La super Maratona rilancia il turismo
Per 50 km sul Gran Sasso: domenica la gara più dura d’Italia
L’AQUILA. «Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia...». A poche ore dalla nona Ultramaratona del Gran Sasso, gli organizzatori di una corsa che si propone tra le più impegnative tra quelle previste nel calendario estivo, tirano in ballo Erasmo da Rotterdam a ricordare che la vita è un gioco in cui «il cuore ha sempre ragione». Eh sì, ci vuole un pizzico di follia per alzarsi di buon mattino e mettersi alle spalle 50 chilometri in quota, con un dislivello di quasi mille metri, in una giornata in cui non sai se temere le temperature elevate o il rischio di temporali estivi. Se ti iscrivi, è tutto incluso in un pacco gara che prevede anche un percorso mozzafiato sulle strade del “piccolo Tibet”, tra Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Castel del Monte e l’altopiano di Campo Imperatore.
SPORT E TURISMO. «Coniugare sport e turismo è fondamentale per la crescita dell’Abruzzo e questa manifestazione è un evidente esempio che questo binomio funziona». Lo ha dichiarato l’assessore regionale Mauro Febbo all’Aquila, durante la conferenza stampa di presentazione della prova, in programma domenica. Una giornata particolare che coincide, tra l’altro, con il “Gran Sasso bike day”, una ciclopedalata attraverso gli stessi borghi del Parco del Gran Sasso, con tanto di ascesa finale verso Campo Imperatore ed escursioni collaterali annesse. Tutte le manifestazioni sono organizzate in collaborazione con l’Unione italiana sport per tutti (Uisp). Una dimensione che non prescinde dal profondo rispetto per i territori coinvolti, praticamente liberi dal traffico automobilistico. «La bellezza dei paesaggi incontrati e l’accoglienza del territorio sono vincenti per la crescita di eventi sportivi come l’Ultramaratona», ha spiegato Loreto Colageo, presidente provinciale Uisp. «In queste nove edizioni», ha detto, «ogni atleta che ha partecipato alla gara è sempre ritornato l’anno dopo».
LA COMPETIZIONE. La prova, che quest’anno ha raggiunto i 500 iscritti, è organizzata dalla Asd Marathon Club Manoppello Sogeda, con patrocinio di Regione e Provincia. Franco Schiazza, “patron” dell’evento, assicura che come numeri e impegno logistico la “Ultramaratona del Gran Sasso” si classifica al terzo posto in Italia tra le competizioni dello stesso tipo, in linea con la 50 km di Romagna, la PistoiAbetone e una prova analoga in Sardegna. Tra le 100 km, la più nota resta sempre il Passatore Firenze - Faenza. In Abruzzo, l’appuntamento con le lunghe distanze non prescinde dall’Ultraserra di Celano, competizione di 40 e 90 km, ma si tratta di un trail, non di corsa sull’asfalto.
I BIG. Atleti importanti si sono confrontati sul Gran Sasso in questi anni, a partire da Alberico Di Cecco, Marco D’Innocenti, Wouter Decock (Belgio), Matteo Lucchese, Stefano Velatta. Tra le donne, vale la pena ricordare la croata Nikolina Sustic, mattatrice di tante Ultramaratone, ma anche Angela Gargano di Barletta, prima ad aver corso 100 maratone in un anno.
IL PERCORSO. Si parte a quota 1.251 metri e si entra nell’antico borgo di Santo Stefano, passando davanti alla torre medicea, la cui ricostruzione post-sisma è sostenuta da questa maratona. La strada scende fino a Calascio 1.200 metri e raggiunge quota 1.100 dopo circa 14 chilometri dal via, prima di iniziare la lenta risalita sino a Castel del Monte (1.310). Da lì la strada continua a salire attraverso un passaggio lunare che conduce a valico Capo la Serra (1.600 metri). Poi una discesa panoramica che mette a vista il Corno Grande, il monte Prena e il monte Camicia. Proseguendo la strada, si arriva fino a Lago Racollo (1.573) e il valico che si si trova subito sopra (1.628) per poi ritornare a Santo Stefano. Ben nove i punti ristoro, situati a circa 5 chilometri di distanza l’uno dall’altro. Accanto all’ultramaratona ci sarà anche una passeggiata non competitiva di 13 km, “Tra borgo antico e la Rocca di Calascio”, la cui partenza è prevista per le 8.45. Al termine delle competizioni, pasta party per tutti.
