Giovane suicida in carcere, sit-in a Roma 

Il coordinamento Codice Rosso e i familiari del ventenne morto: «Non doveva essere in una cella»

TERAMO. Una manifestazione per chiedere giustizia per Patrick Guarnieri, il ventenne di etnia rom che nei giorni scorsi è stato trovato impiccato nel carcere di Castrogno, si è svolta ieri mattina a Roma. L’iniziativa è stata organizzata in piazza Santi Apostoli nell’ambito della manifestazione internazionale contro il razzismo intitolata "Diritto alla vita” promossa " da Giulia Di Rocco, presidente del Partito Mistipè, primo partito rom e sinti, organizzata in collaborazione con l’associazione rom in Progress di Isernia e il centro rom di Avezzano. Alla manifestazione hanno partecipato il padre del ragazzo morto, i fratelli, il coordinamento Codice Rosso presieduto da Adele Di Rocco e Marco Costantini dell’associazione Sbarre di zucchero. «A sostegno dell’iniziativa», si legge in una nota del Codice Rosso, «presenti anche esponenti politici come Maria Riccioli del Meda Movimento europeo dei disabili in Italia, Giulio Cesare Sottanelli per Azione, Giovanni Paolo Deidda per Dcc, Sara Ferri per Sinistra Italiana, Angelo Santrini di Democrazia Cristiana. Presente Mattia Peradotto, direttore generale dell’ Unar, ufficio nazionale anti discriminazione razziale del ministero delle Pari Opportunità». «Esistono molte forme del disturbo dello spettro autistico, Patrick era vivace, ma non ha mai fatto male a nessuno e soprattutto a se stesso», si legge in una nota dei promotori della manifestazione che ricordano la disabilità certificata del ragazzo, «è troppo presto per parlare di suicidio. L'ambiente carcerario è incompatibile con quelle che erano le sue esigenze. Lui non doveva trovarsi a Castrogno».