oggi all’aurum
Emofilia, convegno sulle nuove cure a misura di paziente
PESCARA. Emofilia e nuove terapie a misura di paziente. Dalle cure col fattore VIII, farmaco attivo nella coagulazione del sangue dei pazienti affetti dalla malattia ereditaria, alla presentazione...
PESCARA. Emofilia e nuove terapie a misura di paziente. Dalle cure col fattore VIII, farmaco attivo nella coagulazione del sangue dei pazienti affetti dalla malattia ereditaria, alla presentazione del “Protocollo Start”, studio innovativo sulla farmacocinetica che modula il dosaggio delle infusioni nell’ambito della profilassi antiemorragica.
Il “Protocollo Start” è uno studio sperimentale, primo a Pescara a livello europeo, che stanno mettendo a punto il Centro emofilia e malattie rare del sangue e il Centro trasfusionale dell’ospedale, rispettivamente diretti da Alfredo Dragani e Patrizia Accorsi in collaborazione con la farmaceutica Bioviiix .
Di questo studio si parlerà al convegno “Novità nella terapia dell’Emofilia” che comincerà oggi alle 9,30 nella sala Tosti dell’Aurum. L’incontro è organizzato dall’associazione A.Ma.Re. onlus, presieduta da Angelo Lupi. A Pescara e in Abruzzo i pazienti emofilici sono 170 (tutti maschi, una sola donna), 2000 a livello nazionale. Hanno una età variabile tra i 2 anni (quando normalmente insorgono i primi sintomi della malattia) e i 70 anni. «Spiegheremo ai pazienti», anticipa Dragani, «l’importanza dello studio sulla farmacocinetica, una diagnostica che serve a ottimizzare il trattamento farmacologico, e chiederemo la loro collaborazione come parte attiva nella elaborazione dello studio». Lupi fa un esempio concreto di che cosa significhi essere affetto da emofilia, una malattia ereditaria che comporta una grave insufficienza nella coagulazione del sangue dovuta alla mancanza, totale o parziale, del fattore VIII: «Chi ne soffre», spiega il presidente di A.Ma.Re, « deve fare attenzione anche a un solo taglietto, perché potrebbe morire dissanguato. Ogni paziente assume un certo dosaggio di fattore VIII, in base a peso, età e attività lavorativa. Questo farmaco viene assunto per via endovenosa ed è reperibile nella farmacia ospedaliera. Per la Asl è un costo che si aggira tra i 300 e i 900 euro, a seconda della terapia personale».
Dunque, quali saranno i benefici della farmacocinetica? Lupi: «La terapia si affianca al fattore ottavo, il farmaco i cui effetti si dissolvono nell’arco di 1/2 ore. I benefici saranno quelli di equilibrare il dosaggio delle infusioni. Quindi, non sarà più una profilassi standard, ma su misura del paziente».
Al convegno partecipano altri medici: Paola Ranalli, Raffaella Giancola, Ornella Iuliani e Salvatore Asero. (c.co.)
Il “Protocollo Start” è uno studio sperimentale, primo a Pescara a livello europeo, che stanno mettendo a punto il Centro emofilia e malattie rare del sangue e il Centro trasfusionale dell’ospedale, rispettivamente diretti da Alfredo Dragani e Patrizia Accorsi in collaborazione con la farmaceutica Bioviiix .
Di questo studio si parlerà al convegno “Novità nella terapia dell’Emofilia” che comincerà oggi alle 9,30 nella sala Tosti dell’Aurum. L’incontro è organizzato dall’associazione A.Ma.Re. onlus, presieduta da Angelo Lupi. A Pescara e in Abruzzo i pazienti emofilici sono 170 (tutti maschi, una sola donna), 2000 a livello nazionale. Hanno una età variabile tra i 2 anni (quando normalmente insorgono i primi sintomi della malattia) e i 70 anni. «Spiegheremo ai pazienti», anticipa Dragani, «l’importanza dello studio sulla farmacocinetica, una diagnostica che serve a ottimizzare il trattamento farmacologico, e chiederemo la loro collaborazione come parte attiva nella elaborazione dello studio». Lupi fa un esempio concreto di che cosa significhi essere affetto da emofilia, una malattia ereditaria che comporta una grave insufficienza nella coagulazione del sangue dovuta alla mancanza, totale o parziale, del fattore VIII: «Chi ne soffre», spiega il presidente di A.Ma.Re, « deve fare attenzione anche a un solo taglietto, perché potrebbe morire dissanguato. Ogni paziente assume un certo dosaggio di fattore VIII, in base a peso, età e attività lavorativa. Questo farmaco viene assunto per via endovenosa ed è reperibile nella farmacia ospedaliera. Per la Asl è un costo che si aggira tra i 300 e i 900 euro, a seconda della terapia personale».
Dunque, quali saranno i benefici della farmacocinetica? Lupi: «La terapia si affianca al fattore ottavo, il farmaco i cui effetti si dissolvono nell’arco di 1/2 ore. I benefici saranno quelli di equilibrare il dosaggio delle infusioni. Quindi, non sarà più una profilassi standard, ma su misura del paziente».
Al convegno partecipano altri medici: Paola Ranalli, Raffaella Giancola, Ornella Iuliani e Salvatore Asero. (c.co.)