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È Sospiri il “re” delle spese elettorali in Abruzzo
Fatture e contributi di consiglieri regionali e giunta: una Fondazione dietro Chiodi, situazione articolata per D’Alfonso
L'AQUILA. Da un massimo di 39.200 euro del capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri, a un minimo di ... zero euro del consigliere regionale del Movimento 5 stelle Domenico Pettinari. Passando per i 1.448 euro di Lorenzo Berardinetti (Regione facile) e i 33.203 di Luciano D'Alfonso (Pd). E' questo, grosso modo, lo spettro delle spese elettorali sostenute dagli assessori e consiglieri regionali nell'ultima campagna elettorale, quella che nel maggio scorso ha dato vita alla decima legislatura regionale.
Tutto rendicontato, come la legge 515/93 impone, e trasmesso al Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d'Appello, l'organo che ha il compito di verificare la documentazione delle spese elettoriali sostenute dai singoli candidati e dai partiti, a cui c'è l'obbligo di trasmettere documentazione e rendicontazione entro tre mesi dalla data delle elezioni.
Nulla deve sfuggire, per legge, con il fine della massima trasparenza. Che non guasta mai, in un contesto nazionale in cui emerge qualche volta preponderante il legame tra organizzazione criminale e potere politico. Ne è un esempio l'inchiesta "Mafia capitale", che a Roma ha scoperchiato la rete tra politica e malaffare. In Abruzzo niente di tutto questo. Ma vediamo come si sono comportati i nostri candidati.
Dalla documentazione emerge che qualche fonte è voluta restare anonima; altre non hanno avuto problemi a lasciare nero su bianco nome o ragione sociale. Per fare qualche esempio, tra coloro che hanno finanziato la campagna elettorale dell'ex governatore Gianni Chiodi ci sono, "in chiaro": Fondazione Idea d'Abruzzo, Baltour srl, Progetto Qsrl, Tinn srl, Bmp srl, che hanno erogato dai mille agli 8mila euro. Oscurate altre fonti, con le contribuzioni più disparate dai 300 ai 5mila euro. Sospiri ha coperto le spese elettorali grazie ai contributi, tra le varie società, di Abruzzo costiero srl, oppure di Martina Gas srl, e ancora Progema Hospital srl. Altre restano oscurate. Gianluca Ranieri del M5S dichiara di avere speso (risorse proprie, nessun contributo di terzi) 812 euro complessivi. E allega copia di tre "ricevute/fatture" per spese andate alla "produzione, acquisto o affitto di materiali o mezzi per la propaganda".
Le spese elettorali della collega Sara Marcozzi, invece, ammontano a 4.691 euro, nessun contributo di terzi. Confermata la regola adottata dal M5S di non fruire di contributi esterni.
Più articolata la situazione del governatore D'Alfonso. Le spese documentate e ammissibili ammontano a 33.203 euro, mentre quelle forfettarie effettivamente sostenute a 3.292 euro. Le entrate effettive sono state 37.500 euro, quelle economiche, ossia riguardanti l'utilizzo di beni e la prestazione di beni ricevuti a titolo gratuito ammontano a 29.765 euro. Infine, il saldo finanziario di un migliaio di euro dovrebbe essere stato devoluto - in base a quanto dichiarato - alla Provincia di Chieti per la piantumazione della strada parco della costa teatina.
Salta all'occhio che il totale delle entrate per la campagna elettorale di D'Alfonso (per contributi provenienti da persone fisiche, giuridiche, partito e altro) sia stato di oltre 67mila euro. Di questi, il totale delle uscite è stato di 36.495 euro; restano all'attivo 30.769. Fra le "fonti" di finanziamento, la più corposa per D'Alfonso viene da Wts gas spa, con 35mila euro.
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