Tentano l’estorsione a un falegname: arrestati

Corropoli, chiedono 300 euro all’artigiano per restituirgli gli attrezzi rubati nel suo laboratorio: lui finge di accettare e si presenta con i carabinieri

CORROPOLI. Appena una settimana fa aveva subito il furto di attrezzature dal suo laboratorio di falegname a Corropoli ad opera di ignoti. Ma l’artigiano non pensava che per riavere quegli strumenti di lavoro qualcuno gli chiedesse in cambio del denaro. Ed invece così è stato. Il falegname è stato contattato da una coppia che gli ha chiesto 300 euro per la riconsegna del materiale. L’uomo ha finto di accettare lo scambio fissando l’appuntamento con i due che, dopo il passaggio del denaro, sono stati arrestati con l’accusa di estorsione e ricettazione in concorso.

A finire in manette sono stati Irene Luciani, 51 anni, originaria di San Benedetto del Tronto ma residente ad Ancarano, e Filippo Capecci, 38 anni, di Spinetoli (Ascoli Piceno). A fermarli sono stati i carabinieri della stazione di Corropoli diretti dal maresciallo Francesco Farinaro insieme ai colleghi del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Alba Adriatica diretti dal luogotenente Gregorio Camisa e coordinati dal maggiore Emanuele Mazzotta. I militari si erano tenuti a debita distanza ma in posizione tale da poter osservare per poi intervenire non appena i due avessero ricevuto il denaro dalle mani del falegname che, ovviamente, si era rivolto prima ai carabinieri per denunciare l’estorsione che di lì a poco si sarebbe concretizzata.

Luciani e Capecci sono stati posti agli arresti domiciliari essendo incensurati in attesa dell’udienza di convalida in tribunale. Le indagini dei militari vibratiani mirano anche a capire chi abbia commesso il furto nottetempo nel laboratorio artigianale del falegname. L’arresto in flagranza di reato è avvenuto lunedì scorso. Il valore delle attrezzature trafugate dal laboratorio ammonta a circa 3mila e 500 euro. Il materiale è stato ritrovato in un casolare e restituito all’artigiano.

Alex De Palo

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