Il ministro Toninelli e il dirigente del Mit, Placido Migliorino, sotto il viadotto di Bugnara

BUGNARA

A24-A25: botta e risposta ministero Strada dei Parchi / VIDEO

I monitoraggi sui viadotti riaprono il problema della sicurezza, ma il concessionario rilancia sui fondi per le manutenzioni e la questione pedaggi

BUGNARA. Sicurezza dei viadotti della A24 e A25, scontro sulla copertura dei fondi per le opere di manutenzione e il paventato aumento dei pedaggi che incombe sugli utenti delle autostrade di montagna abruzzesi, secondo quanto ha già annunciato e ribadito Strada dei Parchi nel caso non venisse approvato, entro il 30 giugno prossimo, il nuovo piano economico finanziario. C’è tutto e di più nel botta e risposta tra il ministero Infrastrutture e Trasporti (Mit) e la concessionaria delle autostrade dopo l’uscita dei dati scientifici relativi ai monitoraggi sui viadotti disposti dal Mit. Il nuovo capitolo della contesa è stato riaperto questa mattina, quando il dirigente del ministero, l’ingegner Placido Migliorino e lo stesso ministro, Danilo Toninelli, hanno rilanciato la questione sicurezza delle due infrastrutture viarie abruzzesi.

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"Sicurezza non allarmismo sui viadotti autostradali"
Il ministro e il dirigente del Mit Migliorino parlano dei risultati sulle attività di montoraggio in A24 e A25 (video dal profilo facebook di Danilo Toninelli)

«Ci hanno detto di aver creato allarmismo. Oggi i dati scientifici ci dicono che abbiamo fatto bene, perché le carte che stanno al concessionario dicevano che i viadotti stavano molto meglio di quanto i rilievi stanno dicendo. Andiamo avanti con le verifiche di sicurezza per evitare altri crolli, come quello del ponte di Genova». Così Toninelli, nel corso del sopralluogo sotto il viadotto Macchia Maura della A25, nel Comune di Bugnara (L'Aquila). L’amministratore delegato di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, ha subito contestato le argomentazioni del ministro, al termine dell'incontro che ha avuto sotto i piloni dell'A25 con lo stesso Toninelli. «Noi diciamo da sempre che i viadotti della A24 e A25 sono sicuri ai fini dei carichi di esercizio, possono avere problemi solo in caso di eventi sismici. Tra l'altro, proprio il viadotto di Bugnara, che tutti prendono ad esempio, e che è stato progettato nel 1980, oggi si trova in zona sismica perché è cambiata la normativa» prosegue Ramadori. «Quindi non si può chiedere a una struttura che è stata progettata per fare un mestiere di farne un altro». Sempre rispondendo al dirigente del Mit, quindi al ministro Toninelli, Ramadori ha osservato che «l'85% dei carichi utilizzati oggi per verificare la sicurezza dei viadotti risponde al 101% della vecchia normativa. Questo lui non lo dice, sostenendo che con l'85% si sono fessurati», chiosa Ramadori, «io dico invece che hanno fatto il loro mestiere, perché hanno superato il 100%».

Ma l’affidabilità delle due autostrade non è l’unico argomento di contestazione tra concessionaria e ministero. E se il Mit ribadisce che «le risorse (192 milioni stanziati dal decreto Genova) per la messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25 non sono in discussione e hanno copertura finanziaria _ come ha già confermato lo stesso ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef) al tempo della stesura della legge, a parte un cavillo tecnico contabile in via di risoluzione» _ per il concessionario, le cose non stanno affatto così.  Ramadori ribatte che, «di milioni, in questo momento, ce ne sono a disposizione solo 112, e che il decreto è stato rimandato indietro dal Mef, affinché lo corregga con parziale copertura finanziaria. A oggi, la realtà è che i soldi non ci sono. Noi abbiamo aperto otto o nove cantieri e con fondi propri», sottolinea Ramadori. «Chiaro che se questa situazione si protrae dovremo prendere provvedimenti. Noi abbiamo firmato le carte con il ministero a dicembre del 2018, e i soldi ancora non ci sono».

C’è di più. «Se non verrà approvato il piano economico-finanziario entro il 30 giugno, e non credo che lo sarà visto i tempi che stanno scorrendo, si riproporrà il problema dell'aumento tariffario», rilancia l'amministratore delegato di Strade dei Parchi. «Ci hanno riportato alle tariffe del 2017, togliendoci l'aumento del 2018 e quello del 2019, pari a circa il 19%, senza nemmeno dirci grazie» continua Ramadori. «Abbiamo fatto ricorso al Tar contro la decisione del ministero e ripeto, se la situazione non sarà risolta entro il 30 giugno, le tariffe delle autostrade sotto il nostro controllo aumenteranno del 19 per cento».