NEI BORGHI. Mentre tutti i borghi coinvolti dall’Ultramaratona registrano il pienone nelle strutture ricettive (bisogna considerare che parte degli atleti arriva da fuori regione, con famiglia al seguito) le associazioni del territorio propongono una serie di attività di intrattenimento. In primis, l’associazione Gira e rigira, con base proprio a Santo Stefano, specializzata in attività di trekking someggiato. Si tratta di una pratica legata al cosiddetto “turismo lento”, che consiste nel fare escursioni in compagnia di asinelli, designati solo al trasporto di zaini e altro occorrente per rendere più leggero il cammino dell’escursionista. Questo pomeriggio, in concomitanza con l’arrivo dei primi ospiti, è previsto un “Urban Trek” di accoglienza dal titolo “A spasso con gli asinelli”. Domani mattina, Trekking&Cinema, escursione a Rocca Calascio in compagnia del critico cinematografico Piercesare Stagni, autore del libro “Il cinema forte e gentile”. Un’occasione anche per ricordare Rutger Hauer, scomparso di recente, tra i protagonisti di LadyHawke, film girato in parte alla Rocca. Domenica, nella prima parte della mattinata si svolgeranno attività per i più piccoli anche in formula baby sitting e alle 11 e dalle 11 tour guidato del borgo adatto a tutti in collaborazione con l’associazione L’Aquila YoYò. Domenica, da segnalare anche il ritorno di Paesaggi Sonori a Rocca Calascio, nella formula trekking-concerto, sempre alla volta di Rocca Calascio, teatro naturale dell’esibizione di Finn Andrews, neozelandese frontman dei The Veils. Finn Andrews insieme alla sua band hanno realizzato cinque album in studio, sono apparsi in uno degli episodi della terza stagione di Twin Peaks di David Lynch, e hanno collaborato, per la colonna sonora, con registi come Tim Burton e Paolo Sorrentino (Il Divo). Un concerto con lo sguardo rivolto verso il Gran Sasso d’Italia.
L’AMBIENTE. Gli amministratori di Santo Stefano e Castel del Monte, Fabio Santavicca e Ivan Di Pompeo, hanno indicato il rispetto dell’ambiente tra i valori chiave della manifestazione: «Abbiamo apprezzato che il regolamento della gara preveda penalità per quegli atleti che durante il percorso gettino cartacce o altri rifiuti in strada».
SPORT E TURISMO. «Coniugare sport e turismo è fondamentale per la crescita dell’Abruzzo e questa manifestazione è un evidente esempio che questo binomio funziona». Lo ha dichiarato l’assessore regionale Mauro Febbo all’Aquila, durante la conferenza stampa di presentazione della prova, in programma domenica. Una giornata particolare che coincide, tra l’altro, con il “Gran Sasso bike day”, una ciclopedalata attraverso gli stessi borghi del Parco del Gran Sasso, con tanto di ascesa finale verso Campo Imperatore ed escursioni collaterali annesse. Tutte le manifestazioni sono organizzate in collaborazione con l’Unione italiana sport per tutti (Uisp). Una dimensione che non prescinde dal profondo rispetto per i territori coinvolti, praticamente liberi dal traffico automobilistico. «La bellezza dei paesaggi incontrati e l’accoglienza del territorio sono vincenti per la crescita di eventi sportivi come l’Ultramaratona», ha spiegato Loreto Colageo, presidente provinciale Uisp. «In queste nove edizioni», ha detto, «ogni atleta che ha partecipato alla gara è sempre ritornato l’anno dopo».
LA COMPETIZIONE. La prova, che quest’anno ha raggiunto i 500 iscritti, è organizzata dalla Asd Marathon Club Manoppello Sogeda, con patrocinio di Regione e Provincia. Franco Schiazza, “patron” dell’evento, assicura che come numeri e impegno logistico la “Ultramaratona del Gran Sasso” si classifica al terzo posto in Italia tra le competizioni dello stesso tipo, in linea con la 50 km di Romagna, la PistoiAbetone e una prova analoga in Sardegna. Tra le 100 km, la più nota resta sempre il Passatore Firenze - Faenza. In Abruzzo, l’appuntamento con le lunghe distanze non prescinde dall’Ultraserra di Celano, competizione di 40 e 90 km, ma si tratta di un trail, non di corsa sull’asfalto.
I BIG. Atleti importanti si sono confrontati sul Gran Sasso in questi anni, a partire da Alberico Di Cecco, Marco D’Innocenti, Wouter Decock (Belgio), Matteo Lucchese, Stefano Velatta. Tra le donne, vale la pena ricordare la croata Nikolina Sustic, mattatrice di tante Ultramaratone, ma anche Angela Gargano di Barletta, prima ad aver corso 100 maratone in un anno.
IL PERCORSO. Si parte a quota 1.251 metri e si entra nell’antico borgo di Santo Stefano, passando davanti alla torre medicea, la cui ricostruzione post-sisma è sostenuta da questa maratona. La strada scende fino a Calascio 1.200 metri e raggiunge quota 1.100 dopo circa 14 chilometri dal via, prima di iniziare la lenta risalita sino a Castel del Monte (1.310). Da lì la strada continua a salire attraverso un passaggio lunare che conduce a valico Capo la Serra (1.600 metri). Poi una discesa panoramica che mette a vista il Corno Grande, il monte Prena e il monte Camicia. Proseguendo la strada, si arriva fino a Lago Racollo (1.573) e il valico che si si trova subito sopra (1.628) per poi ritornare a Santo Stefano. Ben nove i punti ristoro, situati a circa 5 chilometri di distanza l’uno dall’altro. Accanto all’ultramaratona ci sarà anche una passeggiata non competitiva di 13 km, “Tra borgo antico e la Rocca di Calascio”, la cui partenza è prevista per le 8.45. Al termine delle competizioni, pasta party per tutti.
NEI BORGHI. Mentre tutti i borghi coinvolti dall’Ultramaratona registrano il pienone nelle strutture ricettive (bisogna considerare che parte degli atleti arriva da fuori regione, con famiglia al seguito) le associazioni del territorio propongono una serie di attività di intrattenimento. In primis, l’associazione Gira e rigira, con base proprio a Santo Stefano, specializzata in attività di trekking someggiato. Si tratta di una pratica legata al cosiddetto “turismo lento”, che consiste nel fare escursioni in compagnia di asinelli, designati solo al trasporto di zaini e altro occorrente per rendere più leggero il cammino dell’escursionista. Questo pomeriggio, in concomitanza con l’arrivo dei primi ospiti, è previsto un “Urban Trek” di accoglienza dal titolo “A spasso con gli asinelli”. Domani mattina, Trekking&Cinema, escursione a Rocca Calascio in compagnia del critico cinematografico Piercesare Stagni, autore del libro “Il cinema forte e gentile”. Un’occasione anche per ricordare Rutger Hauer, scomparso di recente, tra i protagonisti di LadyHawke, film girato in parte alla Rocca. Domenica, nella prima parte della mattinata si svolgeranno attività per i più piccoli anche in formula baby sitting e alle 11 e dalle 11 tour guidato del borgo adatto a tutti in collaborazione con l’associazione L’Aquila YoYò. Domenica, da segnalare anche il ritorno di Paesaggi Sonori a Rocca Calascio, nella formula trekking-concerto, sempre alla volta di Rocca Calascio, teatro naturale dell’esibizione di Finn Andrews, neozelandese frontman dei The Veils. Finn Andrews insieme alla sua band hanno realizzato cinque album in studio, sono apparsi in uno degli episodi della terza stagione di Twin Peaks di David Lynch, e hanno collaborato, per la colonna sonora, con registi come Tim Burton e Paolo Sorrentino (Il Divo). Un concerto con lo sguardo rivolto verso il Gran Sasso d’Italia.
L’AMBIENTE. Gli amministratori di Santo Stefano e Castel del Monte, Fabio Santavicca e Ivan Di Pompeo, hanno indicato il rispetto dell’ambiente tra i valori chiave della manifestazione: «Abbiamo apprezzato che il regolamento della gara preveda penalità per quegli atleti che durante il percorso gettino cartacce o altri rifiuti in strada».