oggi la finale del trofeo di promozione a penne 

Il Mosciano vuole anche la Coppa 

Dopo la vittoria del campionato i giallorossi sfidano il San Vito ’83

MOSCIANO SANT’ANGELO. Dopo la vittoria del campionato e il ritorno in Eccellenza, altro appuntamento di grande importanza per il Mosciano del presidente Nino Cicioni. Oggi alle 16.30 al Colangelo di Penne, infatti, i giallorossi sfideranno il San Vito ’83 nella finale di Coppa Italia di Promozione. Squadra teramana dominatrice del girone B che anche in coppa ha avuto un cammino di rilievo, conquistando l’accesso all’atto conclusivo nella semifinale proprio contro il Penne nel doppio confronto e successo netto al ritorno in trasferta.
«Ci aspetta una gara difficile e complicata», le parole del dg Elio Ciccorelli, «perché è una finale e il San Vito ’83 è una squadra molto valida. Noi, però, vogliamo arricchire la nostra bacheca anche con la Coppa Italia». Mister Guido Di Fabio, per l’occasione, dovrà rinunciare agli squalificati Bruno e Andrea Casimirri; da valutare ci sono le condizioni di alcuni acciaccati ma l’organico resta, di sicuro, di primissimo ordine. E la stagione del Mosciano, che anche in terra vestina sarà seguito da tanti tifosi, non finirà oggi perché sabato prossimo, al Mario Rodi, ci sarà la Coppa Mancini con il triangolare tra le vincenti dei tre gironi di Promozione: oltre ai giallorossi ci saranno anche il Montorio 88 che si è imposto nel girone A e il Miglianico-Lanciano Fc che si è aggiudicato il primo posto nel raggruppamento A.
Oggi anche il San Vito ’83 a Penne sarà seguito da un numero consistente di tifosi: sono attesi circa trecento sostenitori biancazzurri, dopo che i duecento biglietti disponibili in prevendita a San Vito sono andati esauriti. Anche l’allenatore Alberto Iezzi, che ha conquistato la salvezza con qualche giornata di anticipo, pur non avendo squalificati, dovrà fare i conti con qualche giocatore non al meglio. «Siamo consapevoli di affrontare una corazzata», dice il presidente biancazzurro Valerio Catenaro del Mosciano, «ma andiamo a giocarcela a viso aperto, nonostante qualcuna delle ultime partite sotto tono, qualche defezione e qualche giocatore non al meglio: sono convinto che chi andrà in campo», chiosa Catenaro, «darà l’anima per quello che può essere un traguardo storico per la nostra società».
Matteo Falzon
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