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L’Ugl: «Dipendente licenziato dal Comune, è una forzatura»
CORROPOLI. L’Ugl di Ascoli Piceno prende posizione relativamente al licenziamento del dipendente del Comune di Corropoli per superamento dei termini di malattia: cioè, tecnicamente, per superamento...
CORROPOLI. L’Ugl di Ascoli Piceno prende posizione relativamente al licenziamento del dipendente del Comune di Corropoli per superamento dei termini di malattia: cioè, tecnicamente, per superamento del cosiddetto periodo di comporto. «Al dipendente comunale, alla vigilia di Ferragosto, mentre è al lavoro gli viene notificato, tramite il messo comunale, il licenziamento. Il dipendente ha lavorato regolarmente in Comune tutto il mese di luglio e sta lavorando in agosto quando viene licenziato in maniera retroattiva, addirittura da metà maggio 2017», riporta la nota sindacale. «Con tale licenziamento retroattivo il Comune cancella tutto il lavoro che il dipendente ha svolto fino alla vigilia di Ferragosto e non gli liquida nulla del mese e mezzo lavorato; considera la sua presenza in Comune, per quel periodo, “un fantasma”. E’ una scelta assolutamente contraddittoria, incomprensibile ed ingiusta; dal momento che il lavoratore tornando al lavoro ed essendo stato riammesso al lavoro riacquisisce il diritto alla sua continuità lavorativa. Il licenziamento assume le caratteristiche di accanimento umano; licenziare un lavoratore lasciandolo senza indennità di disoccupazione, non gli si paga il mese e mezzo lavorato, si ritarda la trasmissione del conteggio del Tfr all’Inps per la liquidazione. Fa scattare una tenaglia economica sulla testa del dipendente licenziato che resta senza disoccupazione, senza Tfr e senza alcuna sussistenza economica, toglie ad una persona con collaterali difficili condizioni familiari di salute, un’esistenza dignitosa». Convinta che via stata forzatura giuridica sul licenziamento, la Ugl è fiduciosa che il giudice del lavoro ripristini il diritto violato. (adp)
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