Sanità, oggi a Roma la verifica dei conti 

Tavolo di monitoraggio con i ministeri: la Regione presenta la manovra correttiva per evitare il rischio-commissariamento

PESCARA. Sanità: la Regione Abruzzo è chiamata a sostenere a Roma la prova del nove. Il Tavolo di monitoraggio interministeriale, infatti, valuterà oggi la proposta di manovra correttiva del disavanzo delle quattro Asl abruzzesi che dovrebbe aggirarsi sui 120 milioni di euro complessivi, distribuiti, secondo una fonte regionale accreditata, in circa 46 milioni per l’azienda aquilana, 42 per quella teatina e 26 per la pescarese, con l’azienda teramana che chiude la classifica attestandosi sul saldo negativo migliore, tra le quattro Asl, di sette milioni di euro.
IL DOPPIO EFFETTO
Quello di oggi viene definito un «esame importante della tenuta della rete sanitaria abruzzese» che però si svolgerà alla presenza esclusivamente di dirigenti dei ministeri della Salute e delle Finanze, e di figure apicali del Dipartimento regionale della Sanità.
Non ci saranno i politici. Ma l’esito della verifica, qualunque esso sia, determinerà effetti di tipo politico. La Regione Abruzzo, in sintesi, punta ad evitare il rischio di un commissariamento ad acta per poter tornare con i conti in regola. E le premesse di un esito favorevole ci sarebbero, stando a fonti interne alla sanità regionale. Ma l’opposizione di centrosinistra si è già messa sul piede di guerra.
LA SUPER SPESA
Sulla sanità abruzzese pesano capitoli di spesa enormi tra cui i costi farmaceutici che, in base a un dato emerso ieri, si aggira su una cifra complessiva superiore ai 400 milioni di euro, con un incremento, nel 2023, di 40 milioni rispetto all’anno precedente.
L’Abruzzo viene infatti indicato come la Regione italiana con la maggiore spesa sanitaria farmaceutica. Al contrario, la Mobilità passiva, che si attesta in valore assoluto e non di saldo sui 186 milioni di euro, dà segnali di frenata.
Mef e ministero della Salute, dopo aver valutato oggi la manovra correttiva, emetteranno il loro “verdetto” in tempi molto brevi.
LA CONVOCAZIONE
La verifica dei conti sanitari regionali, prevista dalla legge numero 311 del 2004, ha lo scopo di tutelare l’equilibrio economico del Servizio sanitario regionale e prevede la valutazione del risultato di esercizio di ciascuna Regione riferito al 4° trimestre di ciascun anno.
Nei mesi di marzo/aprile, il Tavolo di verifica degli adempimenti regionali convoca ciascuna Regione per valutare il risultato di gestione che può consistere in una situazione di avanzo, di equilibrio, oppure presentare un disavanzo.
Nel caso dell’Abruzzo, le elezioni regionali del 10 marzo scorso, terminate con un Marsilio bis, hanno però fatto slittare ad oggi la convocazione a Roma.
IL RUOLO DI MARSILIO
La norma del 2004 prevede che se viene accertato il disavanzo si procede all’analisi dell’idoneità e della congruità delle misure di copertura adottate dalla Regione che hanno lo scopo di «rispettare l’obbligo di coprire integralmente i disavanzi sanitari regionali». Da un punto di vista tecnico, le misure di copertura possono essere state preordinate dalla Regione, oppure provenire da aliquote fiscali rientranti nell’autonomia regionale, adottate in previsione del disavanzo sanitario. Se queste misure saranno giudicate congrue dal Tavolo di Monitoraggio, la verifica si chiuderà positivamente. In caso contrario la Regione viene diffidata dal presidente del Consiglio dei Ministri ad adottare, dice la legge, entro il 30 aprile (in questo caso però la deadline è il 31 maggio) la copertura necessaria a garantire l’equilibrio. E se la Regione non dovesse adempiere alla diffida, il presidente della giunta, Marco Marsilio, verrebbe nominato commissario ad acta con il compito di adottare le misure necessarie entro il successivo mese di giugno.
IL PEGGIOR ESITO
Infine, nel caso in cui anche il commissario ad acta non adempia, o qualora le coperture non siano sufficienti, la sanzione prevista dalla norma consiste nell’innalzamento automatico delle aliquote fiscali di Irap e addizionale regionale all’Irpef ai livelli massimi, e il divieto di effettuare spese non obbligatorie. Fin qui l’iter della verifica e il rischio da evitare.
Dal fronte politico, invece, arriva il commento del capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale: «La contestazione del disavanzo potrebbe trovare la soluzione anche quest’anno», afferma Silvio Paolucci, «ma la situazione non cambierà. Il disavanzo rimarrà strutturale e la sanità abruzzese continuerà a soffrire per le liste d’attesa e la mobilità passiva. In sintesi più debiti e meno prestazioni».
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