Abruzzo, il decalogo delle riforme

Confcommercio alla giunta Chiodi: ecco come far ripartire l'economia

TERAMO. L'Abruzzo ha bisogno di riforme urgenti per recuperare una migliore competività delle imprese e far ripartire l'economia. La raccomandazione è contenuta in un documento, approvato all'unanimità dalla Confcommercio regionale, che sarà inviato all'amministrazione Chiodi. La decisione è maturata nei giorni scorsi, a Teramo, dove il nuovo presidente di Confcommercio Abruzzo, Giandomenico Di Sante, ha convocato i vertici dell'associazione con i vicepresidenti Ezio Ardizzi, Roberto Donatelli e Angelo Allegrino e il direttore di Abruzzo Confcommercio Ernesto Orlando.

Nell'assumere l'incarico di presidente regionale di Abruzzo Confcommercio, Di Sante si è impegnato a rafforzare la collaborazione con l'amministrazione regionale e a continuare sulla strada percorsa dall'ex presidente Ardizzi. Numerose le questioni al centro del documento, con particolare riguardo alla necessità di riformare i settori del commercio, turismo e servizi, considerati strategici per lo sviluppo della economia regionale. «Per riprendere un ritmo di crescita», afferma Di Sante, «occorre, da una parte, attuare riforme strutturali, la cui mancanza ha segnato da tempo la perdita di competitività, dall'altra, sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese e in particolare quelle del terziario (commercio, turismo e servizi), che in Abruzzo contribuiscono alla formazione del prodotto interno lordo (Pil) e dell'occupazione in misura superiore al 60 per cento del totale».

Per Confcommercio, piccole e medie imprese «hanno la necessità, oggi più che mai, di un contesto di politiche e di ragionevoli risorse, che ne sostengano la crescita produttiva, qualitativa e competitiva, sostenendo in particolare il credito tramite le cooperative di garanzia».

Fisco.
Occorre ridurre le aliquote Irap e addizionale Irpef, portate al limite massimo, che hanno messo in condizioni di inferiorità competitiva le aziende abruzzesi rispetto a quelle delle altre regioni. Per recuperare le risorse necessarie allo sviluppo, sottolinea il vertice regionale di Confcommercio, la Regione Abruzzo, oltre a utilizzare presto e bene le risorse europee e statali a disposizione, «deve continuare a operare con costante determinazione sulla riduzione della spesa sanitaria, sul miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dell'azione amministrativa, alleviando gli oneri burocratici e accelerando i tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni».

Politiche dei servizi.
Confcommercio suggerisce una sempre più compiuta integrazione tra politica industriale e politica dei servizi «fondata sulle liberalizzazioni dei servizi pubblici locali, il sostegno all'innovazione, la valorizzazione dei prodotti abruzzesi, il potenziamento dei trasporti, la riduzione dei costi per l'approvvigionamento energetico e la costruzione di uno sviluppo sostenibile».

Terziario.
Passando ai problemi del terziario, per Di Sante le principali proposte dell'associazione si focalizzano sul processo di internazionalizzazione delle imprese; la incentivazione delle certificazione di qualità; la promozione e la valorizzazione della ristorazione tipica tradizionale abruzzese; l'istituzione di una commissione di controllo per le aziende agrituristiche; il riconoscimento dei negozi storici abruzzesi; una normativa sull'occupazione abusiva del suolo pubblico per le attività commerciali non autorizzate.

Turismo.
Ma soprattutto la principale associazione del commercio chiede che il turismo venga riconosciuto come «componente decisiva per lo sviluppo regionale. Un settore», rimarca Di Sante, «che tuttavia ha bisogno di maggiori risorse per diventare un autentico volano economico dell'Abruzzo».

Infrastrutture.
Nel documento approvato all'unanimità compaiono anche altre sollecitazioni per il governo regionale: dalla trasformazione in Agenzia dell'Azienda per la promozione turistica regionale (Aptr) allo sviluppo di collegamenti turistici più rapidi con l'Abruzzo, investendo sulle infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali.

Marchio Abruzzo.
L'associazione dei commercianti chiede inoltre di rafforzare il brand Abruzzo, mettendo in rete le eccellenze territoriali e di rivisitare il «marchio Abruzzo» uniformandolo per tutti gli assessorati regionali e collegandolo al «marchio Italia». Sollecitata infine la riforma dei consorzi industriali, che per Confcommercio va orientata di più sui settori del commercio, dei servizi e del turismo. (cr.re.)

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