Mega discarica per rifiuti speciali: no da Arta, Comune e Provincia 

L’impianto sarebbe in contrasto con più piani urbanistici territoriali e con i criteri di localizzazione dettati dalla Regione. La società proponente potrebbe rinunciare a chiedere l’ok al servizio Via

NOTARESCO. Sembra tramontare il progetto di una mega discarica per rifiuti speciali (un milione di metri cubi) che una società di Brescia, la Green Management, intende realizzare sulla collina di Grasciano di Notaresco, a ridosso dell’impianto di stoccaggio e trattamento del pattume dell’ex Cirsu, con un investimento da 14,5 milioni.
Si è chiuso, in sede di servizio Via (valutazione d’impatto ambientale) della Regione, l’esame preliminare del progetto. Il servizio Via ha chiesto pareri a 12 enti: servizi regionali, Comune di Notaresco, Provincia di Teramo, Genio civile, Bacino distrettuale dell’Appennino centrale, Arta e altri. Ebbene, sono arrivati tre no pesanti alla nuova discarica. La Provincia ha espresso parere di non conformità del progetto sia alla pianificazione territoriale del Comune di Notaresco, che destina queste aree a produzione agricola di pregio (l’area risulta parco agricolo-tematico), sia alla propria: ovvero, l’impianto non sarebbe conforme al Ptcp (piano territoriale di coordinamento provinciale) approvato nel 2015 e al piano d'area della media e bassa valle del Tordino. Il Comune di Notaresco ha detto no per gli stessi motivi addotti dalla Provincia e l’Arta, l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, ha messo tre paletti non da poco evidenziando che di tratta di un'area di pregio agricolo e quindi di tutela integrale secondo i criteri del piano regionale rifiuti, che la fascia di rispetto dalle infrastrutture viarie non è di 10 metri, come dovrebbe, ma solo di tre, e che è altresì presente nel sito un deposito di rocce da scavo provenienti dalla realizzazione del primo invaso ex Cirsu.
La fase che si è conclusa è preliminare alla richiesta, da parte della società proponente, dell'Aia (autorizzazione integrata ambientale). Ma è presumibile che la Green Management a questo punto non presenti neanche la richiesta, perché il contrasto del progetto con gli strumenti urbanistici provinciali e comunali e con i criteri di localizzazione del piano regionale rifiuti dicono che non ci sono le condizioni per avere l’autorizzazione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA