Giglio e il Giulianova «Carichi ai play off, i tifosi ci aiuteranno» 

Lorenzo figlio d’arte è ripartito in estate dalla sua città «Al lavoro sui cali di tensione, pronti per il 26 maggio»

GIULIANOVA. Lorenzo Giglio, ma chiamatelo “Lollo”. Figlio d’arte.
Si dice così. Papà “Peppe” ha vestito la maglia giallorossa in C, e mamma giuliese. 19 anni e già tanto da raccontare. Quest'anno si diplomerà, e poi ha intenzione di iscriversi all'università. A metà tra Denominazione di origine controllata (Doc) quindi e Specialità tradizionale garantita (Stg). Dalla gioia per il doppio salto di categoria a Viterbo alla sfortuna di “fare” il crociato a 17 anni, passa un nulla di tempo. Ripartito quest’anno dalla “sua” Giulianova, che lo ha visto tornare ai suoi livelli promessi e quindi protagonista, proprio nel finale di stagione. Una carriera fin qui tinta di giallorosso.
«Ho fatto tutta la carriera nelle giovanili, poi a 16 anni Luciano Cerasi (l’allora mister del Giulianova 2021-22, ndc) mi promuove titolare inamovibile in Eccellenza. A seguito della fortunata annata accetto il prestito a Viterbo in C, dove mi divido tra l'esordio in prima squadra e l'infortunio che mi ha fatto saltare un anno di agonismo. Il ritorno a Giulianova è stato sofferto ma poi ho riconquistato la mia forma ottimale e di conseguenza il posto in squadra». Il suo ruolo è immediatamente dopo la linea della difesa. A vederlo, nelle movenze e nella fisicità, assomiglia ad Andrea Pirlo: «È stato sempre il mio punto di riferimento. Mi ha ispirato sin da subito, oltre ad altri due mostri sacri come Tony Kroos (Real Madrid) e Frenkie De Jong (Barcellona). Ho giocato anche da mezzala e a ridosso degli attaccanti. Ma questo è il mio ruolo».
Cosa significa e quanto può dare un padre ex calciatore ed ora direttore sportivo? «Devo dire che stimola, ma nel mio caso sono nato con il Dna del calcio e mio padre mi ha sempre seguito ma con rispetto, lasciandomi sempre libertà di scelta e di agire. Quest’anno in squadra ho avuto calciatori del calibro di Scognamiglio, Zanon e Donatangelo che mi hanno dato tanto per la mia crescita. Senza dimenticare gli altri nei settori avanzati. Ho la fortuna di giocare con una squadra di livello tecnico e con una dirigenza che ha nei direttori Sandro Federico e Ferdinando Ruffini, due autentici professionisti». E qui si entra inevitabilmente nella stagione regolare appena conclusa e nell'immediato degli spareggi nazionali «Abbiamo fatto un ottimo campionato, con 80 punti in genere si fa il salto, ma c'è chi ha fatto meglio di noi. Quel che è stato è stato. Ora dobbiamo solo rivolgere il pensiero ai play off. Stiamo effettuando la preparazione in maniera adeguata per farci trovare pronti il 26 maggio. Le squadre del nord sono molto tecniche e dovremo fare molta attenzione». Attenzione o concentrazione? Quest'anno il Giulianova ha sofferto di cali di tensione che gli sono stati fatali: «Sì, è vero, e il mister ci sta lavorando molto anche su questo aspetto. Questa settimana è stata di scarico. Ora faremo intensità e poi nell’ultima settimana ci prepareremo tecnicamente alla partita». Gara di andata al Fadini, e il pensiero corre subito al pubblico: «Inutile dire che avremo bisogno dello stadio colmo. L’apporto dei tifosi del resto, non è mai mancato durante l'anno».
Enzo De Dominicis
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