Divorzia da un italiano, cittadinanza negata
L’ambasciata avvia le procedure di annullamento: donna estone fa causa al ministero dell’Interno
AVEZZANO. Ottiene la cittadinanza dopo 10 anni di matrimonio con un avezzanese, dal quale ha avuto due figlie. Ma l’amore finisce e la coppia si separa. Così il ministero non le consegna il documento ufficiale. Ora lei, una donna estone che vive ad Avezzano con le sue bambine, chiede giustizia e ha fatto causa al ministero dell’Interno.
La coppia, anni fa, decise di sposarsi e di mettere su famiglia. Durante l’unione nascono due figlie, che vivono con i genitori nel Paese di origine della madre, ma godono sin da subito della doppia cittadinanza, anche italiana, grazie al padre, un marsicano. Tutto secondo legge, fino a questo punto. Sennonché nel 2015 la donna, durante il matrimonio, chiede la cittadinanza italiana, proprio perché anche le figlie avevano un doppio passaporto e lei aveva un marito italiano. La pratica di rilascio procede regolarmente, anche se a causa della burocrazia va per le lunghe. L’iter si conclude lo scorso maggio, a quattro anni dalla richiesta, con esito positivo. Così viene emesso il decreto per la cittadinanza italiana. La beffa arriva quando la signora viene chiamata per la consegna materiale del decreto. Si presenta alla cerimonia solenne all’ambasciata italiana. Quando arriva lì, dove era stata convocata, accade qualcosa di inaspettato. Il decreto non le viene consegnato sebbene fosse stato già emesso. Questo perché, secondo il ministero, nel frattempo la coppia si era separata. L’ambasciata avvia quindi le procedure di annullamento di un decreto già emesso, anche se mai consegnato. L’ambasciata chiede l’annullamento anche al ministero dell’Interno della cittadinanza già concessa. Alla donna, incredula, non resta altro che rivolgersi a un avvocato e presentare ricorso. Oggi si ritrova senza la cittadinanza italiana, sebbene le figlie siano italiane. Il ricorso è stato presentato dall’avvocato Aldo Lucarelli al tribunale di Roma, visto che si tratta di questioni extra Ue. Tribunale che si pronuncerà il prossimo 24 settembre per verificare se una donna estera, con figli italiani e sposata con un italiano da 10 anni, ma oggi separata, abbia diritto alla doppia cittadinanza oppure no. Una cittadinanza che, però, era stata già concessa, se pure mai materialmente consegnata.
Un cittadino straniero sposato con un cittadino italiano può infatti far richiesta di cittadinanza italiana non appena sono passati due anni dal matrimonio, durante i quali comunque deve essere stato residente in Italia. La cittadinanza italiana per matrimonio, inoltre, può essere richiesta a distanza di un solo anno dalle nozze qualora la coppia abbia messo al mondo o adottato dei bambini.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La coppia, anni fa, decise di sposarsi e di mettere su famiglia. Durante l’unione nascono due figlie, che vivono con i genitori nel Paese di origine della madre, ma godono sin da subito della doppia cittadinanza, anche italiana, grazie al padre, un marsicano. Tutto secondo legge, fino a questo punto. Sennonché nel 2015 la donna, durante il matrimonio, chiede la cittadinanza italiana, proprio perché anche le figlie avevano un doppio passaporto e lei aveva un marito italiano. La pratica di rilascio procede regolarmente, anche se a causa della burocrazia va per le lunghe. L’iter si conclude lo scorso maggio, a quattro anni dalla richiesta, con esito positivo. Così viene emesso il decreto per la cittadinanza italiana. La beffa arriva quando la signora viene chiamata per la consegna materiale del decreto. Si presenta alla cerimonia solenne all’ambasciata italiana. Quando arriva lì, dove era stata convocata, accade qualcosa di inaspettato. Il decreto non le viene consegnato sebbene fosse stato già emesso. Questo perché, secondo il ministero, nel frattempo la coppia si era separata. L’ambasciata avvia quindi le procedure di annullamento di un decreto già emesso, anche se mai consegnato. L’ambasciata chiede l’annullamento anche al ministero dell’Interno della cittadinanza già concessa. Alla donna, incredula, non resta altro che rivolgersi a un avvocato e presentare ricorso. Oggi si ritrova senza la cittadinanza italiana, sebbene le figlie siano italiane. Il ricorso è stato presentato dall’avvocato Aldo Lucarelli al tribunale di Roma, visto che si tratta di questioni extra Ue. Tribunale che si pronuncerà il prossimo 24 settembre per verificare se una donna estera, con figli italiani e sposata con un italiano da 10 anni, ma oggi separata, abbia diritto alla doppia cittadinanza oppure no. Una cittadinanza che, però, era stata già concessa, se pure mai materialmente consegnata.
Un cittadino straniero sposato con un cittadino italiano può infatti far richiesta di cittadinanza italiana non appena sono passati due anni dal matrimonio, durante i quali comunque deve essere stato residente in Italia. La cittadinanza italiana per matrimonio, inoltre, può essere richiesta a distanza di un solo anno dalle nozze qualora la coppia abbia messo al mondo o adottato dei bambini.
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