Telefonini e computer, droghe moderne
Asl: in aumento anche gioco d’azzardo e cocaina fumata. Ragazzini a rischio. Domani al castello “La mia vita è preziosa”
AVEZZANO. Ci sono giovanissimi e non che trascorrono ore davanti a un computer. Altri che non riescono a staccare gli occhi dallo schermo di un telefonino. Una ricerca esagerata e patologica di oggetti di uso quotidiano che si trasforma in malattia. Perché la dipendenza non è data solo da droghe, alcol o gioco d’azzardo.
Per “disintossicare” da scorretti stili di vita la Asl ha messo in campo un innovativo metodo: verrà illustrato domani dalle 15 alle 19.30 al castello Orsini di Avezzano. L’iniziativa è stata voluta dal SerD (Servizio pubblico per le dipendenze) della Asl diretto da Adelmo Di Salvatore. Per questo nuovo approccio con la popolazione (può partecipare chiunque), il dottor Di Salvatore ha coinvolto le migliori risorse sociali del territorio, tra cui scuole superiori (Industriale “Majorana”), associazioni, centri di volontariato, parrocchie (San Rocco), gruppi di famiglie di auto mutuo aiuto, Comitati di mobilità sostenibile, associazioni che si battono contro l’emarginazione. L’intento è quello di trasmettere alla collettività la corretta “grammatica sociale” dei comportamenti individuali e collettivi per evitare non solo i rischi legati a droga, gioco d’azzardo, alcol ma, in generale, ai disagi di diversa natura.
Le cifre indicano che questi fenomeni sono in forte espansione: il SerD, per gli stupefacenti, (tra i quali si registra un forte incremento di crack, cioè cocaina fumata) ha 3.700 pazienti “storici” (presi in carico nel corso degli anni) e attualmente, tra droghe, gioco azzardo e alcolismo, segue 700 persone. In particolare, i soggetti in cura, alle prese con la dipendenza delle scommesse (slot-machine e altro), sono passati da 61 dello scorso anno ai 67 di oggi. Altro aspetto preoccupante è il sensibile aumento di minorenni implicati nelle dipendenze, in alcuni casi anche di 14 anni. Un disagio sempre più ampio e profondo che il SerD contrasta anche col prezioso contributo di 15 gruppi di auto-mutuo aiuto presenti nella Marsica e, con formula più recente, tramite i club di ecologia familiare.
All’appuntamento al castello, dal titolo “La mia vita è preziosa”, sarà presente, tra gli altri, il manager della Asl, Rinaldo Tordera. Sul palco, a fare da gradevole cerniera tra le brevi conferenze didattiche, tenute da Adelmo e Cristiano Di Salvatore, si esibiranno il chitarrista Domenico Di Giustino, che interpreterà brani di Lucio Battisti, la psicologa-danzatrice Matilde Parente, la pianista Kaori Matsui, che eseguirà opere di Listz e Débussy, il soprano Emanuela Marulli che eseguirà brani di Vincenzo Bellini e Donizetti e la psicologa-cantante Amina Di Fonzo che interpreterà “Imagine” di John Lennon nonché il direttore artistico Emanuele Di Salvatore che canterà “La vita è un dono” di Renato Zero.
«L’obiettivo», dichiara Di Salvatore, «è proteggere la comunità dalle sofferenze legate al consumo di bevande alcoliche, assunzione di droghe, tabagismo, gioco d’azzardo, violenza domestica, dipendenza da smartphone aiutandola a superare le difficoltà esistenziali, attraverso fiducia reciproca e conoscenza, con il crescente coinvolgimento delle microcomunità, formate dalle famiglie».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Per “disintossicare” da scorretti stili di vita la Asl ha messo in campo un innovativo metodo: verrà illustrato domani dalle 15 alle 19.30 al castello Orsini di Avezzano. L’iniziativa è stata voluta dal SerD (Servizio pubblico per le dipendenze) della Asl diretto da Adelmo Di Salvatore. Per questo nuovo approccio con la popolazione (può partecipare chiunque), il dottor Di Salvatore ha coinvolto le migliori risorse sociali del territorio, tra cui scuole superiori (Industriale “Majorana”), associazioni, centri di volontariato, parrocchie (San Rocco), gruppi di famiglie di auto mutuo aiuto, Comitati di mobilità sostenibile, associazioni che si battono contro l’emarginazione. L’intento è quello di trasmettere alla collettività la corretta “grammatica sociale” dei comportamenti individuali e collettivi per evitare non solo i rischi legati a droga, gioco d’azzardo, alcol ma, in generale, ai disagi di diversa natura.
Le cifre indicano che questi fenomeni sono in forte espansione: il SerD, per gli stupefacenti, (tra i quali si registra un forte incremento di crack, cioè cocaina fumata) ha 3.700 pazienti “storici” (presi in carico nel corso degli anni) e attualmente, tra droghe, gioco azzardo e alcolismo, segue 700 persone. In particolare, i soggetti in cura, alle prese con la dipendenza delle scommesse (slot-machine e altro), sono passati da 61 dello scorso anno ai 67 di oggi. Altro aspetto preoccupante è il sensibile aumento di minorenni implicati nelle dipendenze, in alcuni casi anche di 14 anni. Un disagio sempre più ampio e profondo che il SerD contrasta anche col prezioso contributo di 15 gruppi di auto-mutuo aiuto presenti nella Marsica e, con formula più recente, tramite i club di ecologia familiare.
All’appuntamento al castello, dal titolo “La mia vita è preziosa”, sarà presente, tra gli altri, il manager della Asl, Rinaldo Tordera. Sul palco, a fare da gradevole cerniera tra le brevi conferenze didattiche, tenute da Adelmo e Cristiano Di Salvatore, si esibiranno il chitarrista Domenico Di Giustino, che interpreterà brani di Lucio Battisti, la psicologa-danzatrice Matilde Parente, la pianista Kaori Matsui, che eseguirà opere di Listz e Débussy, il soprano Emanuela Marulli che eseguirà brani di Vincenzo Bellini e Donizetti e la psicologa-cantante Amina Di Fonzo che interpreterà “Imagine” di John Lennon nonché il direttore artistico Emanuele Di Salvatore che canterà “La vita è un dono” di Renato Zero.
«L’obiettivo», dichiara Di Salvatore, «è proteggere la comunità dalle sofferenze legate al consumo di bevande alcoliche, assunzione di droghe, tabagismo, gioco d’azzardo, violenza domestica, dipendenza da smartphone aiutandola a superare le difficoltà esistenziali, attraverso fiducia reciproca e conoscenza, con il crescente coinvolgimento delle microcomunità, formate dalle famiglie».
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