Abruzzo, centrosinistra avanti, crollo Pdl L'Aquila, Cialente al ballottaggio con il 40,7%I risultati dello scrutinio nei 53 Comuni al voto
All'Aquila Cialente in vantaggio su De Matteis, Properzi fuori al primo turno. Ballottaggi anche a Montesilvano, Ortona, San Salvo e Avezzano. Il centrosinistra vince a Spoltore. Affluenza: -6.68%, ha votato solo il 70.6%
L'AUDIO-COMMENTO DEL DIRETTORE Cambia l'equilibrio politico in Regione
LO SPECIALE MINUTO PER MINUTO I RISULTATI DAI 53 COMUNI
ELEZIONI L'AQUILA I RISULTATI SEZIONE PER SEZIONE
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PESCARA. Tutte le “grandi” città abruzzesi al voto vanno al ballottaggio. Nessun sindaco è riuscito a prevalere oltre il 50% sugli altri candidati. Ma i cambiamenti nel primo turno elettorale di queste amministrative (53 comuni) sono tanti. E significativi. A cominciare dall’Aquila, la città-simbolo di queste elezioni, dove il sindaco del terremoto e del Pd Massimo Cialente non ce l’ha fatta a sfondare senza l’aiuto di Idv e di tutti quei “cespugli” (22 liste, 684 candidati) che hanno contraddistinto la campagna elettorale.
Partito in vantaggio fin dai primi scrutinii e arrivato a superare il 40%, Cialente si visto rimontare da Giorgio De Matteis, Udc, esponente del Movimento per le autonomie e alla guida del raggruppamento eterogeneo «L’Aquila città aperta», al punto che in serata la forbice tra i due è arrivata ad assottigliarsi di dieci punti. Il candidato del Pdl, Pierluigi Properzi, urbanista di simpatie socialiste, è arrivato, nel momento in cui andiamo in stampa, a raccogliere meno dell’8%: risultato che, a detta dello stesso coordinatore regionale Pdl Filippo Piccone, rappresenta una debacle. Il voto del capoluogo traccia con precisione la tendenza di queste elezioni in Abruzzo. Il Pdl perde sostanza, il Pd avanza, eccetto che in qualche realtà più piccola.
E’ andata così ad esempio ad Avezzano, a Montesilvano, a Spoltore, ma non a San Salvo e ad Atessa, due cittadine tradizionalmente “rosse” per la loro vocazione operaia e dove il centrodestra si è imposto come prima guida. Altri elementi sui quali riflettere è l’astensionismo, sempre molto forte (vedi i dati nell’articolo accanto), che conferma la disaffezione crescente dell’elettorato verso la la politica, e il risultato dei “Grillini” (presenti per la prima volta nei centri più grandi ma non ad Avezzano). Il movimento legato al comico ligure, identificato come voto di protesta, oscilla tra il 2 e il 5% e solo in un caso, Spoltore, si è avvicinato all’8%. Un buon risultato, che induce il Movimento 5 Stelle a prevedere una sua presenza in almeno tre nuove giunte, ma che non è paragonabile con il successo riscosso in altre regioni.
L’AQUILA. Il sindaco uscente Cialente (Pd) non ha bissato i risultati che l’avevano portato cinque anni fa ad ottenere una maggioranza schiacciante e vincere al primo turno. A tre anni dal terremoto, la città ferita si è presentata divisa e questo ha inciso sulla dispersione del voto nel centrosinistra. Ma l’altro dato eclatante è quello raccolto dal Pdl con Properzi e per il quale il segretario nazionale Angelino Alfano era arrivato a dire che chi non l’avrebbe appoggiato era un ex Pdl. E stando al quadro che sta emergendo sono stati sicuramente in tanti coloro che hanno preferito mollare il partito che regge l’attuale maggioranza alla Regione. Più complicato si fa il discorso tra due settimane, quando gli aquilani saranno di nuovo chiamati al voto per scegliere il sindaco della ricostruzione. Cialente potrà forse contare sul riavvicinamento dell’Idv, il Pdl sosterrà De Matteis, resta da vedere dove finirà quel 15% rappresentato dalle altre liste. Cialente è di nuovo favorito, ma le sorprese in politica non sono mai troppe, soprattutto in una città come L’Aquila alla ricerca di una propria identità.
