«Colle Breccia, l’impianto non rispetta il Prg» 

I residenti: «Progetto bloccato dal Comune dopo la petizione con 300 firme». M5S contro l’assessore

PESCARA. Il progetto dell’impianto sportivo di Colle Breccia approvato in giunta il 16 novembre 2023 è in contrasto che le norme del piano regolatore del Comune. A evidenziarlo, rispondendo così all’assessore allo Sport Patrizia Martelli, sono i circa 300 cittadini riuniti nel comitato coordinato da Antonio Di Girolamo che nei mesi scorsi hanno presentato anche una petizione al sindaco Carlo Masci per evidenziare come la realizzazione dei 5 campi di padel coperti con una struttura fissa alta 11,50 metri e le distanze del fabbricato con gli archi in legno e il telo di chiusura in pvc non rispettino le norme.
Come ricordano i residenti, a dicembre «i lavori erano già iniziati con la realizzazione del campo di calcetto, beach volley coperto da pallone e demolizione degli spogliatoi senza la nomina del direttore dei lavori e collaudatore (avvenuto a fine gennaio 2024), impatto acustico (studio datato fine febbraio 2024) e autorizzazione ambientale (concesso alla fine di marzo 2024)». Il 23 gennaio è stata presentata la petizione con 300 firme per chiedere a sindaco e giunta «di volersi adoperare affinché le criticità venissero risolte o con la non realizzazione dei campi di padel e relativa copertura o con una diversa collocazione non a ridosso del condominio e palazzine confinanti, che venisse verificato e valutato l’impatto ambientale dell’intervento, la sicurezza della viabilità e mobilità accessibile» chiedendo come ultima ratio l’annullamento in autotutela della delibera. Su richiesta delle opposizioni è stato convocato il comitato di garanzia con il Rup Angelo Giuliante e l’assessore Martelli. Dopo una mozione approvata in consiglio comunale, il 2 aprile c’è stato l’incontro tra residenti, sindaco e Martelli. Come ricostruisce il comitato, Masci aveva chiesto al concessionario «di spostare i campi di padel dal lato della piazza», ottenendo però il diniego. Allora i cittadini avevano fatto presente che il progetto è in contrasto con le norme del piano regolatore, riuscendo a ottenere un ulteriore approfondimento da Masci che aveva dava l’incarico al dirigente dei Lavori pubblici e al Rup. Il risultato è stato l’annullamento in autotutela della delibera di giunta. «Se non fossero stati i residenti firmatari della petizione a evidenziare che il progetto approvato con delibera di giunta 868/2023 è in palese contrasto con il prg (abc dell’urbanistica)», scrive il comitato, «i lavori sarebbero stati realizzati in totale violazione delle norme».
Sull’argomento interviene anche il consigliere M5s Massimo Di Renzo: «L’assessore Martelli avrebbe fatto meglio a tacere perché raccontare falsità non è ammissibile per chi si candida a governare, con dignità e onore, di nuovo la nostra città. Se si è arrivati all’annullamento in autotutela è solo perché sono stati i residenti a far notare la non conformità al piano regolatore che né il sindaco, né la giunta, né gli uffici avevano riscontrato». (y.g.)