Ferrovia Pescara-Roma: riparte la sfida politica 

Dibattito pubblico sul nuovo lotto da 792 milioni che passa davanti all’aeroporto Il Pd chiede alla Regione di sostenere con Rfi le proposte alternative dei cittadini

SAN GIOVANNI TEATINO. Il Pd riaccende lo scontro politico con la maggioranza di centrodestra sul raddoppio della ferrovia Pescara-Roma.
«Siamo dalla parte dei territori: gli aggiustamenti sono possibili e sostenibili, la Regione deve fare da garante», così si esprime l’opposizione Dem in Consiglio regionale mentre entra nel vivo il Dibattito pubblico previsto per il cosiddetto Lotto 0 (il primo tratto Pescara-San Giovanni Teatino -Chieti-Interporto di Manoppello) della grande infrastruttura di RfI. «Le alternative proposte da comitati e Comuni sul progetto dei vari lotti del raddoppio ferroviario Roma Pescara, sono possibili, ma la Regione non le conosce a fondo e, per questo, non le rappresenta. Vogliamo portare avanti un’ampia fase di conoscenza e confronto affinché le varianti possibili possano alleggerire l’impatto dell’opera su alcuni tratti della linea e così ridurre anche disagi e contestazioni». Questo è l’intento del capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, e del consigliere Antonio Di Marco, rimarcato sabato scorso in un incontro che si è tenuto a San Giovanni Teatino, su invito del Circolo Pd locale.
«Nell'ascolto delle problematiche territoriali legate al potenziamento ferroviario nella nostra regione è evidente a questo punto che il vulnus è nella non conoscenza chiara che le strutture amministrative hanno concretamente della situazione», afferma Di Marco, vicepresidente della II Commissione regionale infrastrutture, «occorre un dibattito che proponga una sintesi delle soluzioni possibili e si deve procedere al più presto attraverso un'analisi esclusivamente tecnica, di cui la Regione deve occuparsi, senza eludere il problema o rimettersi a valutazioni altrui. Questo chiederò come vicepresidente della Commissione: che si intraprenda un esame pratico e realistico della progettazione, per giungere a conclusioni per e nel territorio». Anche per Paolucci è «importante alimentare un confronto che è mancato nella prima fase di presentazione del progetto», afferma il capogruppo del Pd, «promuoveremo in tutti i modi questa inevitabile azione di conoscenza delle alternative, perché le istanze dei territori non vengano considerati ostacoli all’opera: eliminando le maggiori criticità attraverso i cambiamenti proposti, nessuno si opporrà al progetto. Un intervento così importante non può essere calato dall’alto».
Il costo complessivo dei lotti Pescara Porta Nuova-San Giovanni Teatino-Chieti-Interporto d'Abruzzo è di 792,4 milioni di euro. L’opera si estende per una lunghezza di 16 km. Ecco cosa prevede. 1) Il raddoppio della linea tra Pescara Porta Nuova e San Giovanni Teatino, per una estensione di 6,5 km, con l’adeguamento della fermata di Pescara San Marco, la realizzazione della fermata di San Giovanni Teatino, a supporto dell’Aeroporto d’Abruzzo e l’eliminazione del passaggio a livello di corso Italia.
2) Il raddoppio del tratto fra San Giovanni Teatino e Chieti, per una lunghezza di 5,5 km, con una variante velocizzata del tracciato di un chilometro, all’altezza della frazione di San Martino, e l’adeguamento al raddoppio della fermata di Chieti Madonna delle Piane.
3) E infine il raddoppio della linea compresa fra Chieti e l’Interporto di Manoppello, per una lunghezza di 4 km, da realizzarsi con lo stretto affiancamento alla linea storica.
È il primo tratto, si diceva, della nuova linea veloce Pescara-Roma che comprende anche gli altri lotti: Interporto d’Abruzzo - Manoppello- Scafa già appaltati; Pratola Peligna - Sulmona; Avezzano -Tagliacozzo; Lunghezza-Guidonia. «Il costo complessivo dell’intera opera», si legge sul dossier di Rfi, «è stimato in 15,9 miliardi di euro ed è previsto il completamento nel 2032. Gli interventi di raddoppio, velocizzazione e upgrade consentiranno di diminuire i tempi di percorrenza dalle attuali 3 ore e 20 minuti a circa 2 ore. Il raddoppio della ferrovia», scrive ancora Rfi nel dossier, «comporterà un beneficio in termini di incremento di capacità della linea con un significativo aumento dei servizi giornalieri che, per i treni regionali, passeranno da 44 al giorno attuali ai 100». Inoltre, l’area più urbanizzata d’Abruzzo, che funge da cerniera tra i due capoluoghi di Pescara e Chieti, oltre che da un collegamento più veloce con Roma sarà servita da una vera e propria metropolitana leggera di superficie che solo in un tratto del suo percorso, quello che attraversa il centro di San Giovanni Teatino, viaggerà interrata. Ma il Dibattito pubblico, indetto da Rfi e cominciato lo scorso 2 maggio, dovrà prenderà in considerazione le alternative progettuali. (l.c.)