Corropoli, a 30 anni torna in carcere con l'accusa di stalking

Tornato a casa, l'uomo ha violato il divieto di avvicinamento e ha minacciato di morte la sua ex. A Martinsicuro arrestato un 36enne del posto che per mesi ha preso a calci e pugni la sua ex

CORROPOLI. Già nel 2014, dopo un primo provvedimento di divieto di avvicinamento alla ex, che aveva violato, era finito in carcere per stalking, ma nonostante il passare del tempo e l'esperienza in carcere l'ossessione per la donna non gli era passata. Tanto che dopo essere tornato a casa, con il provvedimento del divieto di avvicinamento ancora in essere (ripristinato nel 2016), aveva continuato a molestarla. Nei giorni scorsi era addirittura arrivato a minacciarla di morte tanto che la donna si è nuovamente rivolta alla polizia, facendo scattare nei confronti dell'uomo, un 30enne albanese residente a Corropoli (Teramo), la misura degli arresti domiciliari. Misura che gli è stata notificata ieri sera dagli agenti del distaccamento della polizia stradale di Giulianova.

Sempre ieri i carabinieri del Comando Stazione di Martinsicuro, diretti dal luogotenente Antonio Romano, hanno notificato ad un 54enne del posto il divieto di avvicinamento alla ex, sempre per stalking, emesso dal Gip Roberto Veneziano su richiesta del pm Greta Aloisi. L'uomo, che non si era mai rassegnato alla fine della sua relazione con 36enne del posto, da febbraio a giugno l'avrebbe minacciata e molestata in continuazione, arrivando anche a picchiarla e prenderla a calci ogni volta che, dopo averla incontrata con la scusa di un chiarimento, non riusciva a convincerla a tornare con lui. L'uomo, inoltre, per mesi l'avrebbe perseguitata con sms e telefonate insistenti e moleste sia durante l'orario di lavoro sia quando era libera e si trovava a casa o con le amiche ed in un'occasione, fingendosi carabiniere, aveva telefonato sul luogo di lavoro della donna solo per sincerarsi che stesse effettivamente lavorando.