Montesilvano, "emigrande" sulla targa di Dean Martin: critiche e ironia sul web
Il Comune affigge la targa commemorativa con l'evidente refuso dialettale e su Facebook esplode il sarcasmo: "Povera Mondesilvano mia"
MONTESILVANO. Chi l'ha scritta avrà immaginato che fosse la parola giusta. Ma chi l'ha letta e poi ha deciso di affiggere comunque la targa sulla pubblica via, meriterebbe un energico ripasso della lingua italiana. Una “d” al posto di un “t” e a Montesilvano esplode il tormentone estivo. Il refuso è comparso fuori dalla casa di Dino Crocetti, padre del noto Dean Martin, su una targa che ricorda che proprio dal centro della città adriatica iniziò il viaggio dell’“emigrande” barbiere verso Steubenville (Ohio). La targa, nonostante l’errore, è stata affissa come se nulla fosse sull’edificio ed è stata scoperta alla presenza del sindaco Francesco Maragno. Ma quella “d” di troppo non è passata inosservata in città e sul web è esploso il tormentone.
A creare ilarità tra il popolo dei social è soprattutto il genere di refuso: non una semplice lettera al posto di un'altra, ma un errore che suona tanto di dialetto abruzzese. Ed ecco che in poche ore le bacheche Facebook dei montesilvanesi si sono riempite di post sull’argomento del giorno, con l'hashtag #emigrande. «Accadde che l'allora sindaco di Chieti prese un piccone e ruppe un lavoro mal eseguito», commenta l’ex assessore Mimmo Di Giacomo. «Ecco. Appunto. Io l'avrei spaccato con le mie mani, ma mai avrei fatto finta di nulla. Povera Mondesilvano mia». Si ricollega al corso di italiano proposto per gli stranieri appena ieri dall’amministrazione, invece, il consigliere Anthony Aliano. «Propongo di estendere ad alcuni amministratori», scrive, «la frequentazione obbligatoria al corso di approccio alla lingua italiana a cui debbono partecipare gli immigrati». L’incidente che ha colpito la lingua italiana non poteva passare inosservato, poi, all’ex consigliere e insegnante Paolo Talanca: «Emigrande: è una semplice sonorizzazione della post nasale, tipica dei dialetti del centro-sud. Non è grave: volendo fare l'Università a tutti i costi, in sede di esame è guaribile con un bonifico di un genitore previdente. Ma l’italiano è un’altra cosa». (a.l.)
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