Commercialista di 55 anni muore in casa 

Claudio Filiberti, titolare di un centro padel a Villanova, lascia la moglie e due figlie. Con la Inuit ha fatto diversi Ironman

PESCARA. Amava lo sport declinato in tutte le discipline, podismo, padel, corsa, tennis e nuoto. Ma la notte scorsa, tra domenica e lunedì, il suo cuore allenato e generoso ha smesso di battere. Un arresto cardiaco ha fermato per sempre la vitalità e l'entusiasmo di Claudio Filiberti, commercialista pescarese di 55 anni, originario di Rieti. Il malore lo ha colpito intorno all'una. Ma a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo da parte degli operatori del 118 che si sono immediatamente recati nell'abitazione di via Mazzini dove viveva con la famiglia.
Lascia la moglie Italia, con la quale era titolare di un centro tennis padel a Villanova, e le figlie Sara e Valentina, la mamma, i suoceri, il fratello Vincenzo, le cognate Maria ed Emanuela. I funerali, inizialmente previsti per oggi, sono stati rimandati, probabilmente per la volontà della famiglia di chiarire prima le cause della morte. Filiberti era tesserato Inuit triathlon e Manoppello Sogeda, prima ancora Runners Pescara. Sabato scorso di buon mattino era uscito con l'amico Roberto Capriotti e altri due compagni di avventure «per percorrere 200 chilometri in bici fino a Ortona, Atessa, Tornareccio, Montazzoli, Castiglion Messer Marino e ritorno», ricorda incredulo Capriotti, «io non ho più lacrime, sono sconvolto. Stava benissimo, aveva fatto una prova da sforzo una settimana fa. Abbiamo trascorso una giornata bellissima insieme, dalle 7 alle 18, e parlato del suo grande sogno: fare una Kalmar, una gara di lunga distanza (42 chilometri di corsa, 3 di nuoto e 180 in bici) in Svezia. Lui era specializzato negli Ironman long distance a Pescara, Inghilterra e Isola d'Elba. Era un uomo di grandi valori, serio e giocherellone, generoso, disponibile, buono, attaccatissimo alla famiglia che insieme allo sport era la sua vita. Era una persona curiosa, mi rimarranno impresse le sue battute intelligenti, mai invasive. È un dolore grande, lo ricorderemo sempre». Tra i primi a divulgare la notizia della morte del commercialista pescarese, Franco Schiazza, consigliere del Manoppello Sogeda: «Claudio amava la vita e viaggiare, era una persona buona e generosa. Lo so che si dice sempre così di chi non c’è più, ma lui era davvero straordinario».
Su Facebook, così lo ricorda Schiazza: «Per tutti gli atleti rosso blu e per tutti quegli atleti che lo conoscevano oggi è arrivata una terribile notizia, solo ora riesco a scriverti perché sono rimasto pietrificato. Claudio Filiberti, il nostro amico di tante avventure in rosso blu non sarà più con noi in questa vita, ma rimarrà sempre nei nostri cuori».
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