Vanilla, la pescarese per cui Allegri non andò all'altare

L'ex fidanzata del’allenatore della Juve racconta quegli anni: "Che bei tempi con Max"
PESCARA. «A mio padre prese un coccolone quando sfogliando un giornale a Forlì vide la mia foto al mare con Max e il titolo “il pupillo di Galeone a un giorno dalle nozze lascia la sposa”. Ma non me l’aspettavo neanch’io». Vanilla Passariello è la bella ragazza pescarese che nel 1992 prese il posto della fidanzata storica di Allegri, l’allora idolo dei tifosi biancazzurri e oggi allenatore della Juventus. Con lui è stata poi fidanzata cinque anni, complici l’entusiasmo e l’atmosfera che a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta crearono a Pescara un clima forse irripetibile.
Vanilla, che anni erano?
Pescara era impazzita, per la pallanuoto, per il calcio. In una piccola realtà tutto si amplifica e lo sport contribuì a portare un’energia diversa. Indimenticabile il sabato pomeriggio quando si andava a vedere le partite di pallanuoto e poi la sera a festeggiare con la squadra. Un periodo magico.
Come entrò in quel giro?
Pescara è piccola, è una piscina. Tra il mare e i locali era facile venire a contatto con quei campioni.
Chi ricorda di allora?
Tanti, tutti, ma Paolo Manara mi è rimasto nel cuore. Era un po’ orso, ma ci univa la passione per la musica improbabile. Era tutto un bel gruppo, la città stessa era più aggregante. I locali erano più belli, la sera ti ritrovavi all’Honeypot, al Gaslini, da Thomas, c’era Cacique, Camplone. Al mare da Eriberto. La sensazione è che si sia persa quella magia.
Perché?
È come se quella energia si sia spenta. Per la pallanuoto, a poco a poco se ne sono andati tutti, la squadra si è sfaldata ed è finito tutto.
Ma c’era anche il calcio.
Eh sì, Pescara con il Pescara di Galeone era impazzita.
Lei che faceva all’epoca?
Io appena diciottenne, tramite i Mammarella, splendide persone, ero stata presa a Rete 8 come valletta di Daniele Barone nel programma Sport 8. Mi ricordo che eravamo io e un’altra ragazza, sedute su un trespolo con il barman alle spalle. Ero una ragazzina. È lì che ho avuto la fortuna di conoscere Junior, persona meravigliosa, Pagano, Zanone, Gasperini, Alessandro Quaggiotto. E dire che lo stadio non l’avevo mai frequentato.
E invece poi si è fidanzata con Max Allegri, come andò?
Io ero strafidanzatissima da tanti anni, anche se la storia era agli sgoccioli. Una sera di febbraio fui avvistata all’Honeypot da Allegri che non sapevo neanche chi fosse. Stavo per andare in vacanza con il mio lui e ne tornai spaiata.
E poi?
Al mio ritorno ci siamo conosciuti, lui si doveva sposare. Per qualche mese abbiamo giocato, siamo due matti buoni. Poi a giugno lui si sposava e io sono partita in vacanza per la Sardegna con le mie amiche. E lì mi arrivò voce che Max non si era più sposato.
E poi vi siete fidanzati. Come si fece avanti?
Massimiliano non chiede, ottiene. Ha l’entusiasmo che gli gioca a favore, si sa far volere bene, è una persona semplice. Ci siamo fidanzati e basta, ridendo. Lui è un matto sano. I primi tempi tutti lo sapevano ma non si diceva. Poi uscì quella foto di noi due al mare, ce la scattò Alessio Di Brigida mi ricordo, una foto bellissima, che venne pubblicata da tutti i giornali. La foto che fece sobbalzare mio padre che non sapeva niente.
Quante l’hanno invidiata?
L’invidia ce l’hanno ancora adesso. Tenendo conto che in quel periodo le ragazze impazzivano per quella squadra. Mi ricordo che il ritrovo dei calciatori era “Manuel” in via Sulmona, il negozio di Enzetto a cui Max era legatissimo, e che purtroppo è morto un po’ di tempo fa. Be’ lì il pomeriggio c’era la ressa di ragazze, lo struscio si era spostato lì.
Ma anche Galeone, all’epoca, aveva le sue corteggiatrici.
E mica poche. Lui era proprio il bello e impossibile, con quelle rughe da figo aveva fatto impazzire tutte le donne della Pescara bene, le signore sposate, intendo. Sempre abbronzato, con quel capello che si mesciava al sole.
Galeone e Allegri.
Max era il suo pupillo, Galeone ha adorato Massimiliano. Ancora oggi.
In quel clima impazzito come vivevano le donne dei calciatori?
Era un ruolo terribile, perché le mogli e le fidanzate quando la squadra vince sono amate, ma se va male devono sopportare gli insulti peggiori. Per questo non mi piaceva andare allo stadio. E non mi piaceva stare neanche con le mogli dei calciatori perchè si creava un ambiente un po’ snob, arrivava la domenica e si dovevano mettere il vestito migliore. Non faceva per me. E poi non si può legare con tutti allo stesso modo. Io e Max stavamo con Susanna e Riki Massara, con Ubaldo Righetti e la sua fidanzata pescarese. Una sera mi ricordo che andammo a cena a casa di Mendy, ci mise a mangiare tutti per terra con le mani, un piatto tipico, credo cous-cous. La verità è che erano anni magici.
Pescara potrà mai riviverli?
Pescara è sempre una bella realtà. Le potenzialità le avrà sempre, ma certi personaggi non tornano. Come Eriberto, per esempio. È che allora si era creata un’alchimia tra personalità e ambiente, un insieme di energie irripetibile. Non dimentichiamo che per Pescara giravano campioni come Junior o Carnevale con Paola Perego. Ricordo Carnevale da Maurizio, a Thomas, quando c’erano ancora le panche fuori. E pure Maurizio con il suo modo di fare è stato un personaggio. Non a caso tanti di allora sono rimasti a Pescara: Minguzzi, Bivi, Pagano, lo stesso Mendy. E anche Max continua ad avere rapporti splendidi a Pescara.
Però Pescara è cambiata.
In tutto. Architettonicamente basta ricordarsi com’era piazza Salotto con quegli oleandri e la spianata inquietante che è diventata oggi. O i negozi: oggi si è riempito di mercatoni cinesi, quando prima in corso Umberto c’era Paride Albanese quando Paride era Paride e ci si andavano a vestire tutti i calciatori, c’era Fez all’angolo con via Sulmona, lo stesso Manuel. Anche noi eravamo più belli dei giovani che vanno in giro adesso. E non parlo da vecchia, era proprio più bella Pescara.
Ma con Allegri come andò a finire?
Siamo stati fidanzati cinque anni. Lo seguii anche a Cagliari ma poi me ne tornai a Pescara da sola. Mi lasciò lui. Ma se tornassi indietro non cambierei una virgola, oggi siamo due persone diverse, in momenti diversi della nostra vita, anche se continuiamo a sentirci con grande affetto. E poi, come dice di me il mio amico Enrico Iannone, anche Max se fosse stato un cavallo, sarebbe stato di quelli impossibili da sellare.
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