Pensioni quota 100, rallentano le domande: 3.074 in regione
PESCARA. Finora, le domande per il pensionamento con la quota 100 in Abruzzo sono 3114 . In Italia le domande sono oltre 100 mila, per l'esattezza 101.538. Lo fa sapere l'Inps aggiornando il dato al...
PESCARA. Finora, le domande per il pensionamento con la quota 100 in Abruzzo sono 3114 . In Italia le domande sono oltre 100 mila, per l'esattezza 101.538. Lo fa sapere l'Inps aggiornando il dato al pomeriggio di ieri. In Abruzzo in testa alle richieste la provincia di Chieti (973 domande), segue L’Aquila (816), Pescara (669), Teramo (616. In Italia in testa alle richieste si confermano le province di Roma, Napoli e Milano.
Dunque, dopo un avvio più sostenuto, nelle ultime settimane è rallentato il ritmo di arrivo delle domande. Le prime uscite sono previste per il primo aprile.
Secondo la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, la quota 100, introdotta in via sperimentale per tre anni), farà sì che «nel 2019, un giovane ogni tre pensionati faccia ingresso nel mondo del lavoro (circa 116.000 ragazzi under 30) in virtù di 314.000» dipendenti che hanno richiesto di lasciare il posto. E, «ipotizzando tassi differenziati per fondo previdenziale, si stima una percentuale di turnover pari al 37%». Il dossier dei consulenti del lavoro ricorda che, «come riportato dalle stime dell'Ufficio parlamentare di bilancio, accederanno a quota 100 circa 63.000 autonomi (20%), 94.000 dipendenti della pubblica amministrazione (30%) e 157.000 lavoratori del settore privato (50%)». Quasi due prepensionamenti su tre, si legge nello studio, «interesseranno aziende del Nord Italia (36,6% nord-est e 26,5% Nord-Ovest), ai quali si aggiungerà un 20,6% di prepensionamenti nelle regioni del Centro Italia».
Non la pensa allo stesso modo il sindacato. Per il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli, «non c'è turnover e quota 100 rischia di diventare non un'occasione per fare nuova occupazione ma per ottimizzare e distribuire tra meno persone lo stesso lavoro». Secondo Bentivogli «il governo aveva detto che per ogni pensionato sarebbero stati assunti tre giovani, in realtà nella gran parte dei casi, soprattutto al Centro Nord le aziende utilizzano quota 100 per fare processi di ristrutturazione, per continuare a fare lo stesso lavoro con meno personale».