Abruzzo al voto guardando alle regionali
L'Aquila test decisivo. Dubbi sulle alleanze, il Pdl cerca l'unità, mani libere per l'Udc
PESCARA. Dopo la deposizione delle liste e i controlli delle commissioni circondariali, parte la campagna elettorale nei 53 comuni abruzzesi che il 6 e 7 maggio dovranno rinnovare sindaci e consigli comunali. L'attenzione è concentrata sulle piazze più grandi e in particolare sul comune dell'Aquila che domani celebra i 3 anni dal sisma.
I partiti nazionali in queste ore stanno mettendo a punto gli appuntamenti elettorali dei leader e L'Aquila sarà una tappa obbligata, perché il risultato sarà considerato un test di valore nazionale, come Palermo o Genova.
Il segretario del Pd Pierluigi Bersani si è già speso nel corso delle primarie. Come lui ha fatto il leader di Sel Nichi Vendola, e probabilmente torneranno in questo mese di campagna elettorale. Finora ha mancato l'appuntamento Angelino Alfano. La visita all'Aquila era stata annunciata più volte, ma poi il segretario del Pdl ha preferito restare a Roma, mancando anche l'appuntamento con la Winter School di Gaetano Quagliariello. A tenerlo lontano le divisioni del Pdl, che hanno portato dapprima all'annullamento delle primarie di coalizione e poi alla costituzione di liste separate, con Giorgio De Matteis (Mpa) da un lato, che raccoglie adesioni dalla Destra ai Verdi passando per l'Udc ed esponenti critici del Pdl (ma non il governatore Gianni Chiodi che alla fine ha aderito alla linea del segretario regionale Filippo Piccone). E dall'altro Pierluigi Properzi, candidato ufficiale del Pdl, uomo della società civile, e anche per questo considerato più debole di De Matteis.
Il Pd ha mantenuto una certa unità interna, ma ha dimostrato che il lavoro da fare sulle alleanze è ancora lungo. La foto di Vasto è una ipotesi che non si concretizza quasi mai: o manca Sel o manca l'Idv. Sull'Udc non può invece contare al 100%. Il partito di Pierferdinando Casini si tiene le mani libere e gioca a zona. All'Aquila sta con de Matteis, quindi col centrodestra (ma non con il Pdl); ad Avezzano sta con il centrosinistra del candidato sindaco Giovanni Di Pangrazio. Ad Ortona sta con il centrosinistra di Vincenzo D'Ottavio (ma con dissidenti che concorrono alla lista Pdl), lo stesso a Montesilvano; a San Salvo corre solo con Travaglini.
Per chi guarda al voto amministrativo allungando lo sguardo alla fine del 2013, quando si dovrà rinnovare l'assemblea regionale, le previsioni non sono facili. Perché nel frattempo ci sarà stato il passaggio delle politiche.
Nel Pd, alcuni esponenti come Camillo D'Alessandro, capogruppo in Regione, chiedono un abbinamento del voto con le politiche. L'altro giorno incrociando all'Emiciclo il governatore Chiodi, D'Alessandro gli ha lanciato la proposta. «Magari!», gli ha risposto Chiodi. Ma nè lui, nè D'Alessandro, credono che la cosa possa realizzarsi. (cr.re.)
I partiti nazionali in queste ore stanno mettendo a punto gli appuntamenti elettorali dei leader e L'Aquila sarà una tappa obbligata, perché il risultato sarà considerato un test di valore nazionale, come Palermo o Genova.
Il segretario del Pd Pierluigi Bersani si è già speso nel corso delle primarie. Come lui ha fatto il leader di Sel Nichi Vendola, e probabilmente torneranno in questo mese di campagna elettorale. Finora ha mancato l'appuntamento Angelino Alfano. La visita all'Aquila era stata annunciata più volte, ma poi il segretario del Pdl ha preferito restare a Roma, mancando anche l'appuntamento con la Winter School di Gaetano Quagliariello. A tenerlo lontano le divisioni del Pdl, che hanno portato dapprima all'annullamento delle primarie di coalizione e poi alla costituzione di liste separate, con Giorgio De Matteis (Mpa) da un lato, che raccoglie adesioni dalla Destra ai Verdi passando per l'Udc ed esponenti critici del Pdl (ma non il governatore Gianni Chiodi che alla fine ha aderito alla linea del segretario regionale Filippo Piccone). E dall'altro Pierluigi Properzi, candidato ufficiale del Pdl, uomo della società civile, e anche per questo considerato più debole di De Matteis.
Il Pd ha mantenuto una certa unità interna, ma ha dimostrato che il lavoro da fare sulle alleanze è ancora lungo. La foto di Vasto è una ipotesi che non si concretizza quasi mai: o manca Sel o manca l'Idv. Sull'Udc non può invece contare al 100%. Il partito di Pierferdinando Casini si tiene le mani libere e gioca a zona. All'Aquila sta con de Matteis, quindi col centrodestra (ma non con il Pdl); ad Avezzano sta con il centrosinistra del candidato sindaco Giovanni Di Pangrazio. Ad Ortona sta con il centrosinistra di Vincenzo D'Ottavio (ma con dissidenti che concorrono alla lista Pdl), lo stesso a Montesilvano; a San Salvo corre solo con Travaglini.
Per chi guarda al voto amministrativo allungando lo sguardo alla fine del 2013, quando si dovrà rinnovare l'assemblea regionale, le previsioni non sono facili. Perché nel frattempo ci sarà stato il passaggio delle politiche.
Nel Pd, alcuni esponenti come Camillo D'Alessandro, capogruppo in Regione, chiedono un abbinamento del voto con le politiche. L'altro giorno incrociando all'Emiciclo il governatore Chiodi, D'Alessandro gli ha lanciato la proposta. «Magari!», gli ha risposto Chiodi. Ma nè lui, nè D'Alessandro, credono che la cosa possa realizzarsi. (cr.re.)
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