AVEZZANO. Anche in questo caso serviranno altri 15 giorni per conoscere il nome del prossimo sindaco. Al ballottaggio vanno Giovanni Di Pangrazio (Pd-centrosinistra) e Italo Cipollone (Pdl-centrodestra). Ma la voglia di discontinuità della città con la giunta di centrodestra uscente è testimoniata dagli almeno 10 punti percentuali di differenza tra i due aspiranti sindaci più votati a vantaggio di Di Pangrazio. Di rilievo le affermazioni delle liste cosiddette minori. Nel centrosinistra si ipotizza già un laboratorio politico che vede alleati Pd, Terzo Polo e liste civiche. Uno striminzito 1,56% relega invece all’ultimo posto dei candidato il professor Mario Spallone, ex sindaco e medico di Togliatti. «Non mi aspettavo un esito così negativo», dice deluso prevdendo una sua definitiva uscita di scena.
MONTESILVANO. A 6 anni dalla bufera giudiziaria che ha spazzato via l’amministrazione Margherita-Ds dell’ex sindaco arrestato Enzo Cantagallo, e dopo 5 anni di governo di centrodestra, il centrosinistra torna avanti con più di 12 punti percentuali: Attilio Di Mattia dell’Idv arriva al 41%, Manola Musa (Pdl) si ferma al 27%. Il candidato ventenne dei grillini Manuel Anelli ha preso di più del sindaco uscente Pasquale Cordoma (Grande sud, il partito di Micciché e della coordinatrice regionale Barbara Mazzali) attestatosi intorno al 5%. E’ destinata a uscire dal consiglio comunale Rifondazione comunista arrivata appena al 2%. Vincitore indiscusso del primo turno elettorale a Montesilvano è il partito dell’astensionismo. Dal 2004 gli abitanti di Montesilvano città dei palazzi continuano a salire - sono 41.220 gli aventi diritto al voto - e, allo stesso tempo, gli elettori scendono in picchiata: se nel 2004, quando vinse Cantagallo, al voto andò l’81% degli elettori, nel 2007 questo dato si è ridotto al 75% e, stavolta, si è registrato un altro crollo fino al 66%. Tradotto in numeri, sono più di 13.500 i residenti che hanno scelto di restare a casa, quasi un elettore su tre.
ORTONA. Il centrosinistra sfiora la vittoria al primo turno con Vincenzo D’Ottavio, candidato dell’alleanza Pd, Udc, Idv, Sel e sinistra e va al ballottaggio con Remo Di Martino, vicedinsaco uscente del Pdl e presentatosi insieme a Grande sud. D’Ottavio, che fa il medico, ha raggiunto il 47% mentre Di Martino è arrivato al 17%. Un risultato che sembra non dare chance al centrodestra tra due settimane.
SPOLTORE. Il centrosinistra si conferma grazie all’exploit di Luciano Di Lorito, espressione della coalizione allargata Pd, Idv, Fli, Udc. Di Lorito ha preso subito il 52,03% dei voti staccando di 24 punti la candidata del Pdl, Marina Febo (28,78%). Una vittoria, questa sì, che non ammette discussioni.
Partito in vantaggio fin dai primi scrutinii e arrivato a superare il 40%, Cialente si visto rimontare da Giorgio De Matteis, Udc, esponente del Movimento per le autonomie e alla guida del raggruppamento eterogeneo «L’Aquila città aperta», al punto che in serata la forbice tra i due è arrivata ad assottigliarsi di dieci punti. Il candidato del Pdl, Pierluigi Properzi, urbanista di simpatie socialiste, è arrivato, nel momento in cui andiamo in stampa, a raccogliere meno dell’8%: risultato che, a detta dello stesso coordinatore regionale Pdl Filippo Piccone, rappresenta una debacle. Il voto del capoluogo traccia con precisione la tendenza di queste elezioni in Abruzzo. Il Pdl perde sostanza, il Pd avanza, eccetto che in qualche realtà più piccola.
E’ andata così ad esempio ad Avezzano, a Montesilvano, a Spoltore, ma non a San Salvo e ad Atessa, due cittadine tradizionalmente “rosse” per la loro vocazione operaia e dove il centrodestra si è imposto come prima guida. Altri elementi sui quali riflettere è l’astensionismo, sempre molto forte (vedi i dati nell’articolo accanto), che conferma la disaffezione crescente dell’elettorato verso la la politica, e il risultato dei “Grillini” (presenti per la prima volta nei centri più grandi ma non ad Avezzano). Il movimento legato al comico ligure, identificato come voto di protesta, oscilla tra il 2 e il 5% e solo in un caso, Spoltore, si è avvicinato all’8%. Un buon risultato, che induce il Movimento 5 Stelle a prevedere una sua presenza in almeno tre nuove giunte, ma che non è paragonabile con il successo riscosso in altre regioni.
