Neutrini, l’esperimento lascia l’Abruzzo
Icarus, la macchina che rileva e intercetta le particelle sub atomiche, emigra a Chicago. Già firmato l’accordo con gli Usa
PESCARA . Sox non si fa più, non in Abruzzo almeno, e ora anche Icarus prende il volo, destinazione Stati Uniti. La “macchina”, il grande rivelatore d’avanguardia basato sulla tecnologia ad argon liquido, in uso per anni al laboratorio di fisica nucleare del Gran Sasso, va al Fermilab di Chicago, dove sarà utilizzato per il progetto Sbn (Short Baseline Neutrino).
L’obiettivo è sempre quello di dare la caccia ai “neutrini sterili”, particelle mai osservate ma delle quali si ipotizza l’esistenza. Se scoperte, risolverebbero un sacco di problemi della Fisica, come ad esempio quello della massa mancante dell’Universo. Ad ogni buon conto Sbn, come si legge sul sito internet del laboratorio del Gran Sasso, sarà il progetto di punta americano per la ricerca sui neutrini sterili.
L’ESPERIMENTO. Lo Short Baseline Neutrino sarà realizzato al Fermilab di Chicago, e sarà un’infrastruttura complessa che prevede l’impiego di un fascio artificiale di neutrini e l’attività integrata di tre rivelatori d’avanguardia. Uno di questi rivelatori, Icarus, arriva dai Laboratori Infn del Gran Sasso, dove ha operato, sotto la guida del Premio Nobel Carlo Rubbia, dal 2010 al 2014, utilizzando il fascio di neutrini proveniente dal Cern. «Il primo esperimento di fisica con 700 tonnellate di argon liquido ultrapuro è stato completato da Icarus nei Laboratori Infn del Gran Sasso», spiega lo scienziato, «ora al Fermilab, Icarus sarà il più grande di tre rivelatori LAr-TPC per cercare con un’accuratezza senza precedenti eventi non previsti dalla nostra teoria standard: un importante passo avanti nella ricerca di nuovi fenomeni».
L’ACCORDO. L’accordo per il progetto Sbn è stato sottoscritto il 28 giugno, a Washington, tra il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (Doe) e l’Ambasciata italiana, per conto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. «Dopo una lunga e produttiva vita scientifica ai Laboratori Infn del Gran Sasso», commenta Fernando Ferroni, presidente dell’Infn, «il rilevatore Icarus sta per iniziare una nuova avventura al Fermilab, un laboratorio dove esiste una lunga tradizione di collaborazione con l’Infn. Sotto la guida del premio Nobel Carlo Rubbia, il nostro rivelatore darà il suo contributo a una nuova e ambiziosa sfida della fisica delle particelle: verificare l’esistenza di neutrini sterili, la cui scoperta rappresenterebbe una rivoluzione per questo campo di ricerca».
L’ESPERIMENTO. Le conoscenze che saranno acquisite col progetto Sbn e i suoi tre esperimenti ad argon liquido saranno fondamentali per lo sviluppo dell’esperimento Dune, che sarà realizzato nella struttura sperimentale a lunga distanza progettata dal Fermilab. Dune invierà particelle a 800 miglia dal Fermilab verso un rivelatore ad argon liquido da 40mila tonnellate ospitato nel South Dakota. Circa 250 scienziati provenienti da più di 50 istituzioni in Brasile, Italia, Svizzera, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti lavorano al progetto internazionale Short Baseline Neutrino al Fermilab, finanziato dal Cern, dal Doe e dalla National Science Foundation (Nsf) per gli Stati Uniti, dall’Infn per l’Italia, da Stfc per il Regno Unito, dallo svizzero Nsf e dal brasiliano Fapesp.
L’obiettivo è sempre quello di dare la caccia ai “neutrini sterili”, particelle mai osservate ma delle quali si ipotizza l’esistenza. Se scoperte, risolverebbero un sacco di problemi della Fisica, come ad esempio quello della massa mancante dell’Universo. Ad ogni buon conto Sbn, come si legge sul sito internet del laboratorio del Gran Sasso, sarà il progetto di punta americano per la ricerca sui neutrini sterili.
L’ESPERIMENTO. Lo Short Baseline Neutrino sarà realizzato al Fermilab di Chicago, e sarà un’infrastruttura complessa che prevede l’impiego di un fascio artificiale di neutrini e l’attività integrata di tre rivelatori d’avanguardia. Uno di questi rivelatori, Icarus, arriva dai Laboratori Infn del Gran Sasso, dove ha operato, sotto la guida del Premio Nobel Carlo Rubbia, dal 2010 al 2014, utilizzando il fascio di neutrini proveniente dal Cern. «Il primo esperimento di fisica con 700 tonnellate di argon liquido ultrapuro è stato completato da Icarus nei Laboratori Infn del Gran Sasso», spiega lo scienziato, «ora al Fermilab, Icarus sarà il più grande di tre rivelatori LAr-TPC per cercare con un’accuratezza senza precedenti eventi non previsti dalla nostra teoria standard: un importante passo avanti nella ricerca di nuovi fenomeni».
L’ACCORDO. L’accordo per il progetto Sbn è stato sottoscritto il 28 giugno, a Washington, tra il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (Doe) e l’Ambasciata italiana, per conto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. «Dopo una lunga e produttiva vita scientifica ai Laboratori Infn del Gran Sasso», commenta Fernando Ferroni, presidente dell’Infn, «il rilevatore Icarus sta per iniziare una nuova avventura al Fermilab, un laboratorio dove esiste una lunga tradizione di collaborazione con l’Infn. Sotto la guida del premio Nobel Carlo Rubbia, il nostro rivelatore darà il suo contributo a una nuova e ambiziosa sfida della fisica delle particelle: verificare l’esistenza di neutrini sterili, la cui scoperta rappresenterebbe una rivoluzione per questo campo di ricerca».
L’ESPERIMENTO. Le conoscenze che saranno acquisite col progetto Sbn e i suoi tre esperimenti ad argon liquido saranno fondamentali per lo sviluppo dell’esperimento Dune, che sarà realizzato nella struttura sperimentale a lunga distanza progettata dal Fermilab. Dune invierà particelle a 800 miglia dal Fermilab verso un rivelatore ad argon liquido da 40mila tonnellate ospitato nel South Dakota. Circa 250 scienziati provenienti da più di 50 istituzioni in Brasile, Italia, Svizzera, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti lavorano al progetto internazionale Short Baseline Neutrino al Fermilab, finanziato dal Cern, dal Doe e dalla National Science Foundation (Nsf) per gli Stati Uniti, dall’Infn per l’Italia, da Stfc per il Regno Unito, dallo svizzero Nsf e dal brasiliano Fapesp.