Realtà, scrittura, fiction A confronto cronisti, registi e fotoreporter
All’Aquila il Festival del Reportage e del Documentario Apre Lugli con la vicenda del “Canaro della Magliana”
L’AQUILA. Il racconto della realtà, sia attraverso le sfumature del reale sia in relazione alle prospettive inedite della fiction, in ambito di cinema e scrittura creativa. Questi i temi della quarta edizione del Festival del Reportage e del Documentario, costola dell’Aquila Film Festival che rappresenta uno degli appuntamenti tematici organizzati all’interno del progetto “Festival diffuso”, con il sostegno dei fondi Restart.
Un programma piuttosto vario, che si svilupperà da martedì 22 sino a venerdì 25 ottobre, per giustapporre il diverso approccio che cinema e giornalismo utilizzano per raccontare l’attualità o le storie del passato: proprio per questo, gli organizzatori hanno pensato a una serie di confronti diretti tra protagonisti di ciascuno dei canali considerati. Ad esempio, l’apertura del Festival sarà riservata a un fatto di cronaca nera che non ha mancato di ispirare il cinema, vale a dire la vicenda del “Canaro della Magliana” (Newton Compton), titolo del romanzo sulla vicenda, di Massimo Lugli. E l’ex cronista di Repubblica e scrittore, autore di 21 pubblicazioni, ricorderà il lavoro da lui svolto per raccontare dal 1989 ai giorni nostri il brutale omicidio dell’ex pugile dilettante Giancarlo Ricci nel 1988.
Il fatto colpì per la sua particolare efferatezza, poiché la vittima, a quanto dichiarò l’assassino, sarebbe stata torturata a lungo e mutilata a più riprese prima di essere finita. «In realtà», ricorda Lugli, «l'autopsia smentì in seguito questa versione. Ho lavorato a lungo per ricostruire questa vicenda, nata da un rapporto simbiotico tra i due protagonisti sfociato poi in violenza». Coautore con Lugli del romanzo ispirato ai fatti è Antonio Del Greco, oggi direttore operativo dell’Italpol ed ex dirigente della squadra omicidi della polizia, con un ruolo da protagonista nelle indagini relative a questo delitto. «Abbiamo corredato di elementi di fiction un fatto di cronaca ricostruito nei particolari», sottolinea Lugli. «Una ricostruzione resa possibile anche grazie alla posizione di Del Greco, che nel romanzo viene anche impersonato da un funzionario di polizia che porta un nome a lui riconducibile».
Rimasto nella “leggenda” dei cronisti romani come “Il principe della nera”, Lugli disegna nel suo libro una capitale oscura e misteriosa, dal centro alle periferie. Quegli stessi confini che racconta Pasolini, il protagonista del suo prossimo volume. «Sono felice di tornare all’Aquila», rimarca il giornalista al Centro, «una città che ho imparato a conoscere e amare sin dai giorni del processo per l’omicidio di Cristina Capoccitti a Balsorano. Erano altri tempi, come inviato, il giornale poteva farti fermare anche per due o tre settimane in una città, anche solo per scrivere 20 righe al giorno. Niente cellulari, niente email, una volta trasmesso il pezzo avevamo molto tempo libero. Così ho girato a lungo a piedi, dalle 99 Cannelle al centro storico. Poi sono tornato a seguito del sisma».
L’appuntamento è alle 18 al palazzetto dei Nobili, in un confronto moderato dalla giornalista del Centro, Marina Marinucci. Sarà presente anche Sergio Stivaletti, storico effettista e regista che dalla vicenda del Canaro ha tratto il suo “Rabbia furiosa – Er Canaro”.
La sera stessa, all’Auditorium dell’Ance il racconto che Marco Travaglio e Marco Lillo hanno realizzato riguardo la sentenza della Corte di Assise di Palermo sulla trattativa Stato-mafia. Altro tema presente in questa edizione l’ambiente e i cambiamenti climatici, mercoledì 23. Il giorno successivo sarà dedicato alla grande fotografa palermitana Letizia Battaglia. Sarà allestita alla Sharky Art Gallery una piccola mostra della stessa Letizia Battaglia e di Roberto Timperi dal titolo “Mafia, passion… Love”. In programma, venerdì, altri due confronti: Enrico Masi, regista di”Shelter, addio all’Eden”, incontrerà il fotografo bolognese Fulvio Bugani, autore del reportage fotografico “Waria: being a different Muslim”. Infine, il regista e direttore del Csc dell’Aquila Daniele Segre, autore del documentario “Ragazzi di stadio, 40 anni dopo”, dialogherà con Federico Ruffo, autore del servizio di Report sui rapporti tra ‘ndrangheta e tifosi della Juventus.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Un programma piuttosto vario, che si svilupperà da martedì 22 sino a venerdì 25 ottobre, per giustapporre il diverso approccio che cinema e giornalismo utilizzano per raccontare l’attualità o le storie del passato: proprio per questo, gli organizzatori hanno pensato a una serie di confronti diretti tra protagonisti di ciascuno dei canali considerati. Ad esempio, l’apertura del Festival sarà riservata a un fatto di cronaca nera che non ha mancato di ispirare il cinema, vale a dire la vicenda del “Canaro della Magliana” (Newton Compton), titolo del romanzo sulla vicenda, di Massimo Lugli. E l’ex cronista di Repubblica e scrittore, autore di 21 pubblicazioni, ricorderà il lavoro da lui svolto per raccontare dal 1989 ai giorni nostri il brutale omicidio dell’ex pugile dilettante Giancarlo Ricci nel 1988.
Il fatto colpì per la sua particolare efferatezza, poiché la vittima, a quanto dichiarò l’assassino, sarebbe stata torturata a lungo e mutilata a più riprese prima di essere finita. «In realtà», ricorda Lugli, «l'autopsia smentì in seguito questa versione. Ho lavorato a lungo per ricostruire questa vicenda, nata da un rapporto simbiotico tra i due protagonisti sfociato poi in violenza». Coautore con Lugli del romanzo ispirato ai fatti è Antonio Del Greco, oggi direttore operativo dell’Italpol ed ex dirigente della squadra omicidi della polizia, con un ruolo da protagonista nelle indagini relative a questo delitto. «Abbiamo corredato di elementi di fiction un fatto di cronaca ricostruito nei particolari», sottolinea Lugli. «Una ricostruzione resa possibile anche grazie alla posizione di Del Greco, che nel romanzo viene anche impersonato da un funzionario di polizia che porta un nome a lui riconducibile».
Rimasto nella “leggenda” dei cronisti romani come “Il principe della nera”, Lugli disegna nel suo libro una capitale oscura e misteriosa, dal centro alle periferie. Quegli stessi confini che racconta Pasolini, il protagonista del suo prossimo volume. «Sono felice di tornare all’Aquila», rimarca il giornalista al Centro, «una città che ho imparato a conoscere e amare sin dai giorni del processo per l’omicidio di Cristina Capoccitti a Balsorano. Erano altri tempi, come inviato, il giornale poteva farti fermare anche per due o tre settimane in una città, anche solo per scrivere 20 righe al giorno. Niente cellulari, niente email, una volta trasmesso il pezzo avevamo molto tempo libero. Così ho girato a lungo a piedi, dalle 99 Cannelle al centro storico. Poi sono tornato a seguito del sisma».
L’appuntamento è alle 18 al palazzetto dei Nobili, in un confronto moderato dalla giornalista del Centro, Marina Marinucci. Sarà presente anche Sergio Stivaletti, storico effettista e regista che dalla vicenda del Canaro ha tratto il suo “Rabbia furiosa – Er Canaro”.
La sera stessa, all’Auditorium dell’Ance il racconto che Marco Travaglio e Marco Lillo hanno realizzato riguardo la sentenza della Corte di Assise di Palermo sulla trattativa Stato-mafia. Altro tema presente in questa edizione l’ambiente e i cambiamenti climatici, mercoledì 23. Il giorno successivo sarà dedicato alla grande fotografa palermitana Letizia Battaglia. Sarà allestita alla Sharky Art Gallery una piccola mostra della stessa Letizia Battaglia e di Roberto Timperi dal titolo “Mafia, passion… Love”. In programma, venerdì, altri due confronti: Enrico Masi, regista di”Shelter, addio all’Eden”, incontrerà il fotografo bolognese Fulvio Bugani, autore del reportage fotografico “Waria: being a different Muslim”. Infine, il regista e direttore del Csc dell’Aquila Daniele Segre, autore del documentario “Ragazzi di stadio, 40 anni dopo”, dialogherà con Federico Ruffo, autore del servizio di Report sui rapporti tra ‘ndrangheta e tifosi della Juventus.
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