Dalle sbarre alle stelle: applausi per i detenuti in scena al San Donato
Dieci carcerati protagonisti, insieme a Flavio Insinna, dello spettacolo del Tsa tratto dal libro “Cento lettere”
PESCARA. Grande successo, ieri nel carcere di San Donato, per lo spettacolo teatrale “Dalle sbarre alle stelle” presentato dal Tsa, Teatro stabile d’Abruzzo, con la direzione artistica di Simone Cristicchi.
Lo spettacolo è tratto dal volume “Cento lettere. Dalle sbarre alle stelle” (edizioni Itaca) di Attilio Frasca e Fabio Masi nell’adattamento teatrale curato in collaborazione con il regista Ariele Vincenti. Le musiche, a cui si sono accompagnate coreografie danzanti, sono curate dal cantautore romano Emilio Stella.
Orgoglio e soddisfazione per la riuscita dell’evento, sono stati espressi da Marina Di Crescenzo, coordinatrice referente della scuola serale e carceraria dell’istituto tecnico Aterno-Manthoné: «Abbiamo vissuto un’esperienza forte» ha detto. Alla performance, che ha visto protagonisti dieci detenuti della casa circondariale di San Donato (diretta da Franco Pettinelli) insieme all’attore e presentatore Flavio Insinna, hanno assistito la preside del Manthoné, Antonella Sanvitale e i docenti Assunta, Pierangela, Serena, Claudio, Alessandro, Donatella. Il regista Vincenti ha spiegato che lo spettacolo racconta «la vita di un criminale, dai primi reati alla lunga carcerazione. La vicenda è intervallata dalle sue lettere e da quelle scritte dai suoi amici fraterni, anch’essi reclusi, che da vari carceri italiani arrivano a casa di un altro loro amico, Massimo, interpretato da Flavio Insinna». Prosegue Vincenti: «Il delirio di onnipotenza, la solitudine, la redenzione descritti nel libro, nello spettacolo vengono tradotti scenicamente da 10 attori detenuti, sempre in scena come un corpo unico, attraverso emozioni forti e intime che solo chi conosce la vita carceraria può arrivare a esprimere, dalla spensieratezza dei bambini che giocano sui prati di borgata alle prime “marachelle”, dalla violenza allo stadio ai reati di strada, fino alla carcerazione». (e.r.)
Lo spettacolo è tratto dal volume “Cento lettere. Dalle sbarre alle stelle” (edizioni Itaca) di Attilio Frasca e Fabio Masi nell’adattamento teatrale curato in collaborazione con il regista Ariele Vincenti. Le musiche, a cui si sono accompagnate coreografie danzanti, sono curate dal cantautore romano Emilio Stella.
Orgoglio e soddisfazione per la riuscita dell’evento, sono stati espressi da Marina Di Crescenzo, coordinatrice referente della scuola serale e carceraria dell’istituto tecnico Aterno-Manthoné: «Abbiamo vissuto un’esperienza forte» ha detto. Alla performance, che ha visto protagonisti dieci detenuti della casa circondariale di San Donato (diretta da Franco Pettinelli) insieme all’attore e presentatore Flavio Insinna, hanno assistito la preside del Manthoné, Antonella Sanvitale e i docenti Assunta, Pierangela, Serena, Claudio, Alessandro, Donatella. Il regista Vincenti ha spiegato che lo spettacolo racconta «la vita di un criminale, dai primi reati alla lunga carcerazione. La vicenda è intervallata dalle sue lettere e da quelle scritte dai suoi amici fraterni, anch’essi reclusi, che da vari carceri italiani arrivano a casa di un altro loro amico, Massimo, interpretato da Flavio Insinna». Prosegue Vincenti: «Il delirio di onnipotenza, la solitudine, la redenzione descritti nel libro, nello spettacolo vengono tradotti scenicamente da 10 attori detenuti, sempre in scena come un corpo unico, attraverso emozioni forti e intime che solo chi conosce la vita carceraria può arrivare a esprimere, dalla spensieratezza dei bambini che giocano sui prati di borgata alle prime “marachelle”, dalla violenza allo stadio ai reati di strada, fino alla carcerazione». (e.r.)