6 e 7 maggio, 53 Comuni al voto in Abruzzo
Si rinnovano 53 amministrazioni comunali in tutta la regione: spiccano i test de L’Aquila, Avezzano, Ortona e Montesilvano. Voto politicamente decisivo per la tenuta dei partiti impegnati nel difficile cammino verso il dopo-Monti
PESCARA. Urne aperte domenica 6 e lunedì 7 per le elezioni amministrative 2012. In tutta Italia i Comuni in cui si voterà sono più di mille, in Abruzzo sono 53 tra cui L’Aquila, Avezzano, Ortona e Montesilvano. Come tutte in le tornate elettorali, il test amministrativo del 6 e 7 maggio appare politicamente «decisivo». Di certo rappresenta un test importante per L’Aquila, ma anche per la tenuta dei partiti impegnati nel difficile cammino verso il dopo-Monti.
SPECIALE I 53 Comuni alle urne
Le elezioni amministrative dell’Aquila (dove si ripresenta il sindaco uscente del Pd Massimo Cialente, in corsa anche contro se stesso, visto il ruolo giocato nella ricostruzione) non sono solo una vetrina nazionale per il tema del terremoto e del rilancio economico della città colpita dal sisma il 6 aprile 2009. Sono anche un test per il governatore Gianni Chiodi, nel suo incarico di commissario alla ricostruzione (criticato in questi giorni dal centrosinistra per il suo impegno in campagna elettorale), e per il coordinatore regionale del Pdl Filippo Piccone, che si espone anche nella Marsica, ad Avezzano, dove sostiene il candidato sindaco Italo Cipollone in difficile competizione con il candidato del centrosinistra Giovanni Di Pagrazio.
Un test, questo marsicano, che introduce il secondo tema del voto: quello delle coalizioni e della tenuta dei partiti. Di Pangrazio è sostenuto da ben dieci liste che propongono un interessante incrocio tra un pezzo della foto di Vasto (Pd e Idv, manca Sel) e la pattuglia centrista al completo (Fli, Api e Udc). All’Aquila il centrosinistra corre anche lì con un pezzo della foto di Vasto, ma diverso, (Pd e Sel, manca l’Idv che va solo) e con una componente centrista spuria, dove all’Api si collegano esponenti dissidenti dell’Udc. Il partito di Casini appoggia con le proprie bandiere uno dei due candidati del centrodestra Giorgio De Matteis che ingloba nella coalizione una forza della sinistra come i Verdi.
All’Aquila, di conseguenza, il centrosinistra è spaccato, ma è spaccato anche il centrodestra che correrà con due coalizioni. Oltre a quella di De Matteis, c’è quella ufficiale con il candidato sindaco Pierluigi Properzi, sostenuto dal Pdl e una civica. A Properzi solo da pochi giorni è arrivato il sostegno di Chiodi che inizialmente puntava su De Matteis, e questa la dice lunga sulla tenuta del partito. Il problema delle alleanze si è ripetuto anche a Ortona dove si è spaccato l’Udc. Qui il capogruppo comunale Paolo Cieri ha disobbedito agli ordini di scuderia appoggiando il candidato del Pdl Remo Di Martino. L’Udc ufficale sta invece nella formazione del centrosinistra guidata da Vincenzo D’Ottavio. Un terzo tema attraversa queste elezioni: quello della legalità. A lungo si è dibattuto, anche su queste pagine, sulla opportunità di presentare candidati indagati. Il dibattito si è sviluppato soprattutto a Montesilvano. Il Pd è riuscito a presentare liste pulite dopo molti tormenti. Ma ieri uno degli esclusi è tornato in corsa con una lista civica che appoggia il candidato del Pdl.
SPECIALE I 53 Comuni alle urne
Le elezioni amministrative dell’Aquila (dove si ripresenta il sindaco uscente del Pd Massimo Cialente, in corsa anche contro se stesso, visto il ruolo giocato nella ricostruzione) non sono solo una vetrina nazionale per il tema del terremoto e del rilancio economico della città colpita dal sisma il 6 aprile 2009. Sono anche un test per il governatore Gianni Chiodi, nel suo incarico di commissario alla ricostruzione (criticato in questi giorni dal centrosinistra per il suo impegno in campagna elettorale), e per il coordinatore regionale del Pdl Filippo Piccone, che si espone anche nella Marsica, ad Avezzano, dove sostiene il candidato sindaco Italo Cipollone in difficile competizione con il candidato del centrosinistra Giovanni Di Pagrazio.
Un test, questo marsicano, che introduce il secondo tema del voto: quello delle coalizioni e della tenuta dei partiti. Di Pangrazio è sostenuto da ben dieci liste che propongono un interessante incrocio tra un pezzo della foto di Vasto (Pd e Idv, manca Sel) e la pattuglia centrista al completo (Fli, Api e Udc). All’Aquila il centrosinistra corre anche lì con un pezzo della foto di Vasto, ma diverso, (Pd e Sel, manca l’Idv che va solo) e con una componente centrista spuria, dove all’Api si collegano esponenti dissidenti dell’Udc. Il partito di Casini appoggia con le proprie bandiere uno dei due candidati del centrodestra Giorgio De Matteis che ingloba nella coalizione una forza della sinistra come i Verdi.
All’Aquila, di conseguenza, il centrosinistra è spaccato, ma è spaccato anche il centrodestra che correrà con due coalizioni. Oltre a quella di De Matteis, c’è quella ufficiale con il candidato sindaco Pierluigi Properzi, sostenuto dal Pdl e una civica. A Properzi solo da pochi giorni è arrivato il sostegno di Chiodi che inizialmente puntava su De Matteis, e questa la dice lunga sulla tenuta del partito. Il problema delle alleanze si è ripetuto anche a Ortona dove si è spaccato l’Udc. Qui il capogruppo comunale Paolo Cieri ha disobbedito agli ordini di scuderia appoggiando il candidato del Pdl Remo Di Martino. L’Udc ufficale sta invece nella formazione del centrosinistra guidata da Vincenzo D’Ottavio. Un terzo tema attraversa queste elezioni: quello della legalità. A lungo si è dibattuto, anche su queste pagine, sulla opportunità di presentare candidati indagati. Il dibattito si è sviluppato soprattutto a Montesilvano. Il Pd è riuscito a presentare liste pulite dopo molti tormenti. Ma ieri uno degli esclusi è tornato in corsa con una lista civica che appoggia il candidato del Pdl.
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