Semitec verso lo sciopero contro la vendita ai cinesi 

Corropoli, in agitazione i 25 dipendenti dello stabilimento di Santa Scolastica Le prime quattro ore di astensione dal lavoro si svolgeranno il 22 novembre 

CORROPOLI. In stato di agitazione i 25 dipendenti della Semitec di Corropoli, azienda che si occupa della installazione e manutenzione di impianti telefonici.
La Semitec ha una serie di sedi sparse in tutta Italia e occupa in totale 365 addetti. Fa parte del gruppo Siram che recentemente ha manifestato l’intenzione di vendere questo ramo d’azienda. Una prospettiva che preoccupa i lavoratori, i quali hanno dichiarato lo stato di agitazione e ieri si sono riuniti in assemblea, dichiarando 16 ore di sciopero a partire da martedì 22.
«L'azienda non vuole dirci con chi sta conducendo la trattativa», esordisce Mirco D’Ignazio, segretario della Fiom Cgil, «anche se voci di corridoio parlano di una multinazionale cinese. La Siram ci deve dare una serie di garanzie, a partire dal mantenimento dei livelli occupazionali ma anche al mantenimento delle sedi. Mantenere i posti di lavoro ma prevedere, ad esempio, trasferimenti a 500 chilometri di distanza sarebbe comunque improponibile. Vorremmo poi sapere se la trattativa non va in porto che cosa accade e quali garanzie abbiamo: pare infatti che la Siram non sia più intenzionata a lavorare nel settore telefonia». La Semitec infatti si occupa di installazione e manutenzione di antenne per la telefonia mobile. La sede di Corropoli si occupa di parte del Centro-Sud Italia: oltre all’Abruzzo anche di Molise, Lazio, Marche e Puglia.
«Si deve considerare che sono lavoratori che vengono da anni di sacrifici», incalza Mirco D’Ignazio, «a partire dalla cassa integrazione, fino ai tagli nel contratto integrativo ma considerando anche delle pesanti trasferte». Ed ora la protesta, che si svolgerà contemporaneamente in tutta Italia. Le prime quattro ore di sciopero si svolgeranno mercoledì 22 novembre. (a.f.)
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