Allevamento abusivo di cinghiali 

Scoperto a Lecce nei Marsi: all’interno 23 animali. Denunciato il presidente di un’associazione  

LECCE NEI MARSI. Un allevamento clandestino di cinghiali è stato scoperto a Lecce nei Marsi. E il gestore dell’area, senza alcuna autorizzazione, è finito nei guai. L’operazione è stata portata a termine dai carabinieri forestali del paese.
I militari sono intervenuti dopo una segnalazione nella località denominata “Vallone Sant’Emma-Capranica” nel territorio comunale di Lecce nei Marsi.
La pattuglia ha trovato un’area recintata da pali e rete metallica. All’interno c’erano sei cinghiali adulti e diciassette cuccioli di circa due-tre mesi di età. L’area, con un’estensione di circa 3.500 metri quadrati, era dotata anche di nastro elettrificato per impedire le incursioni di predatori.
Al suo interno, come emerge nel rapporto che i carabinieri forestali hanno depositato alla Procura di Avezzano, erano ben visibili i contenitori utilizzati per l’alimentazione degli animali, dai serbatoi per l’accumulo di acqua alle classiche mangiatoie da porcilaia. Tutt’intorno al terreno, poi, tracce di carote.
Successivamente, negli uffici del Comune di Lecce nei Marsi, è stata acquisita la documentazione necessaria ad accertare l’effettivo possesso dell’area.
Dalle verifiche è emerso che il Comune aveva concesso in locazione un’area di circa ottomila metri quadri all’associazione denominata “Capranica”.
Il presidente della cooperativa è stato contattato dai militari per l’esibizione della necessaria documentazione che doveva attestare la regolare condotta dell’allevamento. Che non c’era.
Per tale ragione è stato denunciato a piede libero G.P. A suo carico le violazioni sulla detenzione di esemplari di fauna selvatica (cinghiali), che possono costituire pericolo per la salute e per la pubblica incolumità, in assenza di autorizzazione del prefetto. (r.rs.)
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