L’AQUILA. Il sindaco uscente Cialente (Pd) non ha bissato i risultati che l’avevano portato cinque anni fa ad ottenere una maggioranza schiacciante e vincere al primo turno. A tre anni dal terremoto, la città ferita si è presentata divisa e questo ha inciso sulla dispersione del voto nel centrosinistra. Ma l’altro dato eclatante è quello raccolto dal Pdl con Properzi e per il quale il segretario nazionale Angelino Alfano era arrivato a dire che chi non l’avrebbe appoggiato era un ex Pdl. E stando al quadro che sta emergendo sono stati sicuramente in tanti coloro che hanno preferito mollare il partito che regge l’attuale maggioranza alla Regione. Più complicato si fa il discorso tra due settimane, quando gli aquilani saranno di nuovo chiamati al voto per scegliere il sindaco della ricostruzione. Cialente potrà forse contare sul riavvicinamento dell’Idv, il Pdl sosterrà De Matteis, resta da vedere dove finirà quel 15% rappresentato dalle altre liste. Cialente è di nuovo favorito, ma le sorprese in politica non sono mai troppe, soprattutto in una città come L’Aquila alla ricerca di una propria identità.
AVEZZANO. Anche in questo caso serviranno altri 15 giorni per conoscere il nome del prossimo sindaco. Al ballottaggio vanno Giovanni Di Pangrazio (Pd-centrosinistra) e Italo Cipollone (Pdl-centrodestra). Ma la voglia di discontinuità della città con la giunta di centrodestra uscente è testimoniata dagli almeno 10 punti percentuali di differenza tra i due aspiranti sindaci più votati a vantaggio di Di Pangrazio. Di rilievo le affermazioni delle liste cosiddette minori. Nel centrosinistra si ipotizza già un laboratorio politico che vede alleati Pd, Terzo Polo e liste civiche. Uno striminzito 1,56% relega invece all’ultimo posto dei candidato il professor Mario Spallone, ex sindaco e medico di Togliatti. «Non mi aspettavo un esito così negativo», dice deluso prevdendo una sua definitiva uscita di scena.
MONTESILVANO. A 6 anni dalla bufera giudiziaria che ha spazzato via l’amministrazione Margherita-Ds dell’ex sindaco arrestato Enzo Cantagallo, e dopo 5 anni di governo di centrodestra, il centrosinistra torna avanti con più di 12 punti percentuali: Attilio Di Mattia dell’Idv arriva al 41%, Manola Musa (Pdl) si ferma al 27%. Il candidato ventenne dei grillini Manuel Anelli ha preso di più del sindaco uscente Pasquale Cordoma (Grande sud, il partito di Micciché e della coordinatrice regionale Barbara Mazzali) attestatosi intorno al 5%. E’ destinata a uscire dal consiglio comunale Rifondazione comunista arrivata appena al 2%. Vincitore indiscusso del primo turno elettorale a Montesilvano è il partito dell’astensionismo. Dal 2004 gli abitanti di Montesilvano città dei palazzi continuano a salire - sono 41.220 gli aventi diritto al voto - e, allo stesso tempo, gli elettori scendono in picchiata: se nel 2004, quando vinse Cantagallo, al voto andò l’81% degli elettori, nel 2007 questo dato si è ridotto al 75% e, stavolta, si è registrato un altro crollo fino al 66%. Tradotto in numeri, sono più di 13.500 i residenti che hanno scelto di restare a casa, quasi un elettore su tre.
ORTONA. Il centrosinistra sfiora la vittoria al primo turno con Vincenzo D’Ottavio, candidato dell’alleanza Pd, Udc, Idv, Sel e sinistra e va al ballottaggio con Remo Di Martino, vicedinsaco uscente del Pdl e presentatosi insieme a Grande sud. D’Ottavio, che fa il medico, ha raggiunto il 47% mentre Di Martino è arrivato al 17%. Un risultato che sembra non dare chance al centrodestra tra due settimane.
SPOLTORE. Il centrosinistra si conferma grazie all’exploit di Luciano Di Lorito, espressione della coalizione allargata Pd, Idv, Fli, Udc. Di Lorito ha preso subito il 52,03% dei voti staccando di 24 punti la candidata del Pdl, Marina Febo (28,78%). Una vittoria, questa sì, che non ammette discussioni.
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