande risposta di pubblico».
Che progetti state portando avanti?
Tanti sono gli esempi. Penso al Festival di Mezza estate di Tagliacozzo che ci ha visto come orchestra residente, alla collaborazione col Teatro Marrucino, dove la nostra orchestra sarà impegnata già questa domenica con un’importante produzione lirica e, a seguire, anche in appuntamenti sinfonici... Oppure a Castelbasso dove la Fondazione Menegaz ha già rinnovato la volontà di ospitarci la prossima estate. Siamo poi partner dei 3 Conservatori abruzzesi in iniziative destinate alla promozione dei giovani talenti. Abbiamo convenzioni con enti e associazioni presenti sul territorio, come il Polo Museale d’Abruzzo di Lucia Arbace.
Una stagione che fa i conti con la chiusura temporanea di alcuni luoghi concerto chiave all'Aquila.
«Abbiamo già dovuto rinunciare all'anteprima stagione, per problemi logistici. Faremo di tutto per rispettare l'impegno con la serata inaugurale».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Una stagione il cui obiettivo è quello di rafforzare il ruolo dell’Osa come protagonista della scena culturale e musicale all’interno del territorio regionale e come rappresentante di questa terra all’esterno dei nostri confini». L'auspicio è quello di Ettore Pellegrini, direttore artistico dell'Isa e violinista. Al rientro da una tournée in Giappone, ha presentato le novità di quest'anno.
Tante le stelle del violino si alterneranno in concerto: Marco Rizzi (25 ottobre Terni - 26 ottobre all'Aquila - 27 a Tortoreto), Francesco Manara (16 novembre all'Aquila e 17 a Città Sant'Angelo), Gabriele Pieranunzi (11 gennaio) e Ilya Grubert il 7 marzo con l’Orchestra sinfonica abruzzese nel concerto op. 35 di Tchaikovsky in una serata dedicata a Piero Farulli, inserita nel cartellone di iniziative nazionali per i cento anni della sua nascita.
E poi un appuntamento di teatro musicale di e con lo psicologo e divulgatore Paolo Crepet (primo febbraio), insieme a Michele Campanella. Oltre a quest'ultimo, sono attesi altri pianisti di fama internazionale, come Rafael Lipstein (14 marzo), Alessandro Deljavan (21 marzo) e Giuseppe Albanese (4 aprile).
Tra gli altri appuntamenti, il concerto con il flautista e compositore Roberto Fabbriciani (8 febbraio), la serata dedicata alla musica di Ennio Morricone (15 febbraio) e il ciclo dedicato a Ludwig van Beethoven, nel 250° anniversario della nascita: otto programmi dal repertorio sinfonico del genio di Bonn. Ma al centro di tutto, la visione del direttore artistico, per un programma in grado di abbracciare le quattro province.
«Per il 2018», sottolinea Pellegrino, «il ministero ci ha premiato con punteggi Fus più alti degli anni precedenti, speriamo che il trend si mantenga per il futuro. Intanto non abbassiamo la guardia: siamo presenti nelle quattro province con produzioni originali e di qualità, il nostro impegno è teso a coinvolgere un pubblico sempre maggiore, ad aprire nuovi scenari culturali, a mantenere alta la qualità della nostra offerta musicale e a costruire una rete di relazioni con altri soggetti abruzzesi. Del resto, parliamo di una regione relativamente piccola che va servita in maniera integrale».
Direttore Pellegrino, per quanto relativamente piccolo, l'Abruzzo reca al suo interno varie identità, dalla costa all'entroterra. Come elaborare un programma in grado di abbracciare tutta la regione?
«Lo si fa proprio nel rispetto di queste identità. Ad esempio, Pescara ha una forte tradizione jazz, Chieti è conosciuta per la lirica e il Teramano dà spazio alla prosa e alla concertistica, non solo nel capoluogo, ma anche nei comuni a ridosso delle aree industriali, da sempre in grado di fornire grande risposta di pubblico».
Che progetti state portando avanti?
Tanti sono gli esempi. Penso al Festival di Mezza estate di Tagliacozzo che ci ha visto come orchestra residente, alla collaborazione col Teatro Marrucino, dove la nostra orchestra sarà impegnata già questa domenica con un’importante produzione lirica e, a seguire, anche in appuntamenti sinfonici... Oppure a Castelbasso dove la Fondazione Menegaz ha già rinnovato la volontà di ospitarci la prossima estate. Siamo poi partner dei 3 Conservatori abruzzesi in iniziative destinate alla promozione dei giovani talenti. Abbiamo convenzioni con enti e associazioni presenti sul territorio, come il Polo Museale d’Abruzzo di Lucia Arbace.
Una stagione che fa i conti con la chiusura temporanea di alcuni luoghi concerto chiave all'Aquila.
«Abbiamo già dovuto rinunciare all'anteprima stagione, per problemi logistici. Faremo di tutto per rispettare l'impegno con la serata inaugurale